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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Padova, ministro Boschi al Pride Unioni civili: "Primo ok a ottobre"

Maria Elena Boschi ha preso parte alla più grande manifestazione estiva lgbt del Nord Italia, parlando di diritti civili e di teoria "gender". È la prima volta che un ministro in carica fa visita ad un village gay

Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme costituzionali, venerdì sera, ha preso parte al Padova Pride Village, la più grande manifestazione estiva lgbt del Nord Italia - dove è stata accolta da Alessandro Zan, parlamentare del Pd e dai numerosi che l'hanno attorniata - per parlare della legge sulle unioni civili.

LEGGE SULLE UNIONI CIVILI. È la prima volta che un ministro in carica fa visita ad un Pride Village. "In Parlamento stiamo facendo un lavoro prezioso - ha detto - nel Pd stiamo lavorando alla Camera e in Senato assieme, per avere un testo che sia già condiviso dai nostri deputati ed evitare troppi passaggi. Io credo che non possiamo più permetterci differenze fra cittadini che si basino sulle loro scelte di vita o il loro progetto d'amore. Noi siamo un governo che sta dimostrando, anche con i dati economici e la disoccupazione, che le riforme fanno bene al paese - ha continuato la Boschi - vogliamo un segno 'più' anche sui diritti civili, e che questa sia una riforma con cui il Paese sia in grado di dimostrare che è più moderno, in linea con l'Europa anche per questo. Ce la possiamo fare davvero, il governo è a fianco di questa battaglia in modo particolare".

"PRIMO OK ENTRO IL 15 OTTOBRE". "Renzi, all'assemblea del Pd, si è impegnato ad approvare al Senato la legge sulle unioni civili prima del 15 ottobre. Si tratta di un impegno che possiamo rispettare se non ci sarà ostruzionismo sulle riforme - ha aggiunto - noi abbiamo previsto la possibilità per le adozioni del figlio del partner: questo c'è nel testo presentato e su questo non si fa marcia indietro, è un punto qualificante".

TEORIA "GENDER". A proposito di teoria "gender": "Penso ci sia stata una forte disinformazione sul tema dell'educazione delle scuole - ha dichiarato il Ministro - soprattutto su quanto c'è e non c'è nella riforma 'buona scuola'. Lì c'è quello che credo essere un punto di civiltà, cioè che nelle varie scuole e con vari linguaggi non sia ammissibile nessuna forma di violenza o di discriminazione nei confronti degli altri e che soprattutto non possa avvenire sulla base di genere o delle scelte fatte dalle persone".

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