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Giovedì, 25 Aprile 2024
Teatro Via dei Livello, 32

Inaugurata la stagione lirica 2014 “Il barbiere di Siviglia” è gioia

Il lavoro del regista Federico Esposito, in scena a Padova al Teatro Verdi, è un lampo che squarcia la versione canonica dell'opera di Rossini e restituisce un continuo e nostalgico omaggio allo spettacolo tipico delle prime produzioni Rai e alla Roma felliniana. Al pubblico patavino non resta che applaudire

La gioia esiste. È una luce, un gesto, un sorriso; è l'occhio vispo e lucido di chi non pensa ad altro che a quello che sta facendo, dedicandovisi con un amore quasi portato allo stremo. La gioia è amore. È così che venerdì 26 settembre, alla prima al Teatro Verdi della stagione lirica 2014 con “Il barbiere di Siviglia”, di amore se n'è visto molto. Dalla gioia di Gianluca Marcianò maestro concertatore e direttore d’orchestra, a quella dei principali interpreti: il Conte d'Almaviva, Matteo Macchioni; Don Bartolo, Paolo Bordogna; Rosina, Laura Polverelli; Figaro, Marco Caria; Don Basilio, Riccardo Zanellato; Fiorello, Donato di Gioia e Berta, Giovanna Donadini.

UNA STAGIONE LIRICA CHE INIZIA CON IL BOTTO! Un lampo che squarcia in maniera estrema l'idea di opera lirica. “Il barbiere di Siviglia” di Francesco Esposito appare fin da subito differente. Una veste unica e azzeccata, coinvolgente e divertente. Un lavoro certosino dove il pubblico si ritrova catapultato negli anni Settanta all’interno di uno studio Rai, quando lo spettacolo aveva la pretesa di essere sempre di alto livello e dove la magia dei grandi divi, ma anche delle grandi produzioni, era ancora possibile e riusciva davvero a far sognare.

Inaugurazione della stagione lirica 2014 al Verdi con “Il barbiere di Siviglia”

DA FELLINI A MINA. Dalle gemelle Kessler a Little Tony, passando per la Carrà (sempre presente in scena) a Mike Buongiorno, si arriva a omaggiare anche Mina. L’atmosfera ricreata è ispirata a Fellini in quella Roma tanto briosa e visionaria. “Il barbiere di Federico Esposito” ha questo fine retrogusto nostalgico che fa rimpiangere un’era ormai passata, ma sempre incantevole. Ecco che il tutto diventa ipnotico e piacevole. È bellezza.

LA LIRICA CHE COCCOLA I GIOVANI. L'intento è arrivare oltre. Arrivare a chi non ha ancora mai pensato di apprezzare la lirica. Un genere difficile ed estremamente elegante, che riesce a dare soddisfazioni vincenti a chi vuole ancora farsi emozionare dal teatro. Una lirica che coccola i giovani e restituisce anche qualche fastidio a chi ama le versioni classiche. Sì, perché cambiare un'idea radicata fa a volte fastidio. Un’ottusità di pochissimi spettatori che hanno preferito perdersi quella cascata di applausi che dal loggione, attraversando tutti i piani e la platea, è arrivata prepotente al palco. Ancora una volta gioia e sorrisi.

CONSIGLIATISSIMO. Non è semplice rendere un’opera fluida e leggera (più nel secondo atto) come quella de “Il barbiere di Siviglia”. Ci vuole passione e molta raffinatezza. Chapeau alla compagnia di artisti che, senza timore, ha saputo mettersi in gioco e alla geniale visione di Federico Esposito. “Il barbiere di Siviglia” al Teatro Verdi di Padova è un appuntamento imperdibile. Consigliatissimo.

PER INFO E DATE. Il barbiere di Siviglia

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