“No al femminicidio”, flash mob al mercato e in piazza Europa a Cadoneghe
La cronaca degli ultimi giorni dimostra come il problema sia sempre e drammaticamente all’ordine del giorno: le donne – di ogni età, di ogni estrazione sociale e culturale – continuano ad essere minacciate, perseguitate, uccise dai loro mariti, partner, compagni.
Per sensibilizzare la collettività e alimentare il dibattito e le proposte su questo inaccettabile fenomeno l’assessorato alle Pari opportunità del Comune, in collaborazione con Udi, Coordinamento donne Spi-Cgil e altre associazioni del territorio, promuove per sabato 25 giugno un flash mob a Cadoneghe, con un doppio appuntamento: alle 10 al mercato della Castagnara, alle 10,30 in piazza Europa.
Picchiate, uccise o fatte sparire nel nulla. Dall’inizio dell’anno sono 59 le vittime di femminicidio in Italia.
Quarantatre? di questi omicidi sono avvenuti all’interno del nucleo familiare – a fronte dei 50 del gennaio-maggio 2015 – ventisette invece all’interno della coppia. Analizzando invece i dati dell’ultimo decennio, le donne uccise sono 1740: 1251 all’interno della famiglia, 846 per mano di un fidanzato e 224 assassinate da un ex.
Il fenomeno non regredisce e anzi l’efferatezza degli ultimi episodi indigna l’opinione pubblica.
Di fronte a questa continua emergenza la prevenzione e? fondamentale, ma bisogna agire su tutti i fronti.
È necessario anche aiutare le potenziali vittime a sviluppare una consapevolezza del rischio e a chiedere aiuto.
Occorre fornire una maggiore sensibilizzazione dei servizi sociali, dei medici, delle forze dell’ordine per cogliere la difficolta? molto forte da parte delle donne che oggi subiscono violenze. Le norme esistono ma sono spesso insufficienti.
L’Italia e? indietro, sia culturalmente che giuridicamente: siamo un Paese dove c’e? una grande lentezza a recepire i cambiamenti normativi ma soprattutto le modificazioni culturali richiedono passaggi generazionali.
Colpisce in diversi casi recenti che i protagonisti di questi atti di violenza estremi, subiti e agiti, siano dei giovani.
Serve un grande cambiamento culturale per il quale le istituzioni, la scuola, le famiglie, i soggetti privati e i media devono condurre una battaglia condivisa e coordinata di sensibilizzazione e crescita.
Per nessun motivo la violenza deve essere giustificata o ridimensionata.
È importante affermare l'idea che la donna appartiene a se stessa ("io sono mia" recitava un vecchio slogan femminista), che la sua persona e il suo corpo non possono essere piu? riconducibili alle ragioni del patriarcato e del controllo maschile.
E? fondamentale dunque esprimere una condanna netta e ferma. È necessario intervenire prima nell’educazione delle giovani generazioni al rispetto reciproco.
C’e? molto lavoro da fare per aiutare le donne e gli uomini a liberarsi da stereotipi e falsi miti.
Per questo oggi vogliamo lanciare una ferma condanna, e ricordare che il fenomeno impone la l’attenzione e la mobilitazione di tutti per riconoscere, prevenire e dare le necessarie risposte che si impongono in una societa? civile.
Paola Venturato, Assessore alla Cultura
Michele Schiavo, Sindaco di Cadoneghe
Lucia Vettore, Consigliera delegata alle pari opportunita?