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Per rivivere una storia lunga 700 anni: al via la mostra sulla signoria Carrarese

"Memorie Civiche - Padova carrarese", a ingresso libero, è in programma a Palazzo Zuckermann fino al 29 luglio e rientra tra le iniziative per promuovere Padova Urbs Picta

Un omaggio a chi ha fatto la storia della città del Santo. Nell'ambito delle celebrazioni per i settecento anni della Signoria carrarese, l'Assessorato alla Cultura del Comune di Padova inaugura venerdì 11 maggio alle ore 12 a Palazzo Zuckermann la mostra "Memorie Civiche - Padova carrarese". La mostra consente al pubblico di rivivere lo splendore della Signoria Carrarese attraverso memorie e testimonianze conservate nel ricco patrimonio dei Musei Civici - Museo d’Arte Medioevale e Moderna e Museo Bottacin, della Biblioteca Civica e dell’Archivio di Stato: codici, ritratti, immagini della città, monete, medaglie e dipinti. L’esposizione, ad ingresso libero rimarrà aperta al pubblico dal 12 maggio al 29 luglio 2018.

La storia

Il 25 luglio 1318, in un momento di grave crisi politica e militare per Padova, Giacomo da Carrara fu nominato, dal Maggior Consiglio cittadino e dal popolo, Capitano generale a vita e Signore di Padova, con il conferimento dei pieni poteri. Prese così avvio il processo che portò all’affermazione della Signoria carrarese, durata, con alterne vicende, per tutto il Trecento.

Le prime opere

L’esposizione si apre con una breve introduzione sulle vicende storiche della Signoria carrarese e sui suoi protagonisti, accompagnata dalle rare matrici in rame dell’albero genealogico della famiglia prosegue quindi con sei sezioni. La sezione "Guariento e la cappella della Reggia carrarese" presenta uno dei magnifici Angeli su tavola lignea dipinti dal grande pittore ad ornamento del soffitto della cappella di corte, i cui resti, ancora parzialmente affrescati, costituiscono ora la Sala delle Adunanze dell’Accademia Galileiana di Scienze Lettere ed Arti. La sezione "La città e la sua immagine" e "Il Castello e le mura" offrono, attraverso testimonianze coeve e di epoca posteriore, una suggestiva rievocazione della struttura urbanistica e architettonica della Padova trecentesca, compendiata nel grande disegno di fine Ottocento di Felice Celestino Zanchi, che riproduce l’affresco di Giusto de’ Menabuoi della cappella di San Luca al Santo. Il manoscritto di Michele Savonarola, della metà del Quattrocento, ricorda con nostalgia la città e i monumenti carraresi non ancora trasformati o dimenticati, i codici degli statuti trecenteschi cittadini e quelli della più importante fraglia artigiana padovana, l’Arte della lana, descrivono le attività artigianali e mercantili particolarmente fiorenti durante l’età carrarese. Disegni, stampe e dipinti della prima metà dell’Ottocento, di Marino Urbani, Domenico Baroni e Pietro Chevalier, riproducono edifici scomparsi o profondamente mutati, come la chiesa di Sant’Agostino, la Reggia, il Castello e le mura. Si può ammirare anche il raro disegno del Traghetto carrarese contenuto in un documento settecentesco dell’Archivio di Stato di Padova.

Tra ritratti e documenti

La sezione "Ritratti carraresi" presenta, per la prima volta restaurati, i quadri, provenienti dal Legato Capodilista, con le effigi dei Signori da Carrara, dipinti da un anonimo pittore veneto tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, tratti dall’iconografia tradizionale che ha le sue radici nel magnifico manoscritto miniato dell’umanista Pier Paolo Vergerio, Liber de principibus Carrariensibus et gestis eorum, appartenuto a Francesco Novello da Carrara e ora conservato nella Biblioteca Civica di Padova, pure esposto in mostra. Accanto ad essi, sono esposti acquerelli ottocenteschi di Giovanni Battista Lago e di Antonio Sorgato che riproducono le effigi dei Signori come appaiono nei cicli di affreschi di Jacopo da Verona nell’oratorio di San Michele, e l’imponente busto di Francesco Novello, manufatto ottocentesco della Fonderia Beneck e Rocchetti. La sezione "Libri e documenti" espone i tre preziosi manoscritti miniati della fine del Trecento - inizio Quattrocento, appartenuti alla biblioteca di Francesco Novello, ora conservati nella Biblioteca Civica di Padova. Sono il De traditione Padue ad Canem Grandem di Albertino Mussato, preceduto dall’apologia dei Signori carraresi di Pier Paolo Vergerio, ornato di iniziali miniate e dallo stemma del carro, e due raffinati codici di lusso, il Liber cimeriorum, che contiene, in caratteri d’oro, le lodi in versi dei Carraresi accanto alla miniatura dello stemma del carro sormontato dal cimiero di ciascun signore, e il Liber de principibus Carrariensibus in cui Vergerio descrive le gesta dei Signori, ciascuno accompagnato dal ritratto a figura intera e ornato delle proprie insegne. Questo codice, esposto a Venezia come trofeo di guerra dopo la conquista di Padova, fu rocambolescamente trafugato e restituito alla famiglia. Sono esposti anche due rari documenti della cancelleria carrarese, con apposta la firma “Franciscus de Carraria”.

Monete preziose

La sezione "Cultura" mostra alcune testimonianze del ricco e vivace ambiente culturale della città e della corte carrarese, tra le più raffinate del tempo, che ospitava personaggi di levatura europea nelle lettere, nelle scienze, nella pittura, nella musica, tra tutti Francesco Petrarca, amico personale di Giacomo II e Francesco il Vecchio, che trascorse gli ultimi anni di vita ad Arquà vicino a Padova. Infine, la sezione "Monete dei Carraresi" espone preziosi esemplari, conservati nel Museo Bottacin, delle monete carraresi, ornate dall’effigie del carro, coniate dalla Zecca padovana e ampiamente circolate nell’entroterra veneto nel Trecento, testimonianza dell’accorta politica monetaria dei Signori, e Tessere e medaglie carraresi mostrano le medaglie di gusto romano antico fatte coniare da Francesco Novello in occasione della riconquista di Padova nel 1390, considerate precorritrici delle medaglie celebrative rinascimentali, e le tessere con le insegne dei da Carrara, murate nelle fondamenta dei palazzi e delle fortificazioni di edificazione signorile.

Padova Urbs Picta

La mostra s’inserisce tra le iniziative per promuovere “Padova Urbs picta” percorso dei cicli dipinti negli otto edifici e complessi monumentali affrescati nel Trecento che costituiscono il “sito seriale” con cui la nostra città è candidata ad entrare nella lista dei luoghi dichiarati patrimonio mondiale dall’Unesco: Cappella degli Scrovegni, Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, Palazzo della Ragione, Battistero della Cattedrale, Cappella della Reggia Carrarese, Basilica del Santo, Oratorio di San Giorgio, Oratorio di San Michele.

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