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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Vinicio Capossela al Geox: un “viaggio fantastico” in un’atmosfera fiabesca e onirica

Non un semplice cantante o un cantautore, ma un vero menestrello, un giullare di corte, un mangiafuoco che viene circondato da tanti Lucignoli o creature fantastiche un po' surreali. La recensione del concerto del 3 marzo a Padova

Venerdì 3 marzo, Vinicio Capossela approda a Padova con il suo “Ombra. Canzoni della cupa e altri spaventi”. La platea è colma di persone di ogni fascia di età, soprattutto giovani e adulti. Alle ore 21.30 in punto si apre il sipario e lo spettacolo ha inizio. Si tratta di uno show di ombre e di luci, talvolta presenti ma soffuse, e il Gran Teatro Geox viene istintivamente avvolto da un’atmosfera fiabesca e onirica, a tratti quasi “allucinatoria”, popolata da strani personaggi e capeggiata da lui, Vinicio Capossela che è un po’ l’ombra trainante.

LA PARTICOLARE ATMOSFERA. Vinicio e la sua band sono in grado di far immergere subito la platea padovana in un clima davvero particolare, teatrale e fiabesco, e il potenziale performativo di Vinicio rendono lo spettacolo non una semplice pièce teatrale, né un semplice concerto e Capossela stesso, in fondo, non può essere definito solo un cantante o un cantautore ma un vero menestrello, un giullare di corte, un mangiafuoco che viene circondato da tanti Lucignoli o creature fantastiche un po’ surreali. La prima parte di questo “viaggio fantastico” vede Vinicio e la sua band, in scena con abiti in tema come cappelli di rami o orecchie appuntite su tuniche lunghe e nere, interpretare molte canzoni dell’ultimo lavoro dell’artista di origini irpine, canzoni della Cupa appunto.

OMBRE CHE RIVELANO L’INVISIBILE. Tutto lo spettacolo è incentrato sull’importanza che nella vita di ciascun essere vivente hanno le ombre, quelle ombre che come Vinicio stesso ripete più volte durante la serata “rivelano l’invisibile, laddove invece la luce rileva il visibile”. La scenografia e l’atmosfera è davvero molto suggestiva e davvero difficilmente descrivibile ma è tutta incentrata su questo gioco di ombre e luci, sul contrasto fra ciò che è manifesto e ciò che è latente, sottostante e non svelato, come in un sogno appunto.

IL BIGLIETTO? COSTA MENO DI UNA SEDUTA. Il pubblico viene aspirato in questo mood e lo stesso Vinicio verso la fine dello spettacolo in modo un po’ ironico e un po’ provocatorio afferma “Il biglietto dello spettacolo non era economico ma è costato meno di una seduta dallo psicoanalista e forse vi ha portato a svelare o comprendere qualcosa in più delle vostre ombre”. I fan sono estasiati e spesso si alzano per acclamare ancora di più il grande artista.

I CLASSICI. Nel corso del concerto c’è spazio anche per ascoltare grandissimi classici del repertorio di Capossela, quelli che lo hanno reso così apprezzato agli occhi del grande pubblico, come “Che cos’è l’amore”, “Il ballo di San Vito” e la delicatissima e struggente “Ovunque proteggi”, che Vinicio dedica a Carlo Mazzacurati, di recente scomparso e del quale il cantante sottolinea l’importanza di averci trasmesso conoscenze altrimenti non comprensibili di cosa vuol dire “vivere ad est”.

MAI SOLI. Ciò che è stato portato in scena nella città patavina da Vinicio e dalla sua band è assolutamente originale e introspettivo e merita di essere visto e goduto fino in fondo. Lo dice lo stesso Capossela in uno dei suoi brani più noti, “Scivola vai via”: “Per voi viaggiatori soli, quelli che vanno più lontano ci vogliono le ombre, per non perdersi del tutto e tutto quello che hanno è il loro modo di portare il cappello, un modo di danzare con la loro ombra, per ritagliare il bagliore della perla intravista, così io voglio tagliarmi di dosso la tua assenza che mi segue come un’ombra e mi impedisce di essere solo”.

LA SCALETTA DEL CONCERTO

  1. Le creature della cupa
  2. Scorza di mulo
  3. Il Pumminale
  4. Maddalena la castellana
  5. La notte di San Giovanni
  6. L’angelo della luce
  7. La bestia nel grano
  8. Brucia Tria
  9. Vinocolo
  10. Dimmi Tiresia
  11. Le sirene
  12. Parla piano
  13. Fatalità
  14. Modì
  15. Corvo torvo
  16. Scivola vai via
  17. Maraja
  18. Sonetti/Pena dell’alma
  19. Pettarossa
  20. Lo sposalizio di Maloservizio
  21. Il lutto della sposa
  22. Il treno
  23. Il ballo di San Vito
  24. Che cos’è l’amor
  25. Ovunque proteggi
  26. Camminante

Foto ZedLive Foto: Natascia Torres Photography

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