In mostra, e in ascolto, migliaia di “Cartoline Sonore” al museo Diocesano
Quella che apre il 23 aprile al Museo Diocesano di Padova è una mostra davvero singolare e sensorialmente coinvolgente.
Si intitola “Cartoline sonore” ed è il frutto di un progetto che in questi mesi ha coinvolto migliaia di bambini e ragazzi.
Cartoline sonore è uno dei diversi ambiti di attività di Città Invisibili, il grande progetto che Marnie Campagnaro e la sua equipe ha costruito nel Veneto per stimolare i bambini e i ragazzi, i loro gli insegnanti, le loro famiglie in percorsi di promozione della lettura e di educazione culturale, per veicolare, con passione e impertinenza, una maggiore conoscenza della letteratura, dell’arte, della scienza e della musica. Percorsi che conducono anche a stimolare i sensi, percependo i suoni che accompagnano, come un grande essere vivente, ogni secondo della vita delle nostre città e paesi.
Italo Calvino ci ricorda che le città sono un insieme di tante cose: “le città sono luoghi di scambio, come spiegano tutti i libri di storia dell'economia, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi”.
E di suoni, ovviamente. Piacevoli e non, sono sempre così presenti che non ce ne rendiamo nemmeno più conto. Come se il silenzio fosse l’eccezione, il momento abnorme rispetto alla regola del rumore continuo, invasivo, pervasivo.
Così, stimolati dai loro insegnanti, migliaia di bambini e ragazzi sono usciti dalla scuola e da casa, per osservare, di fatto per la prima volta, la “Città Invisibile”, quella non fatta da palazzi, strade e pochi alberi, ma da relazioni, incontri e appunto suoni.
Registratore, stetoscopio o telefonino alla mano, questi moderni detectives sono andati a caccia della quotidianità, registrando, montando e proponendo appunto le loro Cartoline sonore, quelle ora esposte, meglio presentate, nella mostra allestita sino al 24 maggio al Museo Diocesano di Padova.
I bambini, accompagnati dagli insegnanti, attraverso situazioni d’ascolto inconsuete e coinvolgenti, hanno esplorato la loro casa, la loro scuola, piazze e vie, oasi verdi e spiagge. Ascoltare intimamente l’ambiente circostante, attraverso attività adeguate, significa poter fermare le sonorità più emozionanti nella memoria uditiva, per poi riprenderle nell’invenzione artistica di Cartoline sonore, ritratti originali e inaspettati che restituiscono luoghi segreti e incantati.
La traccia di lavoro ha previsto passeggiate acustiche e rilevamenti attraverso registrazioni audio, appunti carta-matita e fotografie. Inoltre, sono stati proposti giochi percettivi e di produzione sonora in ambiente: ogni luogo può essere vissuto come un macro strumento musicale. I dati raccolti sono stati riletti, osservati e discussi: dall’esperienza viva del sopralluogo si è passati alla rielaborazione simbolica per la realizzazione di Cartoline sonore, una mostra interattiva d’arte postale a cura di Immaginante in collaborazione con il Museo Diocesano di Padova, Favini e Stabilo, promossa dalla Regione del Veneto.
Le cartoline realizzate dai bambini hanno dato vita ad una grande installazione collettiva di mail art, che invita il pubblico a riscoprire i luoghi attraverso sguardi e ascolti inediti e impertinenti.
Cartoline sonore, visive e urbano curiose dialogano con i gesti artistici del gruppo Immaginante, offrendo una serie di racconti grafici d’autore.
Si tratta di “Padova”, di Carusodalmonte, racconto grafico-sonoro in bilico fra realtà e immaginazione, un’insolita partitura utilizzabile per creare nuove storie. Poi “In forma d’acqua”, di Artesonoraperibambini, un’installazione sonora interattiva che permette ai visitatori di comporre la musica della natura.
Quindi “Ascolta”, di Alberto Cavina, che raccoglie un insieme di scatti che sono “lenti d’ingrandimento” sul paesaggio uditivo della città di Padova. Ogni immagine è la tessera di un mosaico sonoro da interpretare con parole, onomatopee e gesti.
“Di un luogo si può cogliere la sua anima più profonda, quella legata ai paesaggi uditivi che lo contraddistinguono e che lo rendono unico”, afferma Arianna Sedioli, direttrice artistica di Immaginante.
L’artista John Cage sosteneva che i suoni che ci circondano e che ci avvolgono sono musica. In uno dei suoi scritti descrive il suo piacere di abbandonarsi all’esperienza naturale di ascoltare suoni che semplicemente accadono e conclude dicendo: ”Non c’è niente di più meraviglioso”. Abitiamo e attraversiamo spazi che sono straordinarie partiture, impariamo ad ascoltarle.