Conferenza "Martinelli e Pertile, due vite, due voci a confronto"
Nuovo appuntamento con il Circolo della lirica mercoledì 9 marzo alle 17.30 a Palazzo Zacco Armeni, dove il prof. Paolo Padoan, musicologo, presenta Giovanni Martinelli e Aureliano Pertile, due tenori a confronto. Le vite, le voci e la carriera dei due tenori, nati nel 1885 in una terra medievale di grande e antico splendore, Montagnana, saranno il tema della conferenza interattiva con notizie e aneddoti sulla vita e la carriera delle due glorie venete. La proiezione di filmati e l'ascolto di brani tratti dallo stesso repertorio operistico diventeranno occasione per confrontare le diverse qualità vocali, per cogliere l'espressività, l'interpretazione, la sintonia con il personaggio e per valutare la capacità degli interpreti di coinvolgimento emotivo. Il pubblico sarà invitato dal relatore a esprimere valutazioni e sensazioni.
Pertile, nato da una famiglia molto modesta, pur privo di un timbro naturalmente bello, grazie all'eccellente tecnica vocale, frutto di anni di studio, riuscì a dare alla voce un assetto quasi perfetto. Le sue interpretazioni suscitavano un'intensa partecipazione emotiva, che tuttora si rinnova all'ascolto delle incisioni. Non fu popolare come Caruso e Gigli, ma fu il prediletto del pubblico più colto per la raffinatezza interpretativa, l'eccellente tecnica e la presenza scenica, al tempo molto rara. Arturo Toscanini, nel 1922, lo scelse per interpretare alla Scala il Mefistofele, da allora iniziò il sodalizio col grande direttore, tanto da venire considerato il "tenore di Toscanini". Alcuni critici lo considerano uno dei maggiori tenori verdiani di tutti i tempi. Anche Giovanni Martinelli nacque da una famiglia di umili origini e ancor giovanissimo lavorò nella bottega del padre ebanista, coltivando a un tempo la passione per la musica. Durante la leva un colonnello scoprì le sue straordinarie doti canore e, al suo congedo, gli procurò, a Milano, una borsa di studio presso una nota agenzia teatrale. Il debutto del promettente tenore avvenne nel 1910, nello Stabat Mater di Rossini. Nello stesso anno si confermò ragguardevole interprete in Ernani di Verdi e il ruolo del protagonista gli consentì di esprimere e valorizzare le caratteristiche di potenza ed estensione vocale, tipiche dei tenori drammatici, eroici. Da allora, per oltre sessant'anni, calcò le scene della lirica dall'Europa all'America. Il tenore è ricordato soprattutto come grande interprete del repertorio lirico spinto-drammatico, aveva infatti delle caratteristiche speciali che gli consentirono di affrontare una vasta gamma di interpretazioni.
INFORMAZIONI
Palazzo Zacco Armeni, Circolo Ufficiali, Prato della Valle, 82.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Info e prenotazioni: 349 802 6146, 335 630 3408 (indicando cognome e nome). È gradita la disdetta.