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Al Summer Student Festival, la notte dei Giardini di Mirò

Per i Giardini di Mirò, quella padovana nella splendida cornice della Golena San Massimo, è la prima tappa del tour estivo che segue il giro di concerti fatti in inverno in Svizzera e Spagna oltre che in Italia

Al Je T’aime Festival, conosciuto anche come Summer Student Festival, giunto alla diciassettesima edizione, quella del 26 maggio è stata la notte dei Giardini di Mirò. La location è di quelle che rendono tutto ancora più speciale visto che gli eventi si svolgono tutti in Golena San Massimo, sotto le antiche mura della città. Serata fresca, cade anche qualche goccia ma il pubblico non manca. Non ci sono solo quarantenni che hanno vissuto e accompagnato l'ascesa nel panorama indie non solo nazionale di una delle band più interessanti e meno reclamizzate del panorama musicale nostrano, ma anche tanti giovanissimi. Il loro suono, una miscela di  post rock, psichedelia, elettronica e chi lo sa quante altre cose, ha sempre avuto nella ricerca e nello sperimentare la capacità di essere sempre attuale, per questo non è mai il ripetersi di una liturgia, un loro concerto. Ma un'esperienza. 

Il concerto

La band emiliana è in tour per presentare i pezzi di “Different Times”, uscito il 30 novembre 2018 per 42 Records. Un disco di inediti mancava dal 2012, quindi c'era curiosità di sentire i nuovi pezzi suonati dal vivo. Come è già successo nei lavori passati, anche in questo disco si avvalgono di collaborazioni importanti come Robin Proper-Sheppard dei Sophia, ed ex God Machine, che canta e suona in “Hold On”, Glen Johnson dei Piano Magic che appare in “Failed to Chart” e Daniel O’Sullivan nella finale “Fieldnotes”, il pezzo che chiude "Different Times". I Giardini di Mirò si sono costruti negli anni, dopo che nel 1999, giovanissimi il loro Ep "Iceberg" viene prima stampato da una etichetta tedesca per essere poi addirittura ristampato negli Usa. Il nucleo storico è rimasto sempre quello, con Corrado Nuccini, Jukka Reverberi, Mirko Venturelli, Emanuele Reverberi e Luca di Mira. L'unica novità è alla batteria, dove troviamo Lorenzo Cattalani, che ha sostituito Francesco Donadello. I brani classici del repertorio sono arrangiati in un modo tale da non essere sempre immediatamente riconoscibili, ma la nuova veste calza loro a pennello. 

Per i Giardini di Mirò quella padovana è la prima tappa del tour estivo che segue il giro di concerti fatti in inverno in Svizzera e Spagna oltre che in Italia. Una band che ha un seguito fatto non di certo i numeri di una pop band ma che si è saputa costruire un credito nel corso degli anni che garantisce centinaia di persone ad ogni concerto, che sia in Italia o ad altre latitudini. Rimesso poi in piedi il sodalizio con Giacomo Fiorenza, lo stesso produttore con cui avevano realizzato i primi due album, “Rise and Fall of Academic Drifting” e ”Punk… Not Diet!”, nel set che hanno presentato alla Golena San Massimo la parte del leone la fanno i pezzi nuovi. Un pubblico molto attento e come detto, fedele appassionato, ringrazia alla fine di ogni brano con generosi applausi. Da notare come invece durante i pezzi l'attenzione era tale da garantire l'ascolto in condizioni perfette. 

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