“Vincenzo Gallucci. Uomo, chirurgo, studioso e maestro” presentazione al Bo
Il 10 gennaio 1991 veniva a mancare improvvisamente in un tragico incidente stradale Vincenzo Gallucci, Direttore del Centro di Cardiochirurgia dell’Università degli Studi di Padova. La sua prematura scomparsa destò grande impressione e creò un profondo vuoto non solo nel mondo accademico e scientifico, ma anche nella città di Padova. Tutti ricordano ancora con orgoglio e ammirazione l’evento del primo trapianto di cuore realizzato a Padova il 15 novembre 1985 che proiettava Vincenzo Gallucci e l’istituzione da lui diretta ai vertici del mondo scientifico nazionale ed internazionale. Venerdì 20 novembre in Archivio Antico di Palazzo del Bo in occasione del 25° anniversario dalla sua scomparsa, i suoi allievi ricordano la figura del