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Università di Padova, lectio di Roberto Siagri sull’evoluzione digitale dell’industria manifatturiera

Il fisico ha trattato questi temi agli studenti della facoltà di Economia: “La complessità continuerà a riemergere e la capacità degli umani, assistiti da nuove tecnologie, continuerà a combatterla e domarla”

I paradigmi della quarta rivoluzione industriale stanno trasformando l’industria manifatturiera, cuore pulsante economico nel NordEst: da questo concetto si è sviluppata la lectio tenuta dal fisico Roberto Siagri agli studenti del corso in “Governo e gestione delle aziende 2” (guidati dal professor Marco Paiola) al secondo anno della Facoltà triennale di Economia del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell’Università di Padova.

"Da complesso a complicato"

L’amministratore delegato dell’azienda friulana Eurotech (da lui co-fondata nel 1992) ha sottolineato come si sia aperta la strada dell’evoluzione digitale, trasformando un problema complesso in uno complicato. Ripercorrendo, poi, la storia di Eurotech e delle sue innovazioni, Siagri ha fatto comprendere come la tecnologia abbia contribuito all'insorgere delle rivoluzioni industriali, con particolare riferimento alla terza e alla quarta: “La complessità è strettamente legata alla molteplicità delle dimensioni delle interconnessioni, anche in campo informatico ed in microelettronica. La capacità di ogni nuova tecnologia di superare il problema della saturazione della crescita, intrinseca negli organismi biologici, in ogni sub-strato tecnologico, dà vita a nuovi paradigmi. I successi tecnico-scientifici della tecnologia dei calcolatori e dell'informatica, alla base della terza rivoluzione industriale, avevano raggiunto una complessità tale da saturare la capacità di crescita del sistema industriale. Era dunque necessario un nuovo paradigma tecnologico nel campo del software per poter continuare a gestire lo sviluppo dell’organizzazione sociale e industriale che, a sua volta, richiedeva una sempre più massiccia digitalizzazione delle cose”.

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Continua il fisico: “L'emergere del cloud computing, dell'internet delle cose e degli algoritmi dell'intelligenza artificiale ci consentono di domare e gestire la complessità. La conseguenza della digitalizzazione è la produzione  di una enorme mole di dati e da questi una altrettanta mole di informazioni. I dati stanno assumendo lo stesso valore ed  importanza delle materie prime. Una sorta di nuovo petrolio che alimenta l'industria.  La complessità  continuerà a riemergere e la capacità degli umani, assistiti da nuove tecnologie, continuerà  a combatterla e domarla, così da rimuovere la saturazione e continuare nella crescita e nel miglioramento delle nostre vite.  E’ per questo necessario elaborare un pensiero che comprenda la gestione della complessità, che comprenda: ecosistemi, così come gli umani.  Per continuare a progredire abbiano bisogno di essere sempre più in simbiosi con la tecnologia, comprendere la scienza è l'unica strada per entrare nel futuro”.

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