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Romina Power torna al cinema con un film sull'eccidio di Codevigo

Le riprese de "Il Segreto" termineranno a luglio. L'ultima pellicola del regista padovano Antonello Belluco narra le vicende della strage compiuta dai partigiani nel 1945 in cui morirono in centinaia tra militari fascisti e civili

L'eccidio di Codevigo, un momento buio della storia italiana, avvenuto nel primissimo secondo dopoguerra nel 1945, in cui morirono centinaia di persone tra militari fascisti e civili uccisi dai partigiani della Brigata Garibaldi, guidata da Arrigo Boldrini, fa da sfondo a "Il Segreto", l'ultimo film del regista padovano Antonello Belluco che, come protagonista, ha scelto Romina Power, 61 anni, residente in California abitualmente da anni, anche se "in Italia torno sempre volentieri".

"HO IMPARATO IL DIALETTO VENETO". Se si esclude l'ultimo film (il cameo per "Go go tales" di Abel Ferrara nel 2006 e due fiction del 1996 e del 2003) la carriera cinematografica dell'ex moglie di Al Bano risale agli anni Sessanta e Settanta. "Ho deciso di rimettermi in gioco in un film la cui storia ho amato per la sua poesia fin dal primo momento - spiega la stessa figlia di Tyrone Power - io sono apolitica. Ho vissuto questa storia e il mio personaggio dal punto di vista umano: tanto la verità prima o poi viene sempre a galla, in Italia come negli Stati Uniti, come dimostrano i casi Wikileaks e Prism".  "Il mio personaggio si chiama Italia è una donna che a un certo punto della vita ha il coraggio di affrontare i fantasmi del passato e di tornare a 70 anni nel suo paese. Ho imparato il dialetto veneto grazie all'aiuto di un coach. È stato molto emozionante cimentarmi con questa persona che ha una ferita dell'anima che si portava dietro dall'età di 15 anni".

Backstage del film "Il Segreto"

FILM SCOMODO. Le riprese del film termineranno a fine luglio. La sceneggiatura è firmata da Belluco con Gerardo Fontana, scenografie di Virginia Vianello (nipote di Raimondo Vianello). Italia a 15 anni è l'esordiente Gloria Rizzato di Padova. Nel film, sarà a causa della gelosia (trovata scenica di pura fantasia), che Italia indicherà ai partigiani dove trovare i fascisti, compreso il suo amato Farinacci Fontana (Fabrizio Romagnoli). "Il segreto" racconta una storia che può smuovere vecchi rancori: Belluco (autore del film su Sant'Antonio Antonio guerriero di Dio) ha faticato non a caso molto a reperire i fondi necessari, tanto da sollecitare con la sua Eriadorf film il sostegno finanziario tramite bonifico a "chiunque non voglia dimenticare questa storia". E confessa: "Ho avuto anche una diffida dal figlio del comandante Boldrini tramite avvocato, dopo il mio no alla sua pretesa di supervisionare la sceneggiatura. Ma ho deciso di andare avanti perché sentivo la necessità di raccontare una vicenda rimasta per troppo tempo nascosta. I partigiani veneti compirono un vero e proprio eccidio trucidando prigionieri fascisti e civili, tra cui numerose donne. Il conteggio delle vittime accertate si è fermato a 136 ma potrebbe essere solo una cifra molto approssimativa". Il segreto prima di vedere la luce si è incagliato in una sequela di sventure (il primo produttore rinuncia, i contributi ministeriali e della regione veneto vanno in fumo, le banche ritirano i finanziamenti, la cantante Antonella Ruggiero, dopo aver dato in un primo momento la sua disponibilità, rinuncia). Eppure, Belluco spiega, non è un opera ideologica. L'eccidio fa da sfondo. È il ritratto di una famiglia veneta vissuta in quegli anni: "A Cinecittà-Luce avevano letto la sceneggiatura e si erano detti interessati ma non mi stupirei, visto quanto accaduto finora altre grane"

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