"I concerti della domenica" con il recital di Giuseppe Barutti al Pollini
Sulle note delle più famose, virtuosistiche e celebrate opere per violoncello, si chiude domenica 10 novembre alle ore 11 in auditorium Pollini di via Cassan a Padova, la stagione 2023 dei “Concerti della Domenica”.
Giuseppe Barutti, una punta di diamante de I Solisti Veneti, primo violoncello dell’orchestra, sarà protagonista di un recital che propone al pubblico la Prima e la Seconda Suite per violoncello solo di Bach.
A soli ventuno anni, Barutti vince il posto di Primo violoncello nell’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia; successivamente si dedica alla musica da camera e collabora con i nomi più prestigiosi della scena musicale. Ha al suo attivo numerosissime le incisioni, solistiche e cameristiche, per le più importanti etichette discografiche. Lorin Maazel lo ha definito “uno dei più grandi talenti italiani”.
L’esecuzione delle Suites per violoncello solo di Johann Sebastian Bach (Eisenach 1685 - Lipsia 1750) non è più una rarità nelle consuetudini della vita concertistica, ma costituisce sempre un’esperienza di significato e valore eccezionali. E non soltanto per il violoncellista che è chiamato a compierla, ben sapendo i rischi e le gratificazioni che l’impresa comporta, ma anche per l’ascoltatore che ha la fortuna di beneficiarne. All’ascolto si mescolano ogni volta stupore, ammirazione e incredulità per come sia
possibile concentrare, in un solo strumento, tale qualità e varietà di tecnica e di invenzione, di gioco e di spirito, di razionalità e di poesia. Ascoltando le Suites per violoncello, rimaste isolate e irraggiungibili nella loro altezza strumentale e concettuale, si resta ogni volta sbalorditi di fronte all’ardire, a tratti quasi irreale, a cui viene piegata la mole massiccia del violoncello, la sua ombrosa voluminosità. Ma ancor più a colpire sono la profondità, la severità e l’austerità intellettuale unite alla cordialità e all’effusione del sentire, scaturendo dalla medesima tensione verso i confini del possibile strumentale.
Si è soliti collocare queste opere di datazione incerta negli anni di Köthen (1717-1723), durante il periodo di servizio di Bach come Kapellmeister del principe Leopold di Anhalt. Qui, potendo disporre di una cappella di corte che contava eccellenti strumentisti, fra i quali un brillante primo violino come Johann Spiess (probabile destinatario delle Sonate e Partite per violino solo, del 1720) e un virtuoso di violoncello come Christian Bernhard Linigke (forse primo interprete dei soli per violoncello), Bach poté acquisire nuove esperienze in materia di musica strumentale, e soprattutto coltivare con regolarità una vocazione a lungo ostacolata dagli impegni nella musica di chiesa. Poco sappiamo dei modelli a cui Bach potrebbe essersi ispirato: la forma e lo stile da lui adottati non si agganciano a esempi storici come il ricercare o il canone, ma si orientano invece verso la trasformazione dei movimenti di danza propri della Suite per strumenti a tastiera in strutture libere e in concezioni organizzative e architettoniche nelle quali a prevalere sono i principi del contrappunto, del flusso melodico lineare o polifonico, dell’armonia
latente, del timbro cangiante, del ritmo risolto in figurazioni continuamente variate. Ogni stile e maniera, dal patetismo brillante della scuola italiana al funambolismo bizzarro dei virtuosi tedeschi, dal gusto delicato della scuola francese all’essenza figurativa del barocco internazionale, è assimilato e trasfuso da Bach in un compendio d’arte totale, la cui destinazione, viola da gamba o violoncello moderno, sconfina nella pura visione immaginaria.
Protagonista quindi Giuseppe Barutti, violoncellista apprezzato in tutto il mondo, dimostra già da giovanissimo il suo talento e tra gli undici e i quattordici anni vince tre volte di seguito con menzione speciale i Concorsi di Vittorio Veneto e Biella. A sedici anni entra a far parte de I Solisti Veneti, dei quali è Primo violoncello. Barutti collabora con i
nomi più prestigiosi del panorama internazionale quali Salvatore Accardo, Bruno Giuranna, Rocco Filippini. È stato Primo violoncello della Filarmonica della Scala di Milano e, nello stesso ruolo, collabora assiduamente con il Teatro La Fenice di Venezia. Per I Solisti Veneti ricopre un ruolo fondamentale per l’esecuzione dei concerti solistici per violoncello e orchestra e ha recentemente ottenuto due standing ovation, con i Concerti di Vivaldi e Tartini, all’Auditorio Nacional de Musica di Madrid e all’inaugurazione dell’Emilia-Romagna Festival assieme all’Orchestra guidata dal Maestro Giuliano Carella.
In breve
I
concerti della domenica
Recital di Giuseppe Barutti
10 dicembre 2023 - 11 | Padova - Auditorium Pollini
Giuseppe Barutti, violoncello
?BACH Prima e Seconda Suite per violoncello solo
Biglietti
Sostenitore 25 euro | Intero 15 euro | Ridotto (over 65, under 18) 10 euro | Bambini (under 12) 5 euro| Studenti (Conservatorio e Università) 3 euro
Acquistabili online, presso la sede dell’Orchestra (P.le Pontecorvo 4/A, Padova) e da Gabbia (Via Dante 8, Padova).
Info web
https://solistiveneti.it/eventi/recital-di-giuseppe-barutti/