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Economia

Lo sconto della Tares ad alcune tipologie di aziende del comune di Padova

Barbierato (Ascom Confcommercio): “Uno sforzo in tal senso anche da parte degli altri Comuni”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

La speranza? Che l’esempio sia contagioso. All’indomani della scelta del Comune di Padova di “scontare” di un 10% la prossima rata Tares per alcune categorie commerciali individuate di comune accordo tra amministrazione e associazioni di categoria, l’Ascom Confcommercio lancia l’appello alle altre 103 amministrazioni della provincia: fate anche voi qualcosa per le imprese che sono oggettivamente in difficoltà.

“A Padova – dichiara Federico Barbierato, direttore generale dell’Ascom - il criterio di individuazione é stato quello di premiare quelle attività del commercio e dell'artigianato tradizionale più in difficoltà e maggiormente colpite dalla tassa in quanto con aliquota euro/mq più alta. Si potrebbe fare lo stesso anche negli altri comuni”.

A Padova le categorie merceologiche sulle quali sarà applicato lo “sconto” saranno le seguenti: negozi di abbigliamento e calzature, librerie e cartolibrerie, ferramenta, macellerie e salumifici, negozi di generi alimentari, panifici e pizzerie al taglio, negozi di ortofrutta, pescherie, fiorerie, attività di parrucchiera e barbieri, attività di estetista, officine, carrozzerie ed elettrauto, ristoranti, trattorie e pizzerie, ambulanti di generi alimentari e ambulanti di ortofrutta e fiori.

“I 500 mila euro investiti dal Comune di Padova non saranno molti – continua Barbierato – ma è il segnale che conta ed il segnale che viene da Padova è quello di rendere meno pesante la rata di dicembre (in considerazione che lo Stato ha applicato 0,30 euro al metro quadrato).
“I comuni devono comprendere – insiste il direttore generale dell’Ascom – che le imprese non possono sopportare ulteriori aggravi fiscali e, soprattutto, che non è né giusto né logico che ci siano attività che pagano molto senza, in verità, produrre grandi quantità di rifiuti”.
Infine un suggerimento.

“Nelle scorse settimane – conclude Barbierato – abbiamo investito i Comuni della nostra provincia del problema segnalando che potrebbero anche intervenire sul fronte sociale. Perché non prevedere infatti una riduzione della tariffa per quelle imprese che assumono giovani o lavoratori over 50 o perché non concedere più tempo visto che è prevista la possibilità di rinviare al 2014 una o più rate della Tares 2013? Sarebbe una positiva presa di responsabilità che dimostrerebbe come all’uovo di oggi anche i comuni guardino alla gallina di domani”.

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