Armonie e serenate per fiati
Il concerto inaugurale della VI edizione del Veneto Festival Musica Antica, che si terrà presso il Teatro Quirino de Giorgio di Vigonza venerdì 3 ottobre 2014 alle ore 21.00, con ingresso libero
Un concerto di grande fascino e bellezza, con un programma che prevede l'esecuzione di alcune tra le più belle pagine di musica per organico di strumenti a fiato, aprirà la sesta edizione del Festival curato da Oficina Musicum.
Verranno eseguite l'ARMONIA PER UN TEMIO DELLA NOTTE e la SERENATA IN SI BEMOLLE MAGGIORE di Antonio Salieri e, di Wolfgang Amadeus Mozart, la SERENATA PER FIATI n. 10 in Si Bemolle Maggiore K 361 "GRAN PARTITA".
Grandi nomi per l'ensemble di fiati di Oficina Musicum, musicisti affermati a livello nazionale ed internazionale, che ricoprono il ruolo di prima parte in orchestre specializzate nell'esecuzione con strumenti originali e la cui attività artistica li vede presenti nelle sale più importanti del mondo: oboi Andrea Mion ed Elisabeth Passot, clarinetti Luca Lucchetta e Rocco Carbonara, corni di bassetto Eric Hoeprich e Massimiliano Limonetti, fagotti Aligi Voltan e Stefano Sopranzi, corni Dileno Baldin, Danilo Marchello, Andrea Siri e Fabio Forgiarini, contrabbasso Giancarlo Pavan. Alla direzione Riccardo Favero, specialista del repertorio barocco e classico con strumenti originali, utilizza nelle sue interpretazioni una chiave di lettura che è quella di un rigoroso approccio filologico volto a valorizzare gli elementi stilistici della prassi esecutiva.
Il complesso di strumenti a fiato ebbe un'interessante evoluzione nella seconda metà del Settecento, quando il repertorio destinato a questa compagine si arricchì enormemente. Fino ad allora a questi gruppi strumentali era riservato per lo più un ruolo di intrattenimento, che consisteva nell'eseguire musiche appositamente composte per feste e cerimonie, di corte o private, spesso eseguite all'aperto.
L'Armonia per un Tempio della Notte: questa composizione, dal titolo arcano e suggestivo, fu dedicata da Salieri al barone Peter von Braun, uno tra i più eminenti uomini di potere della vita musicale viennese in qualità di direttore dei due Teatri di Corte ed organizzatore di gran parte dei concerti pubblici della capitale asburgica. Il barone possedeva una tenuta a Schönau, nel cui parco aveva fatto erigere un "Tempio della Notte", sorta di padiglione con statue simboliche e iscrizioni di Kotzebue, adibito a intrattenimenti musicali e, con ogni probabilità, a segrete riunioni massoniche. L'Armonia per un Tempio della Notte fu espressamente composta da Salieri per gli eccentrici Gesellschaftsabende dell'influente barone. Il breve lavoro consta di una sezione principale, dominata da un motivo solenne e cantabile sostenuto dai clarinetti, e ripetuta immutata dopo una specie di Trio, articolato a sua volta in una parte introduttiva, in carattere di Recitativo, e in un successivo episodio dalla cantabilità più distesa, quasi di Cavatina.
La Serenata in Si bemolle maggiore è la più cospicua tra le composizioni per strumenti a fiato di Salieri che l'Istituto internazionale "Luigi Cherubini" ha tratto dall'oblio e pubblicato per la prima volta, insieme con altre pagine strumentali, del pari inedite, del Maestro di Legnago. Essa fa parte di un fascicolo autografo in cui la stessa composizione appare in due versioni, in questa occasione ascolteremo la prima versione che prevede due clarinetti, due fagotti, due corni e violone.
La Serenata per fiati n. 10 in si bemolle maggiore K 361 "GRAN PARTITA" composta per 13 strumenti, è un gioiello di felicità inventiva, che richiede agli esecutori abilità virtuosistiche, espressive e dinamiche degne del più raffinato stile cameristico. L'effetto per chi ascolta è come quello raccontato da Salieri nella finzione cinematografica di Amadeus: "Sulla pagina non sembrava niente, un inizio semplice, appena un palpito, con fagotti, corni di bassetto… dopodiché, ad un tratto, ecco emergere un oboe, una sola nota, sospesa, immobile, finché un clarinetto ne prende il posto, addolcendola con una frase di una tale delizia... Una musica che non avevo mai sentito… Sembrava di ascoltare la voce di Dio".
Non si conosce esattamente l'anno di composizione di questa Serenata di Mozart, ma si ha ragione di ritenere che sia stata scritta a Vienna intorno al 1783-84, contemporaneamente al Concerto per pianoforte in mi bemolle maggiore K. 449. L'annotazione apocrifa di "Gran Partita", riportata sulla prima pagina della partitura, non è attribuibile a Mozart.
Nel catalogo mozartiano essa occupa una posizione di particolare rilievo per la grandiosità della struttura formale (che conta ben sette movimenti), per la felicità dell'invenzione melodica e armonica e per l'originalità dell'organico strumentale. Al convenzionale complesso di 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti e 2 corni, Mozart aggiunse una seconda coppia di corni, il contrabbasso e 2 corni di bassetto - che fanno qui la prima comparsa nell'opus mozartiano, per riapparire poco dopo nel primo atto del Ratto dal serraglio come accompagnamento dell'Aria di Konstanze Traurigkeit ward mir zum Lose.
Il Veneto Festival Musica Antica è realizzato grazie alla sinergia e all'impegno congiunto tra enti pubblici e privati, il sostegno della Regione del Veneto e dei Comuni che hanno aderito al progetto consentendo di proporre, ancora una volta, una edizione di grande qualità.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.
I prossimi appuntamenti di Oficina Musicum con Armonie e Serenate per Fiati sono:
sabato 4 ottobre, ore 20.00, Venezia - Teatro La Fenice - Sale Apolinee
domenica 5 ottobre, ore 17.00 - Castelfranco Veneto - Teatro Accademico.