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Una boccata d'ossigeno per gli enti degli spettacoli dal vivo: la decisione della Giunta regionale

Gli enti operanti nell’ambito dello spettacolo dal vivo - di cui la Regione del Veneto è socio in forza di apposite leggi regionali - potranno ricevere fino al 90% dei contributi associativi, senza attendere l’approvazione dei rispettivi bilanci consuntivi 2019

Gli enti operanti nell’ambito dello spettacolo dal vivo - di cui la Regione del Veneto è socio in forza di apposite leggi regionali - potranno ricevere fino al 90% dei contributi associativi, senza attendere l’approvazione dei rispettivi bilanci consuntivi 2019. Lo ha stabilito (con specifica delibera su proposta dell’assessore alla Cultura, Cristiano Corazzari) la Giunta Regionale, in considerazione delle perdite economiche che il settore sta soffrendo come conseguenza delle restrizioni causate dall’emergenza epidemiologica Covid-19.

Contributi

Il provvedimento consente che l’assegnazione possa avvenire anche nelle more del bilancio preventivo 2020 per quegli enti che non lo hanno ancora approvato. Gli enti interessati sono quelli già compresi nel bilancio di previsione regionale 2020-2022, dove nel dettaglio è quantificata l’entità dei contributi associativi: Associazione Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni (euro 1.600.000), Fondazioni liriche Arena di Verona e Teatro La Fenice di Venezia (complessivi euro 1.280.000), Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza (euro 120.000), Fondazione Atlantide - Teatro Stabile di Verona (euro 45.000), Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto (euro 200.000), Arteven (euro 650.000). Con la delibera odierna il contributo viene anticipato fino al 90% delle somme indicate. Spiega l'assessore Corazzari: «Si tratta degli enti più importanti in questo ambito tra quelli che operano sul nostro territorio: in questo modo assicuriamo loro una boccata di ossigeno. Il pagamento della quota di nostra competenza, infatti, è fissato all’approvazione dei bilanci consuntivi ma è anche vero che in questo momento è indispensabile agevolare la ripresa e garantire tutta quelle serie di azioni che non solo non aggravino ulteriormente la situazione che tutti conosciamo ma che possono anche sostenere la vita di queste prestigiose organizzazioni al fine della ripresa. L’offerta culturale, infatti, riveste una fondamentale importanza per la nostra tradizione identitaria veneta così come per il benessere della comunità. È qualcosa di cui i veneti avranno molto bisogno alla fine di questa bufera; anche per sostenere la ripresa dell’offerta turistica».

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