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Cultura Piazze / Via Zabarella

Il ministro della cultura portoghese in arrivo a Padova per inaugurare la mostra di Mirò

La fondazione Bano: "Di mostre dedicate a Mirò ce ne sono tantissime, ma non ce n’è mai stata una come Materialità e Metamoformosi. Per questo ci aspettiamo migliaia di visitatori"

Ad inagurare ufficialmente la mostra di Mirò in Palazzo Zabarella, venerdì 9 marzo alle 18, sarà Luís Filipe Carrilho de Castro Mendes, Ministro alla Cultura della Repubblica del Portogallo. Ad accompagnarlo il Sindaco Sergio Giordani, l’assessore alla cultura della città di Padova Andrea Colasio e il Presidente della Fondazione Bano, Federico Bano, che lo annuncia in conferenza alle 12. Allestita all'ingresso, giornalisti e addetti ai lavori riempiono questo spazio che da domani accoglierà migliaia di visitatori da tutta Europa e forse anche di più. 

Padova - Lisbona

La mostra di Mirò prima che a Palazzo Zabarella è stata allestita al Palacio de la Ajuda in Lisbona, magnifica sede proprio del Ministero alla Cultura per volontà del Ministro Carrilho de Castro Mendes. Una presenza non casuale quindi, quella del Ministro alla Cultura portoghese a Padova. Luís Filipe Carrilho de Castro Mendes, subentrato dallo scorso aprile a João Soares, è un fine uomo di cultura, oltre che un noto diplomatico del suo Paese. Lo ha ricordato Bano durante la conferenza stampa, quanto questa unione di intenti abbia permesso l’arrivo di una mostra di questo tipo a Palazzo Zabarella. “Di mostre dedicate a Mirò ce ne sono tantissime, ma non ce n’è mai stata una come questa, che esplora la parte di produzione ancora più sperimentale”, dice con soddisfazione Bano. Che ricorda quanto importante sia continuare a collaborare tra realtà culturali e l’amministrazione comunale.

Giordani e Colasio

Presenti anche l'assessore Colasio e il sindaco Giordani, che hanno sottolineato quanto l'amministrazione si stia impegnando a rendere Padova sempre più centrale nei percorsi dei turisti alla ricerca dei luoghi d'arte più preziosi.

La mostra

La mostra che Palazzo Zabarella propone copre un periodo di sei decenni della carriera di Joan Miró, dal 1924 al 1981. SI concentra in particolare sulla trasformazione dei linguaggi pittorici che l'artista catalano iniziò a sviluppare nella prima metà degli anni Venti. Documenta le sue metamorfosi artistiche nei campi del disegno, pittura, collage e opere di tappezzeria. Il pensiero visuale di Miró, il modo in cui lavora con i sensi, dalla vista al tatto, e i processi di elaborazione delle sue opere si osservano nel dettaglio. Nel corso della carriera, Joan Miró (1893-1983) ribadì sempre l'importanza della materialità come fondamento della propria pratica artistica. Ciò non significa che i materiali gli imponessero tutti gli aspetti della raffigurazione: in diversi momenti egli produsse elaborati bozzetti preparatori anche per le opere più spartane e apparentemente spontanee. Ma è fuor di dubbio che il rapporto tra mezzo e tecnica abbia influito su tutti gli aspetti della sua produzione, dai primi quadri e collages fino agli ultimi lavori sotto forma di sculture e arazzi.

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