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Premio letterario Galileo 2018, Stefano Mancuso è il vincitore della XII edizione

Si è svolta venerdì 18 maggio la cerimonia di premiazione. Al primo posto “Plant revolution”, poi Anna Meldolesi, Gabriella Greison, Marco Malvaldi, Piero Martin e Alessandra Viola

Con il libro Plant revolution. Le piante hanno già inventato il nostro futuro (Giunti, 2017), Stefano Mancuso si è aggiudicato con 37 voti la dodicesima edizione del Premio letterario per la divulgazione scientifica Galileo, organizzato dal Comune di Padova-Assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’Università di Padova.

Venerdì 18 maggio oltre 100 studenti provenienti da tutte le università italiane e 10 classi delle scuole medie superiori di Padova e Rovigo hanno riempito l’Aula Magna del Bo, dove si è svolta la cerimonia di premiazione condotta dalla giornalista Eva Giovannini.

A seguire nelle preferenze dei giovani sono arrivati i libri di Anna Meldolesi (20 voti), Gabriella Greison (17 voti), Marco Malvaldi (15 voti), Piero Martin e Alessandra Viola (13 voti).

Il libro vincitore

Plant Revolution. Le piante hanno già inventato il nostro futuro (Giunti, 2017)
Una pianta non è un animale. Sembra la quintessenza della banalità, ma è un’affermazione che nasconde un dato di fatto di cui sembriamo essere inconsapevoli: le piante sono organismi costruiti su un modello totalmente diverso dal nostro. Vere e proprie reti viventi, capaci di sopravvivere a eventi catastrofici senza perdere di funzionalità, sono organismi sociali sofisticati ed evoluti molto più resistenti e moderni degli animali.
Perfetto connubio tra solidità e flessibilità, hanno straordinarie capacità di adattamento grazie alle quali possono vivere in ambienti estremi assorbendo l’umidità dell’aria, mimetizzarsi per sfuggire ai predatori e muoversi senza consumare energia. La loro struttura corporea modulare è una fonte di continua ispirazione in architettura. E ancora: producono molecole chimiche di cui si servono per manipolare il comportamento degli animali (e degli umani) e la loro raffinata rete radicale formata da apici che esplorano l’ambiente può tradursi in concrete applicazioni della robotica…

Se vogliamo migliorare la nostra vita non possiamo fare a meno di ispirarci al mondo vegetale: le piante consumano pochissima energia, hanno un’architettura modulare, un’intelligenza distribuita e nessun centro di comando. Non c’è nulla di meglio al mondo.

Stefano Mancuso

Scienziato di prestigio mondiale, professore all’Università di Firenze, dirige il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale (LINV). Membro fondatore dell’International Society for Plant Signaling & Behavior, ha insegnato in università giapponesi, svedesi e francesi ed è accademico ordinario dell’Accademia dei Georgofili. Nel 2012 la Repubblica l’ha indicato tra i venti italiani destinati a cambiarci la vita e nel 2013 il New Yorker lo ha inserito nella classifica dei “world changers”. Con la sua start-up universitaria PNAT ha brevettato Jellyfish Barge, modulo galleggiante per coltivare ortaggi e fiori completamente autonomo dal punto di vista di suolo, acqua ed energia presentato all’EXPO Milano 2015, che si è aggiudicato l’International Award per le idee innovative e le tecnologie per l’agribusiness della United Nations Industrial Development Organization (UNIDO). È autore di volumi scientifici e di centinaia di pubblicazioni su riviste internazionali.
Il suo Verde brillante. Sensibilità e intelligenza del mondo vegetale (con Alessandra Viola, Giunti 2013), più volte ristampato - nel 2015 con prefazione di Michael Pollan - è tradotto in 17 lingue e ha ottenuto il Premio nazionale per la divulgazione scientifica dell’Associazione italiana del libro 2013 e il Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” 2015. Nel 2016 il Ministero della Ricerca scientifica austriaco l’ha proclamato “The Science Book of the Year”. Per Giunti ha inoltre pubblicato Uomini che amano le piante. Storie di scienziati del mondo vegetale (2014) e, con Carlo Petrini, Biodiversi (Giunti Slow Food Editore 2015).

I presidenti delle varie edizioni

Sandra Savaglio, dodicesima presidente della giuria scientifica del Premio Galileo, raccoglie il testimone da personalità della scienza e della cultura come Umberto Veronesi (primo presidente), Carlo Rubbia, Margherita Hack, Paolo Rossi, Mario Tozzi, Piergiorgio Odifreddi, Paco Lanciano, Nicoletta Maraschio, Vittorino Andreoli, Paolo Crepet e Dario Bressanini.

I vincitori delle precedenti edizioni

2017 - La nascita imperfetta delle cose, di Guido Tonelli
2016 - L’anima delle macchine. Tecnodestino, dipendenza tecnologica e uomo virtuale, di Paolo Gallina.
2015 – La realtà non è come ci appare. La struttura elementare delle cose di Carlo Rovelli (Raffaello Cortina);
2014 – Il bonobo e l’ateo. In cerca di umanità tra i primati di Frans De Waal (Raffaello Cortina);
2013 - Il DNA incontra facebook. Viaggio nel supermarket della genetica di Sergio Pistoi (Marsilio);
2012 - Il meraviglioso mondo dei numeri di Alex Bellos (Einaudi);
2011 - C’è spazio per tutti. Il grande racconto della geometria di Piergiorgio Odifreddi (Mondadori);
2010 - I vaccini dell’era globale di Rino Ruppoli e Lisa Vozza (Zanichelli);
2009 - Energia per l’astronave terra di Nicola Armaroli e Vincenzo Balzani (ed. Zanichelli);
2008 - Se l’uomo avesse le ali di Andrea Frova (ed. RCS libri – BUR);
2007 - Perché la Scienza? di Luigi Luca e Francesco Cavalli Sforza (Mondadori)

Informazioni

Assessorato alla Cultura
Palazzo Moroni
Tel. ++39 49 8205626-5623-5611
premiogalileo@comune.padova.it

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