Andrea Pennacchi in "Arlecchino?" al Teatro Sociale di Cittadella
Andrea Pennacchi
in
Arlecchino?
scritto e diretto da
Marco Baliani
la tournée in Veneto inizia il 27 gennaio a Cittadella
Al nastro di partenza la tournée veneta organizzata anche dal Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven per Arlecchino? una coproduzione de Gli Ipocriti Melina Balsamo diretta da Pierfrancesco Favino e Teatro Stabile Veneto Teatro Nazionale. Il debutto è il 27 gennaio ore 21 al Teatro Sociale di Cittadella, dove l’allestimento ha preso letteralmente forma.
Questo nuovo spettacolo, liberamente tratto da Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni è dedicato a Pierluca Donin, il Direttore di Arteven scomparso nell’agosto del 2023.
Nel solco di una grande tradizione che ha visto collaborare Arteven con il Teatro Stabile Veneto per la valorizzazione dei testi e delle compagnie venete, questo Arlecchino? rappresenta l’ulteriore tappa di un percorso iniziato con Nina, non far la stupida (2006), Quando al paese mezogiorno sona (2008), La base de tuto (2009), Tramonto (2010), Se no i xe mati, no li volemo (2011) e Il Ventaglio (2012) che hanno imposto all’attenzione nazionale e internazionale artisti come Damiano Michieletto, regista di alcuni di questi spettacoli.
Anche questo Arlecchino? nasce dalla interlocuzione del Circuito con il teatro di produzione, e dalla consueta lungimiranza di Pierluca Donin.
Che l’allestimento di questo spettacolo, che ha per protagonista Andrea Pennacchi tanto legato alle attività del circuito, sia stato realizzato presso il Teatro Sociale di Cittadella, uno dei fiori all’occhiello di Arteven, è per il Presidente Massimo Zuin e tutta la squadra di Arteven motivo di profondo orgoglio – e pensando a Pierluca – di commossa soddisfazione.
Queste le tappe in Veneto: sabato 27 gennaio al Teatro Sociale di Cittadella, dal 14 al 18 febbraio al Teatro Verdi di Padova, dal 5 al 10 marzo al Teatro Toniolo di Mestre, il 13 e 14 marzo al Teatro Comunale di Vicenza, il 17 marzo al Teatro Tullio Serafin di Cavarzere, il 19 marzo al Teatro Comunale Ballarin di Lendinara e dal 1 al 24 marzo al Teatro Del Monaco di Treviso. Arlecchino? sarà in palcoscenico anche ad Arezzo, Santa Croce sull’Arno, Pontedera, Firenze, Roma e Ancona.
“In ogni epoca bisogna lottare per strappare la tradizione al conformismo che cerca di sopraffarla” Walter Benjamin
Il regista Marco Baliani scrive: L’Arlecchino che Andrea Pennacchi porta in scena farà forse sussultare i tanti Arlecchini che nel tempo hanno fatto grande questa maschera della commedia dell’arte. Lui cerca in tutti i modi di essere all’altezza del ruolo, ma non ne azzecca una, è goffo, sovrappeso, del tutto improbabile, ma è in buona compagnia: gli altri attori, che, come lui, sono stati assoldati, con misere paghe, dall’imprenditore Pantalone, sono, al pari di Arlecchino, debordanti, fuori orario, catastroficamente inadeguati. Eppure tutti questi sbandamenti, queste uscite di scena e fughe dal copione, che sono anche uscite nella contemporaneità dell’oggi, queste assurde prestazioni, queste cadute di stile e cadute al suolo di corpi sciamannati, tutte queste parole affastellate, tutto questo turbinio di azioni e gesti, stanno proprio rifacendo il miracolo della grande commedia goldoniana, in una forma non prevista, una commedia dirompente, straniante, che ricostruisce la tradizione dopo averla intelligentemente tradita. Ed ecco allora che la storia, nonostante tutto, anzi proprio grazie a questo tutto invadente, si dipana nella sua narrazione e ne esce un Arlecchino mai visto che riunisce stilemi diversi, frammenti di cabaret, burlesque, avanspettacolo, commedia, dramma, un gran calderone ultrapostmoderno che inanella via via pezzi di memoria della storia del teatro.
Per riuscire a creare un simile guazzabuglio di intenzioni, per riuscire a renderlo eccezionalmente vivo, occorrevano attori capaci di seguirmi in un simile delirio. Ed eccoli qui, una compagnia di compagni e complici, Marco Artusi, Federica Girardello, Miguel Gobbo Diaz, Margherita Mannino, Valerio Mazzucato, e Anna Tringali, capaci di interpretare contemporaneamente più ruoli, di passare dalle proteste borbottanti degli attori sottopagati, alle vorticose azioni dei personaggi della commedia che pur devono rappresentare. In questo incessante salto mortale di identità è il loro talento a tenere insieme ciò che di continuo sembra sfuggire alla presa. Appartengono di diritto alla grande tradizione del teatro veneto, grande perché sempre capace di rischiare per rinnovarsi, come accade su queste tavole sceniche imbandite di follia arlecchinesca.
Durante le prove immaginavo di avere Carlo Goldoni seduto in terza fila, e dovevo dirgli di fare silenzio tanto si sganasciava dalle risate, con gli occhi stupiti di bambino mai cresciuto di fronte a questa sua opera divenuta così inverosimile da essere ancor più sua.
E quando poi le musiche di Giorgio Gobbo accompagnate dalla batteria di Riccardo Nicolin si infilavano come blitz sorprendenti costringendo gli attori a divenire anche danzanti e cantanti il Goldoni là dietro non si teneva più.
Infine che dire delle scene fluttuanti di Carlo Sala, una scenografia semovente, mobile, semplice come lo è la creatività quando si dimentica di dover fare bella figura e si lascia andare al gioco infantile, grazie agli stessi attori che si fanno operai macchinisti modificando la scena di continuo come avvenissero improvvise folate di vento, a volte in forma di bufera a volte come zefiro primaverile.
Il testo febbrilmente rimaneggiato ogni giorno, a partire dalle intuizioni che sorgevano in me, vedendo all’opera la creatività degli attori, e trascritto con solerzia da Maria Celeste Carobene, è proprio quello che fin dall’inizio avevo immaginato. Le parole che vengono fatte volare sono anch’esse leggere, eppure, eppure, come accade davvero nella vera commedia, arrivano stilettate e spifferi lancinanti che parlano dei nostri giornalieri disastri di paese e di popolo, così che i terremoti scenici ci ricordano il traballare quotidiano delle nostre esistenze.
Personaggi e interpreti
ARLECCHINO |
Andrea Pennacchi |
BEATRICE / FEDERIGO RASPONI |
Federica Girardello |
BRIGHELLA / FLORINDO ARETUSI |
Marco Artusi |
CLARICE DE’ BISOGNOSI |
Margherita Mannino |
PANTALONE DE’ BISOGNOSI |
Valerio Mazzucato |
SILVIO LOMBARDI / FACCHINO / CAMERIERE |
Miguel Gobbo Diaz |
SMERALDINA |
Anna Tringali |
Biglietti
Intero 25 euro | Ridotto 22 euro | Ridotto studenti 10 euro
PREVENDITA BIGLIETTI presso il botteghino del Teatro, dalle 18 alle 19.30 del giorno antecedente per ogni spettacolo ed il giorno di ciascun spettacolo dalle ore 20.
Info web
Foto articolo da comunicato stampa