“Un dottore tutto matto, sulla testa un gatto”, presentazione del libro al Musme
Una domenica pomeriggio speciale, quella organizzata al Museo di Storia della Medicina di Padova, il 31 marzo alle ore 16: viene presentata, sotto forma di libro per bambini, la storia vera del dottor Bruno Pincherle, un pediatra molto amato a Trieste, dove visse e lavorò fino al 1968 e che, con il suo lavoro, contribuì a portare grandi innovazioni in ambito sanitario.
Il libro, “Un dottore tutto matto, sulla testa un gatto”, scritto dal medico Federica Scrimin, ne racconta la vita, le vicende professionali e umane, intrecciandole con quella della medicina della prima metà del Novecento.
Pincherle è stato un pediatra di famiglia, ma soprattutto un medico dei poveri, molto amato dai giovani pazienti, cui regolarmente regalava a fine delle visite dei disegni che lui stesso faceva per intrattenerli. I disegni nel libro, tra cui i deliziosi e ironici autoritratti, sono per l’appunto i disegni fatti dallo stesso dottor Pincherle, amorevolmente conservati per anni dai suoi pazienti e amici.
Editoriale Scienza, storica casa editrice dedicata alla divulgazione scientifica per ragazzi, ha dedicato questo libro alla sua vita, grazie allo studio e alla ricerca di Federica Scrimin, medico ostetrico ginecologo al Burlo Garofalo di Trieste, che all'interesse per la ricerca e la pratica clinica unisce il piacere della divulgazione.
La figura che emerge dalle pagine è quella di un pediatra moderno nel senso più nobile del termine: attento, scrupoloso e aderente al metodo scientifico, ma estremamente umano. Un pediatra con un conto aperto a sue spese in una macelleria perché consapevole che molte delle malattie dei suoi piccoli pazienti derivavano da alimentazione insufficiente. Un pediatra che oltre alle cure, "somministrava" sempre una mentina, un disegno o una filastrocca eseguite di suo pugno. Un uomo di cultura, grande amico del poeta Umberto Saba, e impegnato politicamente come consigliere comunale, dopo aver passato momenti difficili negli anni del regime per via della sua ascendenza ebraica. Fu lui a convincere l'amministrazione comunale dell'importanza degli antibiotici, e Trieste fu la prima città italiana dove questi venivano somministrati gratuitamente in ospedale.
Inserite perfettamente nel tessuto narrativo vengono anche raccontate, per voce dello stesso Pincherle, alcune delle scoperte fondamentali della medicina, come la prassi di lavarsi le mani per evitare contaminazioni microbiche introdotta dall'ungherese Semmlweiss, o la scoperta del primo vaccino contro il vaiolo da parte di Edward Jenner.
L’autrice costruisce un vero e proprio libro storico, piaceevole come un romanzo. Il rigore dei contenuti è garantito dallo studio di documenti originali, alcuni dei quali riportati in appendice e testimonianze di ex pazienti.
Evento gratuito su prenotazione.
Prenotazioni disponibili sul sito del MUSME www.musme.it/