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Economia

Semplificazione dei voucher, Coldiretti Padova denuncia: "Sblocco arrivato tardi"

Roncalli, direttore a Padova: “Finalmente accolta una nostra precisa richiesta, sarà utile per le raccolte autunnali, intanto però le aziende hanno assunto a tempo determinato”

Sono state finalmente superate le difficoltà tecniche che hanno di fatto impedito fino ad ora la possibilità di utilizzare i nuovi “voucher” in agricoltura settore nel quale erano nati dieci anni fa per agevolare la vendemmia e le raccolte di prodotti autunnali. Lo rende noto Coldiretti Padova nel sottolineare che dopo mesi di attesa l'aggiornamento della piattaforma Inps, richiesto con forza da mesi dall’organizzazione agricola a livello nazionale, consente a pensionati, studenti e disoccupati di poter lavorare in campagna utilizzando la semplificazione prevista dal legislatore per le sole imprese agricole ovvero quella di effettuare un’unica comunicazione per una prestazione non superiore a tre giorni.

"MEGLIO TARDI CHE MAI"

“Meglio tardi che mai. - afferma Giovanni Roncalli, direttore di Coldiretti Padova - Il chiarimento arriva in ritardo e dopo mesi di pressione da parte di Coldiretti, ma c’è ancora tanto da fare in campagna. Nel frattempo però molte aziende padovane hanno preferito assumere i lavoratori stagionali con i contratti a tempo determinato, nonostante i maggiori costi e carichi burocratici, in modo da poter iniziare la raccolta senza ulteriori problemi. Coldiretti sostiene la trasparenza, unica garanzia per evitare distorsioni. In un’annata già segnata da forti difficoltà climatiche era necessario consentire al sistema agricolo un lavoro sereno.

NUOVE OPPORTUNITA' DI LAVORO

Ora la riforma dei voucher potrà offrire una ulteriore opportunità di lavoro nelle vigne per le uve ancora rimaste e per la campagne di raccolta dei prodotti autunnali dalle olive alle castagne, dalle pere alle mele fino alle zucche. L’impiego dei voucher in agricoltura era rimasto praticamente stabile da cinque anni perché è l’unico settore rimasto praticamente “incatenato” all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni, solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito. L’agricoltura è sempre stata il settore che ne ha fatto un uso assai ridotto, limitato appunto alla specificità delle raccolte stagionali. Non è un caso che nella nostra provincia su oltre 3 milioni di voucher venduti lo scorso anno l’agricoltura ne abbia usati poco più di 30 mila, par all’1 per cento.  I “veri” voucher hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne senza gli abusi che si sono verificati in altri settori»

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