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Nella calda estate padovana arriva il ciclone Antonella Elia

La showgirl ospite ieri a Padova al Pride Village in fiera. Intervistata da Pierangelo Serio, l'Antonellina uscita dalla grande fucina di "Non è la Rai" è testimonial di Amnesty International contro l'omofobia

Il martedì del Padova Pride Village è dedicato all’approfondimento, alla cultura, al costume, alla società e allo spettacolo. Ieri sera, primo martedì della stagione, ha visto ospite Antonella Elia, conduttrice e attrice che approda a Padova dopo un anno di successi.

PERCHÉ ANTONELLA ELIA. Antonella Elia non a caso, metà del montepremi - 100.000 euro – vinto grazie alla partecipazione all’Isola dei famosi è stato donato ad Amnesty International chiedendo in cambio una collaborazione con l’associazione. Il 4 luglio 2012 Antonella è stata incaricata dalla stessa onlus a battersi contro l'omofobia.

L’INIZIO. Palco spoglio, solo un divano di pelle bianca, un tavolino e sullo sfondo il videowall illuminato che a random ricorda gli sponsor e il programma della manifestazione. Nell’attesa - camuffata facendo ascoltare qualche hit di successo - tutti si domandano quale sia lo show che vedrà Antonella protagonista.

ECCOLA APPARIRE. Con il suo immancabile caschetto biondo e un abito da far trattenere il fiato, Antonella sfoggia un fisico davvero invidiabile. Tutto è chiaro: con la conduzione di Pierangelo Serio, Antonella è intervistata.

Antonella Elia al Padova Pride Village

L’INTERVISTA. Non ha voluto sapere prima le domande che le sarebbero state poste. Non chiede mai di essere filtrata, “bisogna dire ciò che si pensa, giusto o sbagliato che sia”. Nelle risposte giudica con la consapevolezza di essere continuamente giudicata. Come tutti, anche Antonella ha delle sue precise idee e qui ricorda una cosa importante “un'idea giusta e di valore può cambiare il mondo e la società”.

IL SUCCESSO. La ragazza che arriva dalla comitiva di “non è la Rai” di strada ne ha fatta. Il suo successo è, a suo dire, dovuto dal fatto che la gente la vede come un caso umano, ma anche come “oca giuliva, scema e pazza” quest’ultimo aggettivo la fece molto piangere.

LOTTARE PER ESSERE LIBERI. Antonella parla in maniera semplice, diretta, limpida. Trasmette positività grazie a quel tocco sincero, schietto e mai ipocrita che la caratterizza. È al Padova Pride Village per lanciare un messaggio chiaro: lottare per essere liberi. Il forte e gigantesco strumento è la penna che serve per firmare le varie battaglie in cui si crede. È un modo per dire al Governo “ci siamo, dovete ascoltarci e vi teniamo d'occhio”.

I TEMI. In questa lunga a tratti personale chiacchierata, Antonella è portata ad affrontare vari temi. Ad esempio la Chiesa: “dovrebbe tornare ad essere più spirituale”, il gentil sesso: si schiera a favore delle donne definendole rivoluzionarie, gli uomini sono più conservatori, “le donne violano la tradizione e portano al mutamento”. Rabbrividisce poi all’idea dell’omofobia: esorta con fermezza a essere se stessi, eliminando i pregiudizi e arrivando a dire “human rights are my pride” (i diritti umani sono il mio orgoglio).

IL FINALE. Viene infine dato spazio alle domande del pubblico e si scopre che molta gente la segue da anni. Una donna dopo averla conosciuta a "La Corrida” è venuta per salutarla, molti giovani intervengono e interagiscono direttamente con lei senza aspettare il microfono. L’intervista termina con questa perla: “l'ambiente risponde a quello che tu sei”. Scatta l’applauso e Antonella scende per abbandonarsi ai fan, rivelandosi disponibilissima a una foto, a un saluto, a una stretta di mano dal pubblico che la travolge.

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