Proiezione di "Fuori classe" al cinema Esperia
Il film racconta l'Italia attraverso l'osservazione di sei scuole elementari, in cui si sono svolti altrettanti laboratori creativi. Tra queste anche la scuola “Arcobaleno” di Padova.
In una piccola scuola elementare, nella borgata Montecucco, a Roma, in Quarta A, nasce “Freccia Azzurra”, una radio bambina. I suoi giovani autori viaggiano sulle onde radio per incontrarsi con loro coetanei di tutta Italia ed ascoltare i loro racconti: i racconti di una scuola fantastica.
In un paese fra i boschi dell’Appennino toscano, gli alunni inseguono lupi per sentieri nebbiosi. Le asine nella Rho dell’Expo, ospiti nel cortile della scuola, possono riservare sorprese. Nel rione Ascarelli di Napoli i corridoi scolastici ospitano un immenso e strepitoso cavallo rosso di cartapesta. A Craco Peschiera, nella campagna materana, i bambini della “Padre Pio” indagano sulla storia del proprio paese abbandonato a causa di una frana. Infine a Padova, nella scuola “Arcobaleno”, ci si appropria dell’Antigone di Sofocle, per raccontarla in piazza, ad adulti stupiti.
Tutte le attività prevedono un forte protagonismo e una grande autonomia dei bambini, che creano i presupposti per costruire un racconto centrato sul loro sguardo. In tutti i casi si è lavorato per un profondo coinvolgimento della comunità territoriale e affrontando una riflessione che supera le mura scolastiche e tocca da vicino la città, i quartieri, le periferie e le campagne.
La scuola elementare è il primo momento in cui si esce dal nucleo protettivo della famiglia e ci si confronta con un mondo condiviso, regolato e organizzato, secondo un percorso di crescita. Eppure questo luogo centrale è un luogo in larga misura ignoto. Il centro del film sta proprio nel restituire quanto questi laboratori siano meravigliosi perché frutto di un’alleanza fra maestre e animatori che vengono da fuori la scuola: una comunità diffusa, con i bambini al centro.
Per raccontare tutto questo, la camera è sempre stata ad altezza bambino; ma soprattutto il film è girato assieme ai bambini. La cosa più immediatamente percepibile è la gioia, l’impegno, il casino ed il colore di una masnada di bambini scatenati, fuori e dentro la classe, ai quattro angoli del paese. Un’incredibile bellezza. Nel film si entra ed esce dalla classe, salta la relazione verticale per dare vita ad un lavoro di gruppo, cooperativo, in cui comprendere e poi agire è un processo che coinvolge necessariamente tutti, ed ognuno ci porta dentro un pezzetto.
I bambini hanno qualcosa da dire ed è intelligente stare zitti ed ascoltare perché ce n’è da imparare. E non tanto perché siano portatori di chissà che purezza, ma perché hanno due privilegi: il privilegio della sorpresa, e quindi della meraviglia: e il il privilegio del futuro.
Il film che si avvale della collaborazione e il sostegno di esperti in ambito pedagogico, vuole essere strumento per attirare l’attenzione su pratiche per un'altra scuola possibile.
Attraverso gli affascinanti racconti di questi laboratori, scopriamo quanto può essere creativo andare a scuola, dentro e fuori classe, se la scuola è agita in modo aperto, curioso, orizzontale.
E scopriamo, attraverso la dignità e lo stupore del pensiero infantile com’è vivere nella periferia lombarda, o nella campagna della Basilicata: com’è ora l’Italia, dal punto di vista dei bambini.