Concerti di Natale in streaming de “I Solisti Veneti”, appuntamento su Facebook e YouTube
Come sempre imperdibile anche questo appuntamento natalizio padovano firmato da “I Solisti Veneti” realizzati grazie a Fondazione Cariparo.
Nonostante i problemi di sicurezza sanitari ci impediscano di frequentare di persona i concerti, la grande musica dell’Orchestra italiana più famosa al mondo, diretta dal Maestro Giuliano Carella, non si ferma.
Anzi propone al pubblico in orario serale un entusiasmante intrattenimento musicale all’insegna della grande classica.
L’evento
I Concerti sono infatti tutti godibili gratuitamente. Basterà collegarsi martedì 15 dicembre alle ore 21 al canale YouTube de “I Solisti Veneti”: https://www.youtube.com/channel/UCPc6oVlg514Ju_BaPAAq3mw
oppure seguire la diretta streaming direttamente dalla pagina Facebook dell’Orchestra: https://www.facebook.com/solistiveneti
Dalla Chiesa di Santa Caterina a Padova
L’appuntamento del 15 dicembre alle ore 21 verrà trasmesso dalla Chiesa di Santa Caterina a Padova, quando “I Solisti Veneti” proporranno al pubblico, grazie alla diretta streaming, un concerto che vede la partecipazione straordinaria del celebre flautista Massimo Mercelli.
Oltre al celebre flautista - con il quale la collaborazione con “I Solisti Veneti” sta infittendo di eventi di pregio in tutto il territorio nazionale le reciproche agende - il concerto di Natale del 15 dicembre vedrà la partecipazione ai violini di Lucio Degani - Primo Violino dei Solisti - e di Francesco Comisso.
Mercelli è il flautista al mondo che vanta le più importanti dediche e collaborazioni con i maggiori compositori: hanno scritto per lui o ha eseguito le prime assolute di personalità del calibro di Penderecki, Gubaidulina, Glass, Nyman, Bacalov, Galliano, Morricone, Sollima., verrà affidata la parte centrale e finale del concerto interamente dedicato a Giuseppe Tartini, dalla Chiesa dove è sepolto.
Nel 2020 si è celebra il 250esimo anniversario della morte di Giuseppe Tartini (Pirano, 1692 – Padova, 1770). Il violinista, ai suoi tempi considerato il rappresentante della cultura dell’Illuminismo nel campo della musica strumentale, fu teorico, filosofo e il più grande compositore del suo tempo.
Tartini è oggi tornato alla finalmente ribalta, grazie all’attento sguardo di Claudio Scimone. Claudio Scimone e “I Solisti Veneti” furono i primi, alla fine degli anni ´50, a interessarsi a questo compositore. Ne ritrovarono gli autografi, li studiarono con passione e li eseguirono con talento. Fu una rivelazione che si declinò in concerti applauditissimi con i maggiori violinisti del tempo e una serie di registrazioni discografiche alle quali si deve la popolarità che oggi circonda Tartini. Scimone dedicò al suo amato “Maestro delle Nazioni” anche il celebre omonimo Veneto Festival.
Il concerto del 15 dicembre
Il concerto del 15 dicembre ’20 si terrà quindi nella Chiesa di Santa Caterina dove riposano le spoglie mortali di Giuseppe Tartini. Mentre la sua musica immortale sarà l’assoluta protagonista di questo concerto che vede in apertura la celebre Pastorale (Concerto in la maggiore D 94) per violino archi e basso continuo dove protagonista sarà il violino di Francesco Comisso. A seguire Concerto in re maggiore per violoncello, archi e basso continuo con Giuseppe Barutti, violoncello. Si prosegue con il Concerto n. 4 in re maggiore, trascrizione a cura di Daniele Proni per flauto e archi (Uppsala, Gimo 291) con Massimo Mercelli, flauto. Per proseguire con il Concerto in re minore D 45 per violino, archi e basso continuo che vede protagonista Lucio Degani, violino. Chiude il programma il Concerto in sol maggiore per flauto, archi e basso continuo con Massimo Mercelli, flauto.
Un programma che percorre anche panoramicamente la vasta produzione tartiniana e dove i concerti per violino solista giocano un ruolo importante, tracciando almeno tre esempi eloquenti di tre diversi aspetti della personalità del compositore così come della sua evoluzione estetica: il virtuosismo strumentale, la poetica contemplativa e l’introspezione. Programma che peraltro si estende a citare anche altri aspetti della creatività tartiniana, come quelle poche ma intense pagine che egli dedicò al violoncello (scritte probabilmente per l’amico Antonio Vandini, primo violoncello dell’orchestra di Sant´Antonio) delle quali ci sono pervenuti solo due soli concerti per violoncello e archi. Mentre i Concerti in Re e Sol Maggiore affidano al flauto la gioiosa e profonda religiosità delle composizioni tartiniane.