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Cultura

Una piccola Pompei sotto il Palazzo della Ragione, le visite organizzate da Arcadia

Gli scavi archeologici hanno messo in luce i resti degli edifici medievali preesistenti, abbattuti appositamente per la sua costruzione nel 1218

Per festeggiare gli 800 anni del Palazzo della Ragione, tornano alla luce i tesori nascosti nelle fondamenta. Ancora in pochi lo sanno, ma già da ottobre scorso è possibile visitare, grazie alla nuova convenzione sottoscritta tra l'amministrazione Giordani e l'associazione Arcadia, l'area archeologica nei sotterranei del Salone. L’ingresso è sotto al Salone, nel corridoio centrale che unisce Piazza delle Erbe a Piazza dei Frutti, dove è visibile la grata metallica e le scale che scendono nel sottosuolo. La visita didattica, condotta da archeologhe, dura 1 ora. Il biglietto costa 4 euro, è gratuito per i bambini fino ai 7 anni. Ecco gli orari: martedì e giovedi dalle 16 alle 18, sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. Le visite sono su prenotazione al tel. 333 6799660, 339 7866957 o e-mail arcadiadidattica@gmail.com.

DA SCOPRIRE.

Gli scavi archeologici effettuati nel 1990 dalla Soprintendenza dei Beni Archeologici del Veneto, sotto il Palazzo della Ragione, hanno messo in luce i resti degli edifici medievali preesistenti, abbattuti appositamente per la sua costruzione nel 1218. Il percorso permette di scoprire importanti tracce di costruzioni  come torri, case fortificate, un palazzo pubblico, un pozzo. I lavori hanno messo in luce un interessante spaccato delle vicende edilizie che si succedettero, per lunghi secoli, in quest'area centralissima di Padova, evidenziando un'immagine chiara e articolata della crescita stratigrafica della città dall'età romana sino alla costruzione del Palazzo duecentesco.

I RESTI.

Mentre erano in corso gli scavi archeologici, la ristrutturazione di una bottega portò casualmente alla scoperta, sotto il pavimento, di un'ampia camera sotterranea, in parte colmata di terra e macerie. Il cantinone (così fu subito battezzato) fu realizzato sempre nel corso del Duecento. Il saggio di approfondimento, realizzato a circa 7 metri di profondità rispetto alla quota di calpestio del soprastante Palazzo nella galleria sud ha portato alla luce la parte, oggi lasciata a vista, di un ambiente di età romana. I resti corrispondono alla piccola porzione di un edificio, una domus, costruito a sua volta sopra strutture più antiche, dai muri intonacati e affrescati, in partre realizzati in laterizi e in parte in argilla cruda, con un pavimento a tessere musive bianche e nere, che la centro poteva presentare una decorazione più ricca, in mosaico o in marmo. La domus, dopo una fase di abbandono, subì l'asportazione di alcune sue parti, tra le quali un'ampia porzione del pavimento della stanza. A seguito di un incendio si verificarono i crolli del tetto e dei muri. Una moneta rinvenuta sotto i crolli indica che la distruzione finale avvenne nel II secolo d. C. o poco dopo. In età tardoantica e altomedievale si forma progressivamente un interro di notevole spessore, in parte originato da scarichi di macerie e interessato, negli ultimi secoli prima del Palazzo della Ragione, dallo scavo di ampie fosse.

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