"La pietra scartata. Ricostruire vita" al teatro dell'Opsa
Giovedì 25 febbraio alle ore 20.45 al teatro dell'Opsa di Sarmeola di Rubano, torna La pietra scartata giunta ormai alla sua settima edizione. Protagoniste della serata saranno Irene Sisi e Claudia Francardi, accompagnate dalla musica di Roberto Dalla Vecchia.
Irene è la madre di Matteo Gorelli, il giovane di 20 anni che nel 2011 aggredì due carabinieri a Pitigliano provocando la morte di uno dei due. Claudia è la moglie del carabiniere ucciso. Irene e Claudia hanno fondato insieme l'associazione "AmiCainoAbele", nata dopo un lungo percorso che ha avvicinato le due donne, unite dal dolore, ma anche dal perdono.
Questi i fatti di cronaca: il 25 aprile 2011, nei pressi di Grosseto, una pattuglia dei carabinieri ferma un'auto con quattro ragazzi, di ritorno da un rave party. I carabinieri si chiamano Domenico Marino e Antonio Santarelli. I ragazzi sono tre minorenni e un diciannovenne, Matteo Gorelli. L'alcool test di Matteo risulta positivo. Iniziano i controlli. Ma, mentre eseguono le verifiche, si scatena improvvisamente la furia del più grande dei ragazzi, Matteo che aggredisce alle spalle i due militari, colpendoli ripetutamente alla testa e al corpo con pugni e bastoni, pali divelti da una recinzione vicina. I due agenti restano a terra in una pozza di sangue, massacrati di botte. Dopo l'aggressione i quattro provano a scappare, ma li bloccano subito. Matteo Gorelli confessa ed è portato in carcere, dove resta fino all'autunno, quando entra in un percorso di riabilitazione. Il carabiniere Domenico Marino subirà gravissime e permanenti lesioni a un occhio; l'appuntato Antonio Santarelli morirà l'11 maggio 2012, dopo oltre un anno di coma vegetativo, senza mai aver ripreso conoscenza. Il 7 dicembre 2012 il tribunale di Grosseto condanna Matteo Gorelli all'ergastolo: la procura parla di «un'esplosione di ferocia inaudita». Alla corte d'assise d'appello di Firenze, il 25 settembre 2013, la sentenza è ridotta a 20 anni. Il 29 aprile 2015, con la conferma della cassazione, la condanna diventa definitiva e Matteo è prelevato dalla comunità in cui viveva per essere portato a San Vittore.
AmiCainoAbele nasce con questo scopo: ritornare alla origini, non dimenticando, certo, che il male provoca conseguenze, che bisogna rispondere del dolore generato in altri, ma che c'è anche da ricomporre un quadro, un'armonia spezzata. "Le ho scritto per chiederle perdono. Ci siamo incontrate, abbiamo pianto e le lacrime ci hanno unito" (Irene). "Ho capito che l'odio divora chi lo prova. Che me ne faccio io della soddisfazione di saperlo recluso? A cosa serve? Non alla società. Non a lui. E a me? A me toglie solo altra dignità".
La pietra scartata è organizzata da: Fondazione Fontana onlus, Atantemani, Impresa Solidale, Opsa, Ufficio diocesano di pastorale della missione, UILDM Padova onlus.
In collaborazione con: Caritas, Fondazione I.R.P.E.A, Medici con l'Africa Cuamm, Diritti+Umani, Centro servizi volontariato Padova, Associazione amici di don Giorgio, Un attimo di pace, Ristretti Orizzonti.
Ingresso libero.