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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura Piazze / Via Giotto, 1

Faccia a faccia con il patrimonio di ateneo: ogni venerdì a palazzo Cavalli “Wellcam – i musei si raccontano”

Ritornano gli appuntamenti del venerdì, dal 14 febbraio al 17 aprile, in via Giotto 1. Per tutta la primavera, conferenze gratuite (ma su prenotazione) aperte alla cittadinanza per scoprire la ricchezza del patrimonio storico-artistico e storico-scientifico dell'università, conoscere le collezioni e gli studiosi che le hanno costituite e indagate

Storie di uomini e di idee, di scoperte e sogni infranti. Storie di oggetti, naufraghi del tempo e dello spazio. Storie del nostro pianeta, ecosistemi scomparsi o in precario equilibrio. Da continenti altri o così vicine da percorrere le nostre stesse strade. Vicende di oggi, della nostra infanzia o lontane milioni di anni. Eppure capaci di trasmettere insegnamenti e messaggi ancora attuali.

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Volti di santi restituiti alla verità fisiognomica, oggetti senza valore che si fanno collezione, immagini padovane della Prima Guerra conservate in un diario, donne scienziate “dimenticate”, il passato riletto nei corpi degli animali antichi, pozioni di sciamani, “memorie sonore” conservate e tramandate, l’arte degli “artigiani” della scienza e capolavori di cera capaci di fotografare i sintomi delle malattie: che mondi sono conservati nei musei dell’Università di Padova.

Dopo il successo della stagione autunnale, ritornano gli appuntamenti del venerdì con “wellCAM – i musei si raccontano”. Da venerdì 14 febbraio al 17 aprile a Palazzo Cavalli di via Giotto 1 a Padova e per tutta la primavera, conferenze gratuite (ma su prenotazione) aperte alla cittadinanza per scoprire insieme la ricchezza del patrimonio storico-artistico e storico-scientifico del nostro Ateneo, conoscere le collezioni e gli studiosi che le hanno costituite e indagate. E intraprendere insieme un appassionante viaggio nella scienza e nella storia, a partire dalle preziose raccolte che i nostri musei si impegnano a custodire e conservare per renderle fruibili oggi e ancora domani. Alcuni interventi sono accompagnati dall’esposizione di reperti o prevedono visite guidate alle collezioni.

Si comincia venerdì 17 febbraio alle 16.30 a Palazzo Cavalli di via Giotto 1 a Padova con Alberto Zanatta del Museo Morgagni di Anatomia Patologica dell’Ateneo con un intervento dal titolo “Il volto dell’amore. San Valentino da Monselice, indagini forensi” in cui illustrerà le tecniche di indagine più moderne che permettono oggi di ricostruire la storia di San Valentino e di dare un volto al patrono degli innamorati e protettore degli epilettici.

San Valentino visse tra il 119 e 338 d. C, probabilmente a Roma, ed è considerato patrono degli innamorati e protettore degli epilettici. Il suo corpo arrivò a Monselice dalle catacombe romane verso il 1720 per merito di Nicolò Duodo che lo ricevette da papa Clemente XI insieme alle reliquie di altri 26 martiri. Questi corpi furono conservati nell’oratorio di san Giorgio di Monselice, dove si trovano tuttora. Negli anni Ottanta del Novecento, venne eseguita una prima ricognizione sui resti di San Valentino da un gruppo coordinato da Vito Terribile Wiel Marin dell’Università di Padova. Recentemente, sono stati fatti nuovi studi su San Valentino da parte di un team sempre dell’Università di Padova, usando tecniche di indagine moderne. Durante l’ultima ricognizione è stato condotto un esame antropologico dei resti scheletrici per poter comprendere meglio lo stile di vita e le eventuali patologie presenti. Sono stati prelevati anche dei campioni di tessuto osseo per datare lo scheletro grazie al radiocarbonio. Infine, è stato eseguito un rilievo tridimensionale del cranio e della mandibola per poter ricostruire il volto del santo con tecniche digitali.

Alberto Zanatta, dopo la laurea in scienze naturali, ha ottenuto il dottorato di ricerca in scienze cardiovascolari all’Università di Padova. Attualmente è il conservatore del Museo Morgagni di Anatomia Patologica dell’Università di Padova. I suoi interessi di ricerca sono l’antropologia, la paleopatologia e la storia della medicina, in particolare la museologia medica. È autore di numerose pubblicazioni in storia della medicina e paleopatologia.

