“Vado a scuola: il grande giorno”, proiezione gratuita al Piccolo Teatro
Giovedì 25 gennaio, alle ore 21.15, al Piccolo Teatro di via Asolo (zona Paltana) appuntamento nella “settimana di festa per Don Bosco” con un film a tematica educativa, ad ingresso gratuito, cui seguirà uno scambio di confronti con gli spettatori.
Quest’anno il film è “Vado a scuola: il grande giorno” del regista Pascal Plisson, il quale torna a raccontare i sogni e le speranze dopo il grande successo di Vado a scuola (2013) attraverso le storie dei quattro giovani protagonisti di Le grand jour, provenienti dai più disparati angoli del mondo.
Per mesi, addirittura per anni, i quattro protagonisti del film, aspettano, si preparano e si preoccupano. Sanno che questo giorno speciale cambierà le loro vite per sempre.
I quattro si preparano ad affrontare la prova che determinerà non solo il loro destino ma anche quello delle loro famiglie.
Si parte da Albert, 11 anni, che vive a Cuba con la mamma, poiché i genitori sono separati. Il suo rendimento scolastico è migliorato e quindi può riprendere a praticare la boxe. A suo fianco, l’ amico Roberto, che lo incita e che si crede il suo allenatore. Il vero allenatore gli comunica che lo ha iscritto alla selezione per entrare nella prestigiosa Accademia dove continuerà a studiare e ad allenarsi. Lo aspetta l’ incontro di boxe decisivo per il suo futuro.
Deegi ha 11 anni e vive ad Ulan Bator, la capitale della Mongolia. Si allena come contorsionista e ambisce a entrare nella scuola di circo di Singapore. Si prepara all’ audizione, e sa che deve lavorare duramente per essere impeccabile nell’ esecuzione dei complessi esercizi.
Tom è ugandese, ha 19 anni, e frequenta lontano da casa una scuola per diventare ranger. Deve studiare molto animali e pianti dei parchi naturali, perché lo aspetta un severo esame di diploma.
E infine Nidhi, 16 anni, che vive a Benares, in India, con la sua umile famiglia, ama la matematica e fa domanda per essere ammessa al Super 30, un corso che prepara a entrare al politecnico. I candidati sono tantissimi, 10mila, ma solo pochi riusciranno a passare, Nidhi sarà una di questi.
È un mondo colorato quello che ci rimandano le immagini del film (con scenari mozzafiato soprattutto in Africa), con tinte accese così come lo sono le espressioni dei volti di attori improvvisati, perché si tratta dei ragazzi stessi e delle loro famiglie che si mettono in scena con naturalezza.
Alla fine dopo tanto impegno, attenzione e perseveranza a scuola, sono arrivati alla consapevolezza che il sogno sta per avverarsi… Hanno fatto progressi nonostante le condizioni fossero spesso molto difficili, ma ora sono concentrati molto più di prima su un unico obiettivo, il successo.
Ha dichiarato il regista: «Questi ragazzi mi insegnano l’ umiltà, il rispetto, mi comunicano un messaggio forte sulla responsabilità, sulla capacità di mettersi in gioco. Mi commuovono, fanno dei grandi sforzi ma sorridono sempre. Sono autentici, fieri, profondamente veri. Non hanno quasi niente e danno tutto in cambio, senza mai lamentarsi anche quando la vita è dura. Dovrebbero essere un esempio per tutti».