Alberto Bettin e Gli Implacabili a Ca'Sana
Giovedì 26 ottobre alle 21.30 Ca'Sana ospita Alberto Bettin e Gli Implacabili in concerto. Una serata di anteprima di presentazione live dell’album “L’impossibile L’imprevedibile”, in uscita per Caligola Records il 20 ottobre.
Alberto Bettin: voce, piano
Alvise Forcellini: chitarre
Salvatore Pinello: basso, contrabbasso
Niccolò Romanin: batteria
L'ALBUM
“L’impossibile L’imprevedibile” di Alberto Bettin è un disco con le I maiuscole. C’è dentro dell’ambizione smisurata e insieme un senso di gentile intimità con l’ascoltatore.
L’ambizione è stata quella di voler scrivere, arrangiare e produrre tutto in solitaria, sebbene solo grazie alla collaborazione preziosa e alla consulenza irrinunciabile di molti amici e colleghi musicisti. Ma è stata soprattutto l’ambizione di provare a trovare la propria voce attraverso i generi musicali e nonostante questi, senza preoccuparsi dell’omogeneità, della coerenza, senza paura di dispersione o disorientamento. Perché dentro si sono riversati moltissimi anni di studi musicali, di ascolti, di passioni contrastanti.
La canzone italiana dei giganti Conte, Fossati, Dalla, Battiato e De Gregori e dei più giovani Bersani, Silvestri, Pacifico. Quella nordamericana colta e sofisticata di Randy Newman, Van Dyke Parks, Brian Wilson, Joni Mitchell così come le linee melodiche sinuose dei brasiliani Chico Buarque e Caetano Veloso.
Gli studi classici da Bach a Shostakovich e la Grande Canzone Americana di Gershwin, Porter, Carmichael, letta attraverso gli occhiali del jazz. E molto altro ancora, se possibile.
Venezia scompare in queste canzoni come dietro le quinte di un teatro invisibile. O è il punto di osservazione, privilegiato e un po’ distaccato, da cui ammirare, descrivere, criticare il mondo. Che è un mondo di chiacchiere, furberie, oscenità (“L’italiano fiero” e “Famosi in famiglia”) e insieme un mondo di violenza brutale, perdono e rinascita (“Le luminarie” e “Quando va bene”). Mondo interiore di crisi (“Una scusa per pregare”), di ostacoli narcisistici (“Nonostante”), di infatuazioni per e complicità con l’universo femminile (“La donna che sarei”). Infine il serbatoio della memoria, con le sue immagini e le sue voci (“Strade bianche” e “Da un citofono in america”).
La sovrabbondanza degli ingredienti rende l’impasto assai ricco di profumi, richiami, quasi straniante. É un disco che non cerca soluzioni scontate e che accompagna l’ascoltatore lungo un cammino talvolta stretto e tortuoso, a svolte impreviste. Ma che lo premia poi con aperture ampie e soleggiate, cantabili. Allora le i maiuscole potrebbero anche essere quelle delle molteplici e convincenti Idee di canzoni.
L'ARTISTA
Alberto Bettin (veneziano, classe 1980) all’età di tredici anni è già uno studente di pianoforte al conservatorio di Venezia ed è in quel periodo che comincia a abbozzare la scrittura di canzoni. Si diploma con il massimo dei voti, otto anni dopo, mentre studia filosofia nell’ateneo della stessa città. Negli anni alterna la scrittura all’esplorazione del repertorio classico, pop e jazz. La canzone è, per lungo tempo, una stanza tutta per sé, privatissima.
A ventisei anni si trasferisce negli Stati Uniti, grazie a una borsa di studio come language intern, alla Colgate University (stato di New York), dove studia pianoforte jazz con Rick Montalbano e si unisce alla big band della stessa università.
Rientrato in Italia decide di approfondire gli studi jazzistici con Paolo Birro, Pietro Tonolo e Salvatore Maiore iscrivendosi al Conservatorio di Vicenza.
La scrittura e la voce diventano allora esigenze irrinunciabili, grazie allo studio della Canzone Americana, alla base del repertorio jazz standard, e alla pratica della composizione, dell’improvvisazione e dell’arrangiamento.
Contemporaneamente, dopo un master in italiano per stranieri, diventa insegnante di lingua in un istituto linguistico veneziano. L’approfondimento della linguistica e della letteratura lo convincono a elaborare un approccio personale alla parola in musica, che gli consente di fare tesoro delle esperienze dei suoi autori di riferimento (Conte, Fossati, Dalla, Battiato) senza per questo rinunciare a una voce e a una grammatica proprie.
Negli anni più recenti suona con l’ensemble Elettrofoscari, con i quali esplora differenti pratiche di scrittura e improvvisazione, grazie anche alla collaborazione con artisti quali Amir Elsaffar e Nicola Fazzini. Il collettivo si esibisce in alcune rassegne di livello quali Jazzfest (San Servolo), Gugennheim Happy Spritz, Venice Art Night (Venezia), Jazzesco, Sile Jazz (Treviso).
Dal 2013 si dedica intensivamente alla canzone, nella quale fa confluire i molteplici interessi musicali (il jazz, la musica classica, il musical, la canzone d’autore italiana, francese, brasiliana) e l’esperienza acquisita nel frattempo sui palchi di festival e rassegne musicali. Nasce così la collaborazione stabile con il fedele trio denominato Gli Implacabili (Alvise Forcellini, Salvatore Pinello, Niccolò Romanin), con i quali presenta al pubblico canzoni scritte nell’arco degli ultimi anni.
Infine, nel 2016, l’incontro con l’etichetta discografica veneziana Caligola, specializzata nel jazz, e con il produttore Bruno Cimenti, che segue la linea Gutenberg, dedicata alla canzone d’autore.
Arriva così l’opportunità di registrare undici canzoni scritte, arrangiate e prodotte in solitaria ma realizzate grazie al contributo di numerosi amici e colleghi incontrati durante questo lungo viaggio verso la canzone.
www.albertobettin.com
assaggio musicale de “L’Italiano Fiero”, primo singolo estratto dall’album: https://m.youtube.com/watch?v=RGvQqLCMn7g