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Cultura

Contributo aggiuntivo di mille euro per i lavoratori della cultura: la decisione della Regione Veneto

Per tutti i lavoratori veneti iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo la Regione del Veneto interviene con un contributo individuale di mille euro, ad integrazione dell’indennità Inps riconosciuta per i mesi di marzo, aprile e maggio dai decreti "Cura Italia" e "Rilancio".

Gli effetti della sospensione delle manifestazioni, iniziative e eventi di carattere culturale nonché la chiusura dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura per il contenimento della pandemia da Covid-19, hanno penalizzato enormemente il settore della cultura, colpendo le imprese e i lavoratori che stanno ancora scontando il lento e graduale ritorno alla normalità. Per questo per tutti i lavoratori veneti iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo la Regione del Veneto interviene con un contributo individuale di mille euro, ad integrazione dell’indennità Inps riconosciuta per i mesi di marzo, aprile e maggio dai decreti "Cura Italia" e "Rilancio".

1.000 euro

Spiega l'assessore Donazzan: «In accordo con Inps, che si farà carico dell’erogazione dell’assegno integrativo, la Regione del Veneto mette a disposizione 3 milioni di euro della propria dote di fondi Fse 2014-2020 per garantire un contributo ai lavoratori dello spettacolo e della cultura che risultano essere tra i meno garantiti nel panorama delle professioni, ma che rappresentano un patrimonio di professionalità, competenze, passione e creatività indispensabile per la ripartenza delle attività culturali e degli spettacoli del vivo, anche in considerazione del ruolo della cultura per il benessere dei cittadini. L’emergenza Covid-19 è stato un vero e proprio tsunami per il settore dello spettacolo che, nei mesi della sospensione totale delle attività, ha registrato un crollo del 94% dei rapporti di lavoro, e continua a scontare gli effetti del difficile ritorno alla normalità. Negli anni - ricorda Donazzan - la Regione ha investito, con il Fondo sociale europeo e la  formazione professionale, nel settori della cultura e dello spettacolo, spesso non sufficientemente considerati settori produttivi e di impatto economico, sostenendo le Imprese Creative, la formazione di attori professionisti, operatori tecnici, professionisti del management e della produzione. Ora gli effetti delle misure di contenimento della pandemia hanno impattato duramente proprio su queste categorie di professionisti e la Regione del Veneto ha deciso di erogare ulteriori 1.000 euro a sostegno del reddito di queste figure».

Spettacolo

In base al protocollo Regione-Inps i lavoratori dello spettacolo che già hanno beneficiato dell’indennità nazionale Covid-19 riceveranno comunicazione tramite sms sul cellulare dell’accredito di pagamento dell’ulteriore indennità integrativa finanziata dalla Regione del Veneto. Aggiunge l'assessore Donazzan: «Solo grazie a Inps Veneto è stato possibile dare seguito alla nostra volontà di sostenere i lavoratori del settore, in quanto già individuati dalle misure nazionali dei 600 euro». L’indennità integrativa regionale viene ad aggiungersi ad un'altra misura predisposta dalla Regione per sostenere e accompagnare la ripartenza delle attività della cultura e dello spettacolo: il bando “Laboratorio veneto, strumenti per il settore Cultura”, finanziato anch’esso con 3 milioni di euro dei fondi FSE 2014-2020, che va a finanziare progetti di formazione, adeguamento e rilancio dell’offerta culturale rivolti agli operatori del settore cultura, spettacolo dal vivo e intrattenimento. Aggiunge l’assessore alla cultura Cristiano Corazzari, co-firmatario delle due delibere: «I due interventi, quello individuale rivolto ai lavoratori dello spettacolo e della cultura e quello a sostegno dei progetti di adeguamento e rilancio dell’offerta di servizi e prodotti culturali sono il segno della particolare attenzione che la Regione riserva, anche in questa fase emergenziale, ad un settore che regala arte e bellezza ai nostri luoghi della cultura, è un volano per l’attrattività turistica del territorio e crea opportunità di lavoro per migliaia di addetti».

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