“Una disperata vitalità”: parole e immagini di Pier Paolo Pasolini a Cadonghe
Quella di Pier Paolo Pasolini è una delle figure di riferimento della cultura italiana del Novecento. Un intellettuale che ha tracciato in anticipo, con una sensibilità e una capacità di sintesi stupefacenti, molti degli scenari contemporanei. Un fine osservatore che, attraverso opere letterarie, cinematografiche, teatrali e televisive pervase di empatia e visione poetica, ha saputo raccontarci i cambiamenti della società italiana dal dopoguerra alla metà degli anni Settanta.
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A Pasolini il Comune di Cadoneghe dedica due serate, a cura di Michele Angrisani, riunite sotto il titolo “Una disperata vitalità. Parole e immagini di Pier Paolo Pasolini”. Entrambi gli appuntamenti sono alle ore 21, con ingresso libero.
Si comincia martedì 31 ottobre all’auditorium Ramin con la proiezione del film Comizi d’amore, affresco dell’Italia degli anni Sessanta in un reportage condotto da Pasolini per capire, attraverso domande a intellettuali e persone comuni, il grado di conoscenza dei suoi connazionali in campo sessuale.
Venerdì 3 novembre, nella biblioteca civica, sarà la volta della presentazione del libro Pier Paolo Pasolini - il mio cinema (Ed. Cineteca di Bologna), incontro con Roberto Chiesi, critico cinematografico e responsabile del Centro studi Archivio Pier Paolo Pasolini di Bologna. Il testo per la prima volta offre la possibilità al lettore di scoprire, attraverso un’antologia di scritti dello stesso Pasolini, genesi e contenuti della sua opera cinematografica, film per film, in ordine cronologico, da Accattone (1961) a Salò (1975).
“Ricordare oggi Pasolini attraverso le interviste da lui realizzate sul tema della sessualità e gli scritti rivelatori del background filosofico e artistico alla base dei suoi film – dice l’assessore ala Cultura, Paola Venturato – rappresenta per Cadoneghe, oltre che un doveroso omaggio a colui al quale è intitolata la biblioteca civica, una occasione di meraviglia e riflessione su alcuni dei grandi temi dell’umanità. Mi auguro che molti cittadini sappiano cogliere questa preziosa opportunità”.
Una disperata vitalità.
Parole e immagini per Pier Paolo Pasolini
L’iniziativa “Una disperata vitalità”, curata dal regista Michele Angrisani, non vuole essere la celebrazione di una mera ricorrenza in ricordo di Pier Paolo Pasolini. Si tratta piuttosto di un’occasione di approfondimento e rinnovata conoscenza del pensiero e della multiforme opera del poeta di Casarsa, della sua fondamentale importanza per la comprensione del nostro stesso presente. Una progettualità con cadenza annuale, sempre in occasione del momento dell’uccisione di Pasolini, in cui è l’intera collettività ad essere coinvolta.
Nella prima edizione verrà analizzato il modo di descrivere e raccontare la realtà attraverso la forma cinematografica, una nuova “lingua” che l’autore di “Ragazzi di vita” sceglie di utilizzare a partire dall’inizio degli anni ‘60 con il suo esordio alla regia dopo l’esperienza di sceneggiatore per film significativi del cinema italiano quali “Le notti di Cabiria” di Federico Fellini e “La notte brava” di Mauro Bolognini. “Accattone”, il suo primo film, porta sullo schermo quel mondo del sottoproletariato romano che aveva trovato una fedele e tragica rappresentazione nei grandi romanzi degli anni ‘50 della produzione pasoliniana. Ma è soprattutto lo stile cinematografico di Pasolini a colpire per un nuovo modo di guardare la realtà. Sarà “Comizi d’amore”, documentario con la presenza dello stesso poeta – regista, ad inaugurare la prima edizione di “Una disperata vitalità” che vede l’autorevole collaborazione del “Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini” di Bologna e la partecipazione del suo responsabile, Roberto Chiesi, come ospite della seconda serata in cui verrà presentato il volume “Il mio cinema”, edito dalla Cineteca di Bologna, che ripercorre la filmografia pasoliniana attraverso le parole stesse del suo autore unitamente ad un inedito e significativo apparato iconografico dei suoi film.