Presentazione “I carnefici italiani” di Simon Levis Sullam al Bo
Lunedì 26 gennaio alle ore 17.00 in Archivio Antico di Palazzo Bo via VIII febbraio 2 a Padova si terrà la presentazione del libro di Simon Levis Sullam “I carnefici italiani – Scene dal Genocidio degli ebrei 1943-1945” (Ed. Feltrinelli 2015). Dopo l’introduzione di Giuseppe Zaccaria, Magnifico Rettore dell’Università di Padova, interverranno Filippo Focardi, docente di Storia Contemporanea dell’Ateneo, Carlo Fumian, Direttore del Centro di Ateneo per la storia della resistenza e dell’età contemporanea, che dialogheranno con Simon Levis Sullam, Università Ca’ Foscari di Venezia.
“La sera del 5 dicembre 1943, il giovane pianista Arturo Benedetti Michelangeli suona al Teatro La Fenice di Venezia. In quelle stesse ore, polizia, carabinieri e volontari del ricostituito Partito fascista – i carnefici italiani – compiono in città una delle maggiori retate di ebrei nella penisola dopo quella condotta dai tedeschi a Roma il 16 ottobre. Sulla base del censimento della popolazione di “razza ebraica” condotto a partire dal 1938, oltre centocinquanta tra uomini, donne, vecchi e bambini vengono stanati dalle loro case e tradotti alle locali carceri. Nei giorni successivi i loro beni vengono sequestrati, gli appartamenti sigillati o destinati ad altri italiani. I prigionieri saranno poi trasferiti a Fossoli di Carpi, il principale campo di transito degli ebrei nella Repubblica sociale, gestito da forze italiane. Qui saranno detenuti in condizioni precarie e, quindi, caricati su vagoni piombati – dopo la consegna in mani tedesche – su cui verranno condotti alla morte nel campo di sterminio di Auschwitz. Questi eventi si ripeterono in modo analogo, tra l’autunno del 1943 e la primavera del 1945, nelle principali città e in una miriade di piccoli paesi del centro-nord della penisola italiana. Perché si tende ancora a rimuovere il ricordo di queste vicende, mentre prevale quello dei “salvatori” e dei “giusti”? Perché raramente si ricorda che almeno metà degli arresti di ebrei fu condotta da italiani, senza ordini o diretta partecipazione dei tedeschi? Perché ancora oggi spesso si sostiene che l’Italia e il fascismo siano rimasti “al di fuori del cono d’ombra dell’Olocausto”? Perché si preferisce celebrare il mito del “bravo italiano” e si dimenticano i carnefici italiani: uomini e donne che parteciparono al genocidio degli ebrei? Settant’anni dopo le deportazioni degli ebrei dall’Italia, questo libro cerca di dare risposta a domande scomode”(*) Presentazione Feltrinelli
Simon Levis Sullam insegna Storia contemporanea all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Si è formato in Italia e negli Stati Uniti e ha trascorso periodi di ricerca e insegnamento a Berkeley, all’Istituto Universitario Europeo di Fiesole e a Oxford. È autore tra l’altro dei volumi Una comunità immaginata. Gli ebrei a Venezia, 1900-1938 (Unicopli, 2001), L’archivio antiebraico. Il linguaggio dell’antisemitismo moderno (Laterza, 2008), L’apostolo a brandelli. L’eredità di Mazzini tra Risorgimento e fascismo (Laterza, 2010). È tra i curatori, con Marina Cattaruzza, Marie-Anne Matard-Bonucci, Marcello Flores e Enzo Traverso, della Storia della Shoah (Utet, 2006-2010).