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Economia

Arriva la stangata: i padovani pagheranno un miliardo di tasse

Imposte sui redditi, sulla casa, Iva: il 16 giugno, secondo lo studio di Confapi, si accavalleranno diciassette scadenze fiscali per gli italiani chiamati ad un enorme sforzo contributivo. E a luglio non andrà meglio

Un ingorgo o una stangata. Difficile definirla in altri termini. E’ quanto accadrà martedì 16 giugno, quando si accavalleranno 17 scadenze fiscali e tributarie. Imprenditori, professionisti e lavoratori autonomi, dipendenti e pensionati, società ed enti non commerciali: quasi tutti gli italiani saranno chiamati a pagare.

STANGATA. Si parte dalle imposte sui redditi (Irpef per le persone fisiche, Ires e Irap per le società) per arrivare alle imposte sulla casa (l’acconto Imu e Tasi). Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, Associazione delle piccole e medie industrie, ha stimato che il peso che graverà sui contribuenti veneti sarà di circa 5 miliardi e, in particolare, quello sui contribuenti padovani sarà di un miliardo a 48 milioni, considerando imprese e famiglie. Numeri a cui si arriva stimando l’incidenza del territorio a partire dai dati forniti da Istat e ministero dell’Economia e delle Finanze, secondo i quali saranno più di 54 miliardi di euro pronti a entrare nelle casse dello Stato.

TASSE E SCADENZE. Per quanto riguarda le scadenze più importanti, è utile ricordare che l’Irpef, imposta sul reddito delle persone fisiche, andrà versata in base alla dichiarazione dei redditi come saldo dovuto per l’anno 2014 e come primo acconto per il 2015. I datori di lavoro pagano inoltre le ritenute dei propri dipendenti e degli eventuali collaboratori. Per il Veneto, tra dipendenti, collaboratori delle imprese e autonomi inciderà per 1 miliardo e 76 milioni, a Padova per 221 milioni. Il versamento dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (Irap) si riferisce alle imprese e dovrà essere pagato, in unica soluzione o come prima rata, saldando gli importi dovuti nel 2014 e versando il primo acconto per il 2015: 576 i milioni sborsati dai contribuenti del Veneto, 118 soltanto a Padova. Stessa modalità per l’Ires, l’imposta sul Reddito delle Società, col Veneto che verserà alle casse dello Stato circa 996 milioni, di cui 204 dalla provincia di Padova. E l’Iva? Peserà per 644 milioni su imprese e lavoratori autonomi della regione, e per 133 in provincia. Il punto è che il 16 giugno non si esauriranno tutte le scadenze fiscali di queste settimane.

A LUGLIO. Anche nel mese di luglio è prevista una successione che peserà notevolmente sulle tasche dei contribuenti, fra Irpef, addizionali, Ires, Irap e Iva. A proposito di quest’ultima imposta, Confapi Padova continua a tener aggiornato il conto alla rovescia, sperando che venga interrotto: mancano 205 giorni al ventilato aumento dell’Iva che nel 2016 dovrebbe inerpicarsi sino al 24%, in un’escalation prevista dalla Legge di Stabilità che la porterebbe a sfondare nel 2018 il tetto del 25,5%: Fabbrica Padova ha calcolato che ciò comporterebbe un carico di imposte indirette sulla provincia superiore ai 400 milioni di euro.

PROVINCIA IDEALE PER INVESTIMENTI. Davide D’Onofrio, direttore di Confapi Padova spiega: "Il fisco italiano è una vera e propria giungla e per i contribuenti giugno è soprattutto il mese delle imposte immobiliari e sul reddito. La situazione è aggravata dalle incertezze legate al pagamento dell’Irap, alle imposte locali, per le quali le amministrazioni comunali avranno tempo sino alla fine di luglio per stabilire le aliquote da applicare, e allo spettro dell’aumento dell’Iva che continua ad aleggiare. Questa provincia sarebbe il luogo ideale per attrarre investimenti. Ma un quadro normativo e fiscale esoso e imprevedibile dissuade molti da investimenti che sarebbero necessari allo sviluppo".

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