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Daniele Silvestri e la sua super band esaltano il pubblico della Kioene Arena

Tre ore di musica in cui il cantautore romano ripercorre venticinque anni di carriera e presenta i nuovi brani con il pubblico che lo ha accompagnato e acclamato per tutta la performance

Dopo le due date romane dei giorni scorsi, è arrivato anche a Padova “La terra sotto i piedi”, il nuovo tour di Daniele Silvestri. E la terra, sotto i piedi, ce l’ha davvero, Silvestri, in scena. Tre ore di musica in cui ripercorre venticinque anni di carriera e presenta i nuovi brani con il pubblico che lo ha accompagnato e acclamato per tutta la performance. 

La terra e il tempo

Per la prima volta nei palasport, sceglie non un classico palco ma una struttura che rompe il classico schema orizzontale. La scena si sviluppa invece in lunghezza, in profondità, e su cinque livelli in altezza a cui fa da cornice uno schermo di una decina metri per quattro. Interessante come sono posizionati i nove musicisti: le due batterie di Fabio Rondanini e Piero Monterisi in alto, subito sotto in posizione centrale il basso di Gabriele Lazzarotti, ancora sotto su dei lati sporgenti le tastiere e i sintetizzatori di Gianluca Misiti e Duilio Galioto, poi c’è Marco Santoro con il fagotto e la tromba, dalla parte opposta i fiati e le percussioni con Jose Ramon Caraballo Armas. Poi davanti a tutti le chitarre di Adriano Viterbini e Daniele Fiaschi. Una soluzione che permette a tutti coloro che si godono il concerto da una visuale centrale, che sia dalla tribuna o da sotto il palco, di poter vedere sempre tutti i musicisti. Una scelta quindi non solo estetica o di linguaggio, di contenuto, ma anche pratica. 

Altro particolare scenico rilevante, sono i materiali utilizzati. Inevitabile il ferro ma anche, se non soprattutto, tanto legno. E poi c’è appunto la terra, che copre la zona dove maggiormente agisce il cantautore romano. Silvestri alterna chitarra e pianoforte e si muove su tutta la scena. E’ da una botola che appare e scompare il piano.

Non pago di avere con sé davvero una super band, ospite fisso del tour è il rapper Rancore, molto apprezzato dal pubblico. Silvestri nelle quasi tre ore di concerto ha alternato momenti elettronici tiratissimi, a momenti più intimi, coinvolgendo il pubblico presente dal primo momento. Quando parla lo fa a ragion veduta, per spiegare delle scelte e per omaggiare chi è sul palco con lui. 

La parte centrale dello spettacolo è dedicata ai venticinque anni di carriera, un viaggio che comincia nel 1994 e arriva fino ad oggi, con una carrellata senza sosta dei brani maggiormente rappresentativi della carriera di Daniele Silvestri. Il pubblico canta e applaude, lo fa per tutto il concerto. Lo scandire del passare del tempo è sottolineato dalla data che appare sullo schermo e dalle brevissime pause tra una canzone e l’altra caratterizzate dalla proposizione di highilights di immagini di eventi particolarmente significativi di questi venticinque anni. 

Tracklist

"Qualcosa cambia"
"Marzo 3039"
"Complimenti ignoranti"
"Concime"
"Scusate se non piango/Manifesto"
"Tutti matti"
"Precario è il mondo"
"L'appello"
"La guerra del sale"
"Argentovivo"
"Il mio nemico"
"Arlecchino" (solo Rancore)
"Dove sei"
"L'uomo col megafono/Le cose in comune"
"Hold me/Strade di Francia"
"Desaparecido"
"Occhi da orientale"
"1000 euro al mese"
"A me ricordi il mare"
"Monetine"
"Acqua stagnante"
"L'amore non esiste"
"La mia casa"
"La vita splendida del capitano"
"Tempi modesti"
"Gino e l'Alfetta"
"Salirò"
"Le navi/A bocca chiusa"
"Prima che"
"La paranza"
"Testardo"
"Cohiba"
"Alla fine"

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