Eloisa Atti presenta “Edges” a Ca'Sana
Giovedì 15 marzo alle 21.30 Ca'Sana ospita Eloisa Atti in concerto per presentare il nuovo disco “Edges”. Sul palco con lei (voce, ukulele e concertina) anche Marco Bovi (chitarra) ed Emiliano Pintori (piano e organo).
Il disco
Uscito lo scorso 23 febbraio per Cose Sonore / Alman Music / Strade Blu Factory, “Edges” è un disco di musica americana all'italiana. Capace di mescolare country, folk, blues e deviazioni jazz che sanno di legno e di polvere con un gusto melodico di casa nostra, aprendo squarci evocativi come cieli di pianura e lasciando libero sfogo a malinconie profondissime. Tutto questo svolto da Eloisa Atti con un atteggiamento da autentica sognatrice, come viene ritratta nella copertina del disco e nel video di “Blue Eyes Blue” (presentato in anteprima su Repubblica) dalla designer sarda Paola Cassano, autrice del ciclo di personaggi femminili “Le Sognatrici”.
L'autrice
“Edges” è l'ultimo approdo di Eloisa Atti, che arriva a quest'opera - prodotta artisticamente da lei stessa e mixata a Tucson da una leggenda vivente come Craig Schumacher (Calexico, Devotchka, Neko Case) - dopo aver attraversato la musica brasiliana, il progressive padano di un lavoro come “Penelope” e tributato Billie Holiday in “Everything Happens for the Best”. Qui la songwriter e interprete bolognese racconta una serie di storie in seppia che si portano dietro una verità umana assoluta, come certe narrazioni di McCarthy o di Steinbeck.
Nasce così un disco prevalentemente acustico, dalla produzione essenziale e diretta, che si gioca le sue carte sulla forza emozionale del songwriting, deviando talvolta verso la musica anni '50 (il primo singolo “Blue Eyes Blue”), l'esotismo di una pedal steel guitar (“Love signs”), il jazz (“The Rest of me”), addirittura il trip-hop (“The Careless Song”). Un lavoro suonato dalla sua band e da alcuni ospiti determinanti come Antonio Gramentieri alla chitarra (Don Antonio, Sacri Cuori), Thomas Heyman e la sua pedal steel guitar, Erica Scherl al violino e Tim Trevor Briscoe ai clarinetti, oltre a Enrico Farnedi e Riccardo Lolli ai cori e al maestro Michele Carnevali all'ocarina.
“'Edges - spiega Eloisa - è una parola inglese ricca di significato. Edges sono le estremità, i margini che racchiudono un'identità e al tempo stesso rappresentano separazione e contiguità tra mondi diversi, differenze drammatiche e vincoli indissolubili. Il mio disco parla di estremi, di limiti e di confini sotto diversi punti di vista”.
Ci si muove dentro e fuori dai propri confini mentali, corporei, emotivi, in “Edges” per fare i conti con l'amore che finisce e la sensazione incantevole della rinascita. Ma anche col dolore e il rimpianto che rimangono dopo che qualcosa non è andato come doveva. Senza mai drammatizzare troppo, ma considerando il sogno come una dreamy land in cui cercare la propria verità. Perché in fondo “varcare i limiti è emozionante come un sogno”. E se lo dice una grande sognatrice come Eloisa Atti, c'è sicuramente da crederle.