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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Turismo in città: arretramento nei primi mesi del 2019, a febbraio mancano gli stranieri

Bertin, presidente di Ascom Confcommercio: «Grandi eventi, grandi mostre, arena della musica e Urbs Picta per fare anche di Padova una meta ambita per gli stranier

A voler essere pignoli (ma gli statistici lo sono) il dato dovrebbe essere “depurato” del  fatto che il febbraio del 2018, bisestile, aveva un giorno in più. Senza essere pignoli, ma guardando alla ferrea legge dei numeri, mentre gennaio è andato un pochino meglio, febbraio 2019 è andato peggio di febbraio 2018. Stiamo parlando di turismo e i numeri sono quelli diffusi dal sistema statistico regionale (dunque, ufficiali) per i primi due mesi dell’anno, dai quali risulta che Padova città ha qualche problemino, soprattutto se guardiamo ad arrivi e presenze degli stranieri.

I numeri

Se a gennaio i 40.845 arrivi sono diventati 40.886 (+0,1%) e le presenze sono passate dalle 105.405 notti a 111.064 (+5,3%), a febbraio il computo registra 44.404 arrivi nel 2019 contro i 45.991 dello stesso mese dell’anno precedente  (-3,4%). Ancora più marcato il differenziale per ciò che attiene alle presenze, con un calo del -5,5% dovuto alla variazione negativa da 110.663 presenze del 2018 alle 104.531 del 2019. Fin qui, verrebbe da dire, nulla di particolarmente significativo, soprattutto alla luce dell’anno bisestile. Però il problema c’è e si chiama “stranieri”. «E per questi – analizza il presidente dell’Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin – le flessioni raggiungono anche la doppia cifra, segno che qualcosa va registrato» .Numeri alla mano il ragionamento di Bertin non fa una piega: ai 14.654 arrivi di stranieri di gennaio 2018 fanno riscontro i 13.167 di gennaio 2019, ovvero -10,1%. Più contenuto il differenziale se guardiamo alle presenze che passano da 38.826 (gennaio ’18) a 37.360 (gennaio ’19) con un comunque significativo -3,7%. Febbraio va ancora peggio: i 16.898 arrivi del gennaio 2018 diventano i 14.835 di gennaio 2019 con un arretramento del -12,2% e le presenze, che un anno fa erano 40.141 diventano 33.868, il che significa che la diminuzione è pari al -15,6%.

Prodotto Padova

«Quando insistiamo sul concetto dell’appetibilità del “prodotto Padova” – aggiunge il presidente dell’Ascom Confcommercio – abbiamo ben chiara una questione: senza programmazione e senza investimenti è difficile per chiunque mantenere le posizioni, figuriamoci per noi che, purtroppo, non possiamo vantare rendite di posizione. Nei giorni scorsi abbiamo individuato nei congressi un volano potenzialmente molto interessante non solo per la ricettività ma anche per il commercio. Il concerto di Ligabue ha confermato che ad evento corrisponde occupazione quasi totale delle camere disponibili e lo stesso dicasi per una manifestazione come “Auto e Moto d’Epoca”. Vogliamo dunque ragionare su cosa potrebbe rappresentare la realizzazione dell’Arena della Musica?» Bene dunque l’azione dell’assessorato alla cultura laddove programma una mostra come quella sul Belzoni e, ancor di più, quando propone Padova “Urbs Picta” per un posto tra i siti Unesco. «Leggo – puntualizza Bertin – che la vittoria delle colline del Prosecco potrebbe mettere in difficoltà la nostra candidatura in ordine all’”Urbs Picta”. Io dico: andiamo avanti con determinazione e coraggio anche perché dopo un’attribuzione “paesaggistica” è giusto andare verso un’attribuzione “culturale” e sul fatto che Padova ed i suoi affreschi rappresentino un bene dell’umanità credo ci sia poco da discutere».

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