Un successo! La proiezione del film “La forma della memoria” al Bo è prorogata fino al 21 agosto
Sono state più di 5000 le persone che hanno assistito, da metà giugno, alla proiezione gratuita del film di Denis Brotto “La forma della memoria” allestita nel Cortile Antico del Palazzo del Bo, sede dell’Università di Padova.
“La forma della memoria” è un film e al tempo stesso una videoinstallazione che riflette sul futuro dell’Università immergendosi negli avvenimenti che hanno caratterizzato il vissuto di alcuni tra i più importanti protagonisti della storia dell’Ateneo.
«L’idea del film è nata un anno e mezzo fa per celebrare gli 800 anni della nostra Università e ha richiesto uno studio approfondito della storia dell’Ateneo di Padova, delle grandi personalità che l’hanno attraversato e reso celebre nel mondo, delle relazioni con le altre culture e identità. La domanda da cui sono partito è stata: come sedimenta la memoria e cosa resta nel presente della grande storia del passato? Che cosa determina e crea la ‘forma della memoria’? Il film vuole soprattutto testimoniare questo lungo e virtuoso percorso fatto di scoperte, ricerca critica ed eventi in grado di sorprendere soprattutto coloro che conoscono solo la parte più contemporanea di quest’Università – dice il regista Denis Brotto –. Raccontare la storia dell’Ateneo ha implicato confrontarsi con la grandezza degli avvenimenti trascorsi, ma anche con le numerose circostanze che hanno modellato e configurato il suo rapporto con la città e gli spazi urbani che via via ha popolato, con i musei che ancora oggi ne attestano invenzioni e ritrovamenti, con le discipline di studio che nei secoli sono andate sviluppandosi e ampliandosi».
Nel film, alcune tra le menti più brillanti che hanno attraversato la vita dell’Ateneo patavino aprono le porte a un percorso proiettato sul futuro, a un insieme di scoperte volte a rinnovare un patto con le generazioni a venire.
«Serviva creare un legame tra i personaggi che fosse in grado di andare oltre le singole discipline e la cronologia degli eventi. Solo così sarebbe stato possibile trovare Galileo Galilei in dialogo con Erasmo da Rotterdam, oppure vedere assieme due medici di epoche diverse come Giovanni Battista Morgagni e William Harvey. Tullio Levi Civita con Bruno Rossi, e poi Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, Pietro d’Abano, Giovanni Poleni e molti altri personaggi che tornano, nel giorno dell’ottocentenario, a visitare i luoghi dell’Ateneo di Padova, per raccontarne la grandezza, il prestigio, l’evoluzione lungo i secoli – sottolinea Brotto –. Le scienze, la medicina, la giurisprudenza, le discipline umanistiche rivelano la loro provenienza e intrecciano i propri destini, mentre Palazzo del Bo, l’Osservatorio di Asiago, il Liviano, i Musei di Padova accolgono i diversi ambiti del sapere, dalla microbiologia alle scoperte mediche, dalla chimica all’astronomia, dalla letteratura alle arti».
Affascinante è vedere “La forma della memoria” proprio in uno dei luoghi in cui è stato girato, il Cortile Antico di Palazzo del Bo, ed entrare a far parte della videoinstallazione allestita. Un doppio binario scenico, che scegliendo un luogo “abitato” da coloro che frequentano l’Ateneo fa riflettere sul futuro dell’Università immergendosi negli avvenimenti più importanti del suo passato.
«Quale posto migliore del Cortile Antico per dare forma a questo legame? Su quelle pietre hanno camminato Galileo e tutti i grandi e su quelle pietre noi possiamo assistere al film. Non poteva esserci sede migliore per la proiezione. Sin dal progetto iniziale ho pensato che il luogo più adatto ad ospitare questo film fosse il Cortile Antico, il luogo centrale del Bo, ma anche un simbolo, uno spazio aperto che ancora oggi testimonia e rappresenta il passaggio delle conoscenze tra generazioni. Volevo – sostiene Denis Brotto – che questo lavoro potesse celebrare un momento storico di enorme valore e al tempo stesso potesse rinsaldare un impegno rivolto ai secoli che verranno, offrendo uno sguardo fiducioso al futuro. L’Università è un luogo unico. Il solo in cui si vive in ogni istante l’esperienza della conoscenza. E quest’opera doveva tener conto di una condizione così preziosa, unendo fra loro immagine e racconto, forma e memoria, storia e visione, in un continuo rapporto di dialogo. Perché non c’è nessun passo verso il futuro che non sia radicato nel passato e ottocento anni di storia ce l’hanno insegnato».
“La forma della memoria” è anche un memento per immagini del sodalizio indissolubile tra città e università, tra scienza e civismo, testimoniato dalle centinaia di persone che si sono alternate negli spazi del Cortile Antico.
«Molte persone si accorgono casualmente della proiezione e con curiosità si avvicinano e si fermano a guardare. Poi condividono l’emozione di aver visto la storia dell’Università in uno dei cortili più antichi e prestigiosi dell’Ateneo stesso. Mi è capitato di mescolarmi tra gli spettatori – conclude Brotto – e i commenti sono i più vari, ma tutti esprimono l’orgoglio per l’Università o l’apprezzamento per tematiche meno note che hanno conosciuto attraverso il film. Molti per esempio non conoscevano Manuzio o non sapevano che i disegni di Vesalio fossero opera della scuola di Tiziano. Altri si sono emozionati nel finale: forse hanno visto nell’epilogo quel testimone da passare alle generazioni future. La voglia di essere “parte”. Parte della città, dell’università, della scienza, ma soprattutto della libertà di pensiero».
“La forma della memoria”
Regia di Denis Brotto
con Loris Contarini, Marco Baliani, Roberto Zibetti, Leonardo De Colle, Stefano Scandaletti, Vasco Mirandola, Mirko Artuso, Maria Grazia Mandruzzato, Domenico Castaldo, Alberto Fasoli, Emanuele Arrigazzi, Giuliana Musso, Aristide Genovese, Giancarlo Previati, Andrea De Manicor, Lab Perm, Adolfo Locci e l’Ensemble Shirè Miqdash.
Prodotto da Università degli Studi di Padova
A cura del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari
Produzione esecutiva Avilab
Da un’idea di Denis Brotto e Rocco Coronato
Scritto e diretto da Denis Brotto
Consulenza storica di Amedeo Gheller / Area comunicazione e marketing
Direttore della fotografia: Andrea Azzetti
Riprese: Tommaso Brugin, Andrea Corato, Federico Massa, Antony Reolon
Aiuto Regia: Giovanni Greco, Matteo Rudella
Scenografia: Marta Ridolfi
Audio in presa diretta: Marco Campana, Enrico Lenarduzzi, Marco Zambrano
Audio Post Production & Sound Design: Marco Zambrano
Costumi: Atelier Pietro Longhi di Francesco Briggi e Raffaele Dessì
Trucco: Jessica Casteblanco, Anna Lazzarini, Serena Segala
Color Correction: Francesco Marotta
VFX Supervisor: Sebastiano Pesce
Traduzione a cura di Centrolingue
2022, 90’
Info web
https://ilbolive.unipd.it/it/event/forma-memoria
Foto articolo da comunicato stampa, foto principale ©Francis Turatto