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Concerti Stazione / Via Niccolò Tommaseo

Ricchi e poveri, afa a parte, è sempre show: "Sarà perchè li amiamo?"

Ieri sera il concerto al Padova Pride Village in fiera. Nonostante il caldo, pubblico infaticabile: salti, balli e canti hanno accompagnato il concerto del gruppo nato artisticamente nel 1968

L’INIZIO. Il concerto inizia alle 22.40 con un semplice “Ciao a tutti” e subito parte “Buona giornata”. Angela Brambati si presenta con una fantastica e aderente tuta nera e i compagni Angelo Sotgiu e Franco Gatti rigorosamente in camicia bianca – perfettamente stirata – e jeans. La serata appare allegra e spassosa, il gruppo è affiatato ma un po’ distaccato, complice forse lo sguardo di Angela sempre proiettato al cielo.

Ricchi e poveri al Padova Pride Village

I SUCCESSI. I cavalli di battaglia sono tanti, snocciolati uno dietro l’altro: “Se m’innamoro” – 1985 che gli diede la vittoria a Sanremo – “Sei la sola che amo”, “Canzone d'amore”, “Voulez vous danser”. In quest’ultimo addirittura vengono coinvolte quattro persone tra il pubblico – corpo di ballo a loro dire – che al centro del palco si muovono e si mettono in discussione in una danza fatta di mani al vento, pugni e scalciate distesi a terra, un po’ a ricordare Sandra Mondaini in quel letto di casa Vianello.

IL CALDO. L'afa non dà tregua, tanto da far apparire sul palco Franco Gatti con un asciugamano in testa passato poi ad Angela, che davvero appare molto provata dalle temperature infernali. Ma il pubblico NO! È pronto a saltare, a ballare – meneaito a lato del palco – e a cantare senza remore. I Ricchi e poveri spesso ripetono di essere felici per la serata, chiamando “amici belli” il pubblico e sentendo l’onda di affetto sincero che li colpisce.

L’EMOZIONE. Lo show prevede due intermezzi, dove Angela, scrittrice e interprete di poesie, espone e recita sonetti tentando di far sognare con sentimento e trasporto. Lo spettacolo continua con “La prima cosa bella” che fa emozionare tutti i presenti e il colpo finale arriva con “Che sarà”. Si respira davvero un affetto smisurato per questo gruppo nato artisticamente nel 1968.

IL FINALE. Il concerto termina con “Mamma Maria” con il pubblico che li accompagna e continua a sostenerli grazie all’intuito di Angela che, come nei grandi concerti, porge il microfono per far cantare i fan delle prime file.

IL BIS. Altri due successi anni '80 per il bis: “Made in Italy” e “Sarà perché ti amo” e lo spettacolo finisce davvero, lasciando un po’ interdetti e coinvolti da quell’energia, un po’ retrò e forse a tratti troppo studiata a tavolino, ma che riesce a coinvolgere e ammaliare.

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