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Tutti pazzi per Fiorella. Padova regala un altro sold out all’artista romana

Si ripete a soli sei mesi di distanza "Sud il tour" al teatro Geox. Applausi e tanti sorrisi, per un'artista che a piedi scalzi sa arrivare dritta al cuore. Tra il pubblico presente anche il sindaco Zanonato

Per la seconda volta in un anno si ripresenta nella città veneta Fiorella Mannoia registrando nuovamente il tutto esaurito. In periodi di crisi sembrano dati impossibili, ma l’artista romana riesce a restituire ai fan un live ipnotico, pieno di luce e speranza nel futuro.

Fiorella Mannoia in concerto a Padova 6 ottobre 2012

INIZIO. Si respira affetto mentre i fan incitano a far uscire l'artista con continui applausi a vuoto, e lei non si fa attendere. Capelli raccolti, vestito grigio lungo, veli leggeri a piedi scalzi. Tutto questo per una semplicità che lascia spazio a voce potente e sicura.  

CIAO PADOVA. Inizia il concerto con "Treni a vapore" e mentre la canzone continua con la frase "come un treno a vapore il dolore passerà", Fiorella non si trattiene e si lascia andare a un sentito "ciao Padova". È l’inizio degli applausi, che saranno poi il denominatore comune di tutto il concerto. Applausi speciali, applausi che sembrano non finire mai. È impossibile non emozionarsi.

IPNOSI. "Cerchiamoci e stiamo stretti, perché solo uniti possiamo ritrovarci" con queste parole introduce "Dal tuo sentire al mio pensare", canzone ideata grazie alla collaborazione con Toni Bungaro. Ma sono numerose le canzoni proposte tra cui "Sally" dove nessuno osa cantare, si ascolta. Un'interpretazione straordinaria e ipnotica. Dal pubblico "sei la migliore", lei inchinandosi ringrazia.

IL VIDEO DEL SINDACO ZANONATO: TUTTI PAZZI PER FIORELLA

AXÉ. Prima di cantare "Se solo mi guardassi" sensibilizza la platea: "il nostro destino è multietnico, guardate chi vi cammina accanto". Il concerto continua e Fiorella viene raggiunta sul palco dai ragazzi del progetto Axé. Associazione che vuole recuperare dalle strade gli esclusi (per lo più africani e brasiliani) usando qualsiasi forma di arte. L’85% dei ragazzi viene “salvato”. Fiorella ci tiene a sottolineare questo tipo di percorso e presenta i ragazzi con molto orgoglio.

“IL POPOLO DELLA CAROVANA VIAGGIANTE". Fiorella durante il concerto (non alla fine come accade di solito) a intervalli regolari, presenta uno o due membri della band che lei definisce "straordinaria". Alla fine invece, proprio come al cinema, tutti i nomi dei collaboratori vengono proiettati sul video wall.

BRIVIDI. Nuovo cambio d'abito, lungo, nero e di pizzo. I piedi scalzi regalano familiarità per chi la vede. Entra accompagnata dalle note del piano. L’atmosfera è distesa e intima. Parte "Oh che sarà" e subito a seguire "Quello che le donne non dicono" e qui il vero protagonista è il pubblico invitato a cantare. La band si ferma, le voci dei fan a cappella fanno venire i brividi.

IL FINALE. Ancora cambio d'abito, leggings e vestitino nero largo. Ogni outfit di Fiorella la fa apparire naturale, pura e fresca, regalando una immediata genuinità che conquista. "Il cielo d'Irlanda" è la canzone scelta per terminare il concerto: un mix potente e luminoso di gioia, sorrisi e voce. Fiorella se ne va e, come anticipato, appaiono i “titoli di coda” di tutti i collaboratori. Pian piano inizia un coro sempre più incisivo ed esortante. I fan rivogliono Fiorella sul palco “fuori, fuori, fuori, ecc..”. Ecco Fiorella (ultimo cambio d’abito, stavolta con scarpe bianche da ginnastica e pantaloni diamantati e shining) che concede altre due perle: "Cara" omaggio a Lucio Dalla e, per finire "Buontempo" di Ivano Fossati.

PIEDI SCALZI. Nessuna scena isterica, nessuna maleducazione o nervosismo (eppure l’attesa per entrare è stata davvero inaspettata, circa 20 minuti). La gente durante il concerto è riuscita a partecipare con assordanti applausi e con una compostezza e una dignità che difficilmente si ritrovano in molti altri eventi. Fiorella lascia una sensazione di pace e di libertà. I piedi scalzi sono l’immagine di chi vuole riconciliarsi con il mondo ma sono anche un invito a ritrovare il contatto con chi ci sta attorno.

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