"L'inferno non esiste?" di Susanna Tamaro
In occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne, domenica 30 novembre, al Centro Culturale Altinate San Gaetano, l'assessorato al sociale del Comune di Padova promuove lo spettacolo teatrale "L'inferno non esiste?" un dittico di Susanna Tamaro, ideazione scenica e monologo di Laura Lattuada.
L’Inferno non esiste? è un tentativo di raccontare l’odierno tragico quotidiano attraverso il palcoscenico. E’ un viaggio nel profondo dell’animo umano. Il dittico che compone L’Inferno non esiste? -"L’inferno non esiste" e "Di nuovo lunedì" - è una storia disperata ed estrema di una donna che nega la propria femminilità. La storia di figlie incapaci di essere madri. La storia di madri e figlie vittime di un malvagio universo maschile.
"Abbiamo proposto questo evento in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne – ha commentato l’assessore Brunetti – ma come Amministrazione il nostro impegno "va oltre" questa giornata. Il Comune di Padova infatti collabora con tutti i soggetti del pubblico e del privato sociale alla realizzazione di progetti di presa in carico e di costruzione di percorsi di aiuto perchè la violenza distrugge la dignità, la libertà e la vita delle persone. Penso che molte volte sia difficile per le donne parlare di ciò che stanno vivendo, di ciò che stanno subendo - ha aggiunto Brunetti - Forse è più facile coprire o minimizzare la violenza perché solo il raccontare quello che sta succedendo significa rendersi consapevoli della gravità della situazione. Questo spettacolo teatrale, aperto alla cittadinanza, vuole essere un invito a riflettere perché nessuno merita di essere maltrattato".
Susanna Tamaro dice: "Quando ho scritto "Per voce sola", nel lontano 1990 sentivo il bisogno di parlare del dolore degli innocenti, un dolore che è sempre sulle prime pagine ma che sembra non toccare più i cuori di nessuno. "Di nuovo lunedì", il primo racconto del libro parla proprio del destino atroce di una bambina adottata, vittima di una doppia violenza, quella – fisica - del padre e quella psichica – follia? -della madre che, pur di credere a un’apparente felicità, si rifiuta di vedere, di capire quello che ha sotto gli occhi. Quante storie così leggiamo ormai sui giornali? Violenze, soprusi, persecuzioni, raptus improvvisi che in un attimo distruggono famiglie, vite, speranze. Viviamo ormai in un mondo estremamente schizofrenico e, in quanto tale, pericoloso. La tecnologia ha raggiunto sviluppi difficilmente immaginabili, tuttavia questo sviluppo - che ha in sé molte cose positive - non è stato accompagnato dallo sviluppo parallelo del cuore dell’uomo".