Prenotazione: https://www.musei.unipd.it/it/cam-wellcam-primavera-2020

Programma degli incontri

14 febbraio, ore 16.30

Il volto dell’amore. San Valentino da Monselice, indagini forensi
Le tecniche di indagine più moderne permettono oggi di ricostruire la storia di San Valentino e di dare un volto al patrono degli innamorati e protettore degli epilettici.
Interviene: Alberto Zanatta (Museo Morgagni di Anatomia Patologica)
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21 febbraio, ore 16.30

Breve storia del Muquifu, museo dei quilombos e delle favelas urbane di Belo Horizonte
Nel cuore della favela di Belo Horizonte, un museo inusuale, frutto di una sfida e di una passione, racconta una storia fatta di oggetti senza pregio che si fanno collezione, di finestre senza infissi popolate di storie, di tamburi e danze che evocano un passato ancestrale.
Interviene: Giuliana Tomasella (Centro di Ateneo per i Musei – CAM, Dipartimento dei Beni culturali: Archeologia, Storia dell’Arte, del Cinema e della Musica)
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28 febbraio, ore 16.30

Bambini nella Padova del primo dopoguerra: immagini, diari, disegni, oggetti di vita quotidiana e scolastica
Le caratteristiche sociali, politiche, economiche, culturali e pedagogico-educative della città di Padova nel primo dopoguerra sono ricostruite attraverso i diari di Giannina Facco e altri preziosi materiali, conservati al Museo dell’Educazione.
Intervengono: Giuseppe Zago, Carla Callegari (Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata)
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6 marzo, ore 16.30

Cacciatrici di fossili: figure femminili nella storia della Paleontologia
A lungo escluse dai circoli scientifici e ritenute inadatte al duro lavoro di ricerca, le donne hanno invece svolto un ruolo fondamentale per il progresso della disciplina paleontologica. Un tributo a Mary Anning, scopritrice di importanti fossili all’inizio del XIX secolo.
Interviene: Roberto Gatto (Dipartimento di Geoscienze)
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13 marzo, ore 16.30

Benvenuti nell’Era Glaciale: come i vertebrati ci aiutano a ricostruire gli ambienti del passato
Com’erano fatti gli orsi delle caverne e i mammut vissuti nell’Era Glaciale? Di cosa si nutrivano e come appariva l’ambiente in cui si muovevano? Un appassionante viaggio nel Quaternario, e a seguire visita guidata alle sale dei vertebrati del Museo di Geologia e Paleontologia.
Interviene: Marzia Breda (Museo di Geologia e Paleontologia)
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20 marzo, ore 16.30

Farmacisti in Amazzonia. Antichi rimedi della medicina sciamanica
Tra le migliaia di specie vegetali presenti nel rigoglioso territorio amazzonico alcune vantano indubbie proprietà terapeutiche e sono impiegate a scopo curativo dagli sciamani, custodi di una conoscenza immensa, tramandata di generazione in generazione.
Interviene: Rossella Marcucci (Museo Botanico)
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27 marzo, ore 16.30

Quelle voci poco fa: l'ingegneria informatica per contrastare l’eclisse delle memorie sonore
Solo la complessa procedura della digitalizzazione può diminuire i rischi di degrado e scomparsa del prezioso, ma estremamente labile patrimonio sonoro. Previsto l’ascolto di alcuni interventi di restauro su importanti supporti sonori, conservati al Centro di Sonologia Computazionale.
Interviene: Sergio Canazza (Centro di Sonologia Computazionale - Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione)
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3 aprile, ore 16.30

Telegrafi, ponti e velocipedi. Gli artigiani della scienza nella Padova dell’Ottocento
Pagine inedite della Padova ottocentesca attraverso le storie degli “artigiani della scienza”, che realizzarono i preziosi strumenti scientifici, oggi conservati al Museo di Storia della Fisica, alla Specola di Padova e presso vari dipartimenti dell’Ateneo.
Interviene: Fanny Marcon (Museo di Storia della Fisica)
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17 aprile, ore 16.30

Il vaiolo e la vaccinazione. L’introduzione dei vaccini in Italia nell’Ottocento
Il contributo di Luigi Sacco, medico lombardo protagonista della vaccinazione in Italia, e i suoi
quattro modelli in cera tridimensionale raffiguranti le varie forme della malattia, tuttora conservati
al Museo Morgagni di Anatomia Patologica.
Interviene: Giovanni Magno (Museo Morgagni di Anatomia Patologica)
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