Serata di audiovisivi fotografici & cinema dal titolo "Confini" e proiezione del film "Cuori senza frontiere"
Un evento speciale dal titolo "SERATA DI AUDIOVISIVI FOTOGRAFICI & CINEMA dal titolo “CONFINI” è l'originale proposta di Veneto Padova Spettacoli in collaborazione con il Gruppo Fotografico Antenore BFI di Padova , la Promovies, il GAV, ed il DIAF che presenteranno l'iniziativa nell’ambito della rassegna del Fronte del Porto Filmclub . L'evento ha ottenuto il riconoscimento della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche). L'ingresso alla serata è gratuito con prenotazione su: https://www.eventbrite.it.
Il tema del confine offre un'ampia gamma di interpretazioni e significati che superano l'idea di una semplice divisione geografica. Questa rappresentazione simbolica spesso si estende a concetti più complessi, come l'identità personale, la politica, la società, e l'esperienza umana in generale. La sua importanza risiede nella capacità di stimolare una profonda riflessione sulle barriere fisiche e concettuali che influenzano le nostre vite e il mondo circostante.
Attraverso la rappresentazione del confine come metafora, gli autori possono aiutare il pubblico a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé stessi e del mondo che li circonda, incoraggiando una riflessione critica sulle relazioni umane, sociali e politiche. Questa consapevolezza può contribuire a promuovere un dialogo costruttivo e un'azione positiva per superare le divisioni e costruire connessioni significative tra individui e comunità.
Al termine della visione degli Audiovisivi verrà proiettato il film “CUORI SENZA FRONTIERE ” del 1950 diretto da Luigi Zampa con Gina Lollobrigida, Raf Vallone, Cesco Baseggio. «Il film è ambientato in un paese che dopo la Seconda guerra mondiale si ritrova diviso in due dal confine fra Italia e Jugoslavia. Il tema del film, il cui titolo provvisorio era “La linea bianca”, fu probabilmente tratto dalla divisione in due settori del cimitero di Gorizia, in seguito alla risoluzione ONU del 9 agosto 1947. Il film si proponeva di denunciare la ridefinizione dei confini orientali».