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100mila euro per progetti lavorativi nei territori montani danneggiati: il gesto della Diocesi di Padova

Tramite il Fondo Straordinario di Solidarietà per il Lavoro. Zaia: «Colta con grande sensibilità una delle emergenze sociali della nostra regione»

Un aiuto alla montagna ferita dagli eventi calamitosi dello scorso ottobre. Anche il Fondo Straordinario di Solidarietà per il Lavoro è vicino alle popolazioni colpite dai drammatici eventi atmosferici, che hanno abbattuto centinaia di migliaia di alberi e danneggiato pesantemente le infrastrutture stradali.

La donazione

Gli enti e le istituzioni partner del Fondo Straordinario di Solidarietà per il Lavoro hanno accolto la richiesta della Diocesi di Padova di utilizzare lo strumento del Fondo per dare un segnale di vicinanza alle popolazioni colpite dalle calamità dello scorso ottobre e, contemporaneamente, sostenere progetti di lavoro e di pubblica utilità in un territorio che registra già importanti problemi di disoccupazione. Grazie a una destinazione di 100 mila euro da parte della Diocesi di Padova (ma altre realtà possono contribuire e ampliare questo specifico progetto), sarà possibile attivare quaranta opportunità lavorative della durata di sei mesi, destinate a persone disoccupate in situazione di disagio, residenti nei comuni montani del Vicentino, del Bellunese e del Trevigiano su cui insistono parrocchie della Diocesi di Padova.

I progetti di lavoro

I progetti di lavoro, che dovrebbero partire in primavera e potranno essere finanziati anche interamente da questo Fondo, andranno ad attivare tirocini semestrali per potenziare e supportare interventi, coordinati da Comuni, Unioni di Comuni o Comunità montane, di riordino forestale, cura dei boschi, ripristino della viabilità di strade e sentieri, pulizia, rimozione di piante dai corsi d’acqua. La proposta e le modalità di adesione e di finanziamento a questo progetto saranno presentate nei prossimi giorni ai sindaci, ai presidenti delle Comunità montane e delle Unioni di comuni, ai parroci e agli operatori degli Sportelli di solidarietà dei territori interessati.

Gli incontri

In particolare sono stati organizzati due incontri: mercoledì 6 febbraio, alle ore 14.30, nella sede dell’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, in piazza Stazione 1 ad Asiago (Vi) e venerdì 15 febbraio, alle ore 14.30, nella sede dell’Unione Montana Valbrenta, in piazza 4 Novembre 15 a Carpanè San Nazario (Vi). «Abbiamo desiderato dare un segnale di vicinanza alle parrocchie, alle famiglie e alle comunità danneggiate dai drammatici eventi dello scorso ottobre – commenta il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla – E abbiamo pensato allo strumento del Fondo Straordinario di Solidarietà per il Lavoro come possibilità per un gesto di solidarietà che da un lato offre una possibilità lavorativa a persone disoccupate e disagiate e dall’altro favorisce il ripristino di aree e strutture così duramente danneggiate. A questo proposito abbiamo stanziato un primo contributo di 100mila euro. È un piccolo segno che si affianca ai più consistenti interventi in carico alla Regione, ma ci auguriamo possa stimolare un circuito virtuoso di azioni coordinate che allevino le sofferenze di famiglie e comunità e offrano anche possibilità di inserimento lavorativo».

I comuni coinvolti

Il Fondo Straordinario di Solidarietà per il Lavoro è un’iniziativa nata nel 2009 dalla collaborazione tra enti e istituzioni del territorio, destinato a persone disoccupate residenti o domiciliate nelle province di Padova e Rovigo e nei territori delle Diocesi di Padova, Adria-Rovigo e Chioggia, che si trovino in situazioni di disagio economico o sociale. La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo promuove e gestisce il Fondo Straordinario di Solidarietà per il Lavoro in collaborazione con le Diocesi di Padova, Adria-Rovigo, Chioggia, le Camere di Commercio di Padova e di Rovigo Venezia Delta Lagunare, il Comune di Padova, le Province di Padova e di Rovigo, il consorzio Consvipo. I comuni del Vicentino, Bellunese e Trevigiano nel cui territorio insistono parrocchie della Diocesi di Padova sono: Asiago, Bassano del Grappa, Caltrano, Calvene, Campolongo sul Brenta, Cismon del Grappa, Cogollo del Cengio, Conco, Enego, Fara, Foza, Gallio, Lastebasse, Lugo di Vicenza, Lusiana, Marostica, Molvena, Piovene Rocchette, Pove del Grappa, Roana, Romano d’Ezzelino, Rotzo, Salcedo, San Nazario, Solagna, Valdastico, Valstagna; Alano di Piave, Arsiè, Fonzaso, Quero-Vas; Borso del Grappa, Crespano del Grappa, Segusino, Valdobbiadene. La modalità di accesso alle manifestazioni di interesse da parte di Comuni, Unioni di comuni e Comunità montante del territorio della Diocesi di Padova è la medesima per le altre iniziative avviate negli anni dal Fondo di solidarietà per il lavoro: tutte le info a questo link.

I complimenti di Luca Zaia

Anche Luca Zaia, Governatore del Veneto, ha voluto congratularsi con la Diocesi di Padova: «Ringrazio il vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla, e la diocesi di Padova per aver coniugato l’emergenza attuale con l’apprezzata iniziativa di solidarietà occupazionale avviata ormai da anni: convogliare 100mila euro del fondo diocesano di solidarietà su progetti lavorativi che attivino posti di lavoro nelle aree della montagna veneta devastate dalla tempesta di fine ottobre significa "stare sul pezzo" e cogliere con grande sensibilità una delle emergenze sociali della nostra regione. La collaudata esperienza del Fondo straordinario di solidarietà, che vede anche la Regione Veneto tra i partners istituzionali ha rappresentato un grande volano nella collaborazione tra amministrazioni e privato-sociale per reinserire in attività lavorative soggetti svantaggiati e disoccupati di lunga durata. Sono già migliaia le persone in Veneto che hanno potuto reggere ai colpi della crisi economica grazie ai tirocini e ai lavori di pubblica utilità creati con le risorse del fondo. Trovo che aver deciso ora di dare priorità alle aree devastate dal maltempo, già in sofferenza dal punto di vista economico e occupazionale - conclude Zaia - e di investire sul lavoro, fonte primaria di dignità e di riscatto delle persone e delle famiglie, sia uno di quei segnali di grande sensibilità sociale e di lungimiranza che di cui è intessuta la storia e la cultura del mondo cattolico veneto»

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