Mostra, “Donatello svelato. Capolavori a confronto” al Museo Diocesano
AGGIORNAMENTI PER LE ULTIME VISITE.
Per la penultima domenica di apertura, domenica 19 luglio, vista la grande partecipazione, sono previsti ben tre turni di visita guidata: il mattino alle ore 11.30 e il pomeriggio alle ore 16 e alle ore 17.30.
Per partecipare è necessaria la prenotazione telefonica o via email: tel. 049 8761924; info@museodiocesanopadova.it
Il costo della visita guidata è di euro 7,00 a persona; sono previste riduzioni per le famiglie con bambini. La visita verrà attivata con un minimo di 10 partecipanti.
Inoltre per tutte le domeniche di luglio sarà possibile acquistare il catalogo della mostra con lo sconto del 20%.
AGGIORNAMENTI DI LUGLIO 2015. Per le domeniche, il 5 e il 12 luglio, sono previsti due turni di visita guidata: al mattino alle ore 11.30 e il pomeriggio alle ore 17.30.
Per partecipare è necessaria la prenotazione telefonica o via email: tel. 049 8761924; info@museodiocesanopadova.it
Il costo della visita guidata è di euro 7,00 a persona; sono previste riduzioni per le famiglie con bambini. La visita verrà attivata con un minimo di 10 partecipanti.
Inoltre per tutte le domeniche di luglio sarà possibile acquistare il catalogo della mostra con lo sconto del 20%.
Per il ciclo di eventi donatelliani a Padova, si inaugura venerdì 27 marzo 2015, alle 17, nella Chiesa Cattedrale "DONATELLO E PADOVA". Saranno presenti il sottosegretario Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo Francesca Barrucciu, il sindaco di Padova Massimo Bitonci, il vescovo S.E. mons. Antonio Mattiazzo.
La presenza di Donatello a Padova innova profondamente il linguaggio della scultura in Italia e pone la città veneta tra i principali centri di diffusione del Rinascimento. Padova ricorda questo momento nodale della sua storia artistica con una serie d’importanti mostre e iniziative, promosse da differenti Istituzioni e in diverse sedi, sotto il titolo comune di "Donatello e Padova".
Dal 28 marzo apriranno le mostre:
DONATELLO E LA SUA LEZIONE
Sculture e oreficerie a Padova tra Quattro e Cinquecento
Padova, Musei Civici agli Eremitani e
Palazzo Zuckermann
28 marzo – 26 luglio 2015
DONATELLO SVELATO
Capolavori a confronto
Padova, Museo Diocesano
28 marzo – 26 luglio 2015
DONATELLO AL SANTO DI PADOVA
Padova, Museo Antoniano e Basilica del Santo -percorso didattico-
GIOIELLERIA CONTEMPORANEA. OMAGGIO A DONATELLO
Premio Internazionale Mario Pinton - seconda edizione
Padova, Oratorio di San Rocco
9 maggio- 26 luglio
Nella mostra allestita ai Musei Civici, promossa dall’assessorato cultura e turismo Musei Civici e Biblioteche di Padova e realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la lezione del Maestro rivive in uno straordinario percorso che dai capolavori di Donatello conduce alla scoperta di preziose sculture in bronzo e terracotta degli artisti che continuarono e svilupparono la sua rivoluzione proprio a Padova.
Testimonianze dell’altissima qualità raggiunta da Bartolomeo Bellano, Andrea Briosco detto il Riccio e Severo da Ravenna sono riunite per la prima volta agli Eremitani, mentre l’influenza del nuovo linguaggio rinascimentale nelle oreficerie sacre. Risplende nel vicino Palazzo Zuckermann, dove prosegue la mostra, con gli straordinari manufatti del Tesoro del Santo.
Donatello giunse a Padova nel 1443-1444 e vi rimase per un decennio.
Nel fare della città uno dei centri principali del Rinascimento, caratterizzò il suo stile secondo un naturalismo talora rude segnato da una componente ancora tardogotica.
Di Donatello la mostra, curata da Davide Banzato ed Elisabetta Gastaldi, documenta non solo la personale via nella riproposizione del tema romano della statua equestre, ma anche il capolavoro patavino e il suo lavoro più complesso, l’altare del Santo, di cui vengono esposti i calchi realizzati dallo scultore Luigi Ceccon,che ci riportano nel pieno del fermento culturale ottocentesco legato ai lavori di ricomposizione dei bronzi dell’altare, conclusi poi secondo il progetto di Camillo Boito.
Web info: padovacultura.padovanet.it/it/musei/donatello
Credenti o non, sarà difficile non emozionarsi di fronte ai tre Crocefissi di Donatello che verranno posti vis a vis nella mostra “Donatello svelato. Capolavori a confronto. Il crocifisso della chiesa dei Servi a Padova, della Basilica del Santo e di Santa Croce a Firenze” allestita al Diocesano di Padova dal 27 marzo al 26 luglio prossimi, per iniziativa della Diocesi di Padova.
Il termine “svelato” utilizzato nel titolo non è affatto casuale. Al centro dell’esposizione sarà infatti un Donatello che va ad aggiungersi al catalogo delle opere certe del maestro fiorentino, il Crocifisso dell’antica chiesa padovana di Santa Maria dei Servi.
Svelato nell’attribuzione ma anche nella sostanza perché, sino al restauro voluto dal Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici del veneto Ugo Soragni e curato dalla Soprintendenza per beni storici, artisti ed etnoantropologici per province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso nel laboratorio di Udine, la scultura lignea si presentava con le parvenze di un bronzo, per effetto di uno spesso strato di ridipinture. Affidato alle sapienti cure dei restauratori Angelo Pizzolongo e Catia Michielan, il grande Crocifisso è emerso in tutta la straordinaria finezza dell’intaglio e nella originale cromia.
La mostra ospitata nella scenografica Salone dei Vescovi sarà così l’occasione, storica, di ammirare riuniti per la prima volta tutti e tre iCrocifissi che Donatello produsse nel corso della sua vita: quello realizzato per la chiesa di Santa Croce in Firenze (1406-08) - oggetto di una celebre gara con l'antagonista Filippo Brunelleschi raccontata da Giorgio Vasari nelle sue Vite -, quello dei Servi e quello bronzeo della Basilica di Sant'Antonio (1443-1449) a Padova.
Un'opportunità assolutamente unica e inedita di osservare da vicino i tre capolavori, leggendo attraverso di essi il percorso compiuto dall'artista dagli anni giovanili alla piena maturità, e di confrontarsi con il fulcro del messaggio cristiano attraverso l'interpretazione che un grande artista del Rinascimento ne ha dato nel corso della sua esistenza.
Il Crocifisso ligneo di Santa Maria dei Servi in Padova è stato attribuito a Donatello alcuni anni fa da Francesco Caglioti, dell'Università di Napoli, che sulla scorta delle ricerche di Marco Ruffini ha restituito alla scultura la corretta paternità, attestata dalle fonti più antiche ma ben presto dimenticata.
L'oblio del nome di Donatello si spiega con la particolare devozione di cui l'opera ha goduto, e tuttora gode, specialmente in seguito ai fatti miracolosi del 1512, quando l'immagine in più occasioni sudò sangue dal volto e dal costato.
Con il passare dei secoli la memoria popolare trasferì la paternità donatelliana alla scultura gotica della Vergine conservata sempre nella chiesa, ma la speciale cura dei fedeli per il Crocifisso ne assicurò la conservazione, preservandolo dalla distruzione o dalla dispersione, sorte molto comune per questo tipo di immagini scolpite.
Se in un primo momento l'attribuzione, argomentata da Caglioti su basi stilistiche, ha suscitato qualche perplessità e un atteggiamento di prudenza all'interno della comunità scientifica, oggi i risultati del restauro condotto dalla Soprintendenza veneziana nel laboratorio di Udine, con il finanziamento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Turismo, non lasciano più dubbi.
La rimozione della spessa ridipintura a finto bronzo rivela ora tutta la qualità dell'intaglio e della policromia originaria, in buona parte conservatasi, restituendo a Padova un capolavoro che va ad aggiungersi alle altre opere che Donatello ha lasciato durante la sua permanenza in città (1443-1453) - la statua equestre del Gattamelata, l'altare e il Crocifisso bronzeo per la Basilica di Sant'Antonio - aggiungendo un ulteriore tassello nella vicenda biografica dell'artista.
Al termine del restauro, e prima di essere collocato nuovamente sull'altare dedicatogli nella chiesa dei Servi di Padova, il Crocifisso sarà esposto al Museo Diocesano di Padova, in modo da consentire al più vasto pubblico di ammirarla nelle migliori condizioni di osservazione possibili. L’opera restaurata sarà accompagnata da un’esaustiva documentazione attraverso la quale il pubblico avrà modo di avvicinarsi dettagliatamente alle varie fasi del restauro e alle indagini tecniche che lo hanno preceduto, indagini per le quali un notevole contributo è stato dato dall'Opificio delle Pietre Dure di Firenze e dal Centro Conservazione e Restauro 'La Venaria Reale'.
La mostra, organizzata dal Museo Diocesano, dall’Ufficio Beni Culturali diocesano e dalla Soprintendenza per beni storici, artisti ed etnoantropologici per province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, è posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e gode del Patrocinio della Conferenza Episcopale Italiana. Curata da Andrea Nante ed Elisabetta Francescutti, sarà allestita nel monumentale Salone dei Vescovi, all'interno del Palazzo Vescovile di Padova, sede del Museo Diocesano.
Museo Diocesano Padova
Piazza Duomo 12
tel. 049 8761924 / 049 652855
www.museodiocesanopadova.it
https://www.facebook.com/donatellosvelato