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Economia

Riforma del lavoro. imprenditori agricoli veneti a Roma difendono il primato della regione

In un anno un milione di voucher pari a 70 mila lavoratori. Padova a quota 168 mila ha triplicato addirittura i numeri rispetto al 2010

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

PALCO VOUCHER-2Dal 2008 l’agricoltura italiana ha dalla sua parte un nuovo strumento per far fronte alle esigenze delle imprese: il voucher. Qualche resistenza all’inizio soprattutto in occasione della vendemmia, dove sembrava venisse svilito il tono della festa sotto i filari tra amici e famigliari, non ha impedito che alla fine a festeggiare siano stati gli stessi imprenditori agricoli con pensionati, studenti che ora animano i vigneti trevigiani per sfruttare al meglio il tempo delle vacanze con un rapporto regolare che li impegna durante la raccolta dell’uva.

Idem per le fragole coltivate nelle campagne veronesi che proprio in questo periodo vedono la stessa tipologia di lavoratori affiancare gli extracomunitari assunti con i classici e indiscussi contratti stagionali.

La new entry della classifica delle province che più in Veneto impiegano i buoni lavoro è stata la prima oggi a reagire: gli imprenditori agricoli vicentini sono infatti impegnati nella manifestazione a Roma e ne hanno ben motivo: questa terra vocata alla zootecnia ha raddoppiato la richiesta per il personale adibito alla cura del bestiame. Una crescita esponenziale del “sistema voucher” che dalla fase sperimentale con poco più di qualche decina di migliaia ora è a quota un milione facendo del Veneto la regione capofila nel loro utilizzo. Sono i dati Inps di quest’ anno a rivelare il successo di questo metodo di lavoro che trova consensi anche tra cassaintegrati e disoccupati di tutte le età.

MARINI CON VICENTINI-2Solo Treviso  ne ha usati oltre 280 mila, seguita da Vicenza che duplicando (196 mila) ha scalzato Verona passata al quarto posto. Padova a quota 168 mila triplica addirittura i numeri rispetto al 2010. “Questi numeri significano occupazione in agricoltura – sottolinea Coldiretti - che seppur temporanea è strategica per l’economia veneta. Giovani e non, italiani e stranieri scelgono sempre più di praticare lavori in campagna come la  raccolta di frutta verdura, vendemmia e cura degli animali”. “Altro aspetto da non trascurare – precisa Coldiretti -  è la consapevolezza da parte delle aziende di intraprendere questa soluzione per garantire trasparenza, sicurezza e legalità durante il periodo di lavoro". Per questo le delegazioni regionali delle organizzazioni del mondo agricolo sono davanti al Senato oggi per manifestare contro una  riforma del mercato del lavoro che mette in discussione la capacità di garantire occupazione del settore agricolo dimostrando che il comparto è una realtà economica a tutti gli effetti capace di conciliare le esigenze di semplificazione delle imprese con la possibilità di garantire un sostegno alle classi sociali che più sentono la crisi.

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