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L’INTERVISTA. John Peter Sloan racconta pregi e difetti italiani e inglesi

Tra battute, aneddoti e domande, il famoso insegnante farà scoprire la parte inglese che è dentro ad ognuno e riemergere quel pezzo d'Italia che spesso dimentichiamo di possedere. L'appuntamento con lo humor british al Geox il 5 maggio

John Peter Sloan è un autore comico, attore, cantautore e insegnante. Il suo successo arriva grazie alle azzeccate lezioni di inglese con un metodo nuovo, studiato ad hoc per gli italiani: il divertimento. Domenica 5 maggio alle ore 21:15 presenterà al Gran Teatro Geox il suo ultimo show “I am not a penguin”. La storia di un ragazzo con origini ed educazione inglese che viene catapultato in un mondo e in una mentalità completamente diversa: quella italiana. Uno spettacolo adatto a tutti – non solo a chi conosce bene l’inglese – perché l’autore vuole “arrivare a più persone possibili e le porte son aperte a chiunque”. 

"I AM NOT A PENGUIN" L'EVENTO

In passato un cantante rock ora un insegnante…

Io sono andato via dal nord dell’Inghilterra a sedici anni come tanti giovani e dopo aver girato tanto tempo l’Europa suonando spesso per strada, sono arrivato in Italia, me ne sono innamorato e da quando è nata mia figlia mi sono messo a insegnare. Molti inglesi lo fanno. Le lezioni erano molto frequentate perché il mio modo di fare da musicista, non mi ha mai abbandonato: comunicazione e divertimento. 

Quindi contento di essere ora in Italia?

Io morirò in Italia. Non la lascerei per nessun motivo. Sono qui perché mi piace la gente e non tanto per l’arte o i musei. Continuo anche a mangiare inglese. Mi piacciono proprio gli italiani, le persone. 

Ma perché gli italiani fanno così fatica a imparare l’inglese?

Siete svantaggiati già da bambini. Cominciate troppo tardi. In Olanda i bambini guardano la tv in inglese e parlano con i genitori in olandese. Succede perché gli altri paesi europei hanno capito l’importanza della lingua inglese. Un bambino dai quattro ai sette anni può imparare quattro lingue senza fatica, in Italia si comincia a insegnarlo, spesso con metodi non adeguati, quando ormai è tardi. I miei libri hanno fatto successo perché ho pensato a un metodo ad hoc per gli italiani.

Che cosa aspettarsi dallo spettacolo del 5 maggio?

“I am not a penguin” è la storia di un ragazzo inglese che viene in Italia, catapultato quindi in un mondo e in una mentalità completamente diversa. È un’osservazione dei pregi e dei difetti delle due culture che amo, quella italiana e quella inglese. 

Chi non conosce l’inglese avrà problemi a seguire lo show?

Lo spettacolo per il 95% è in italiano, nessun problema. Voglio arrivare a più persone possibili e le porte son aperte a chiunque.

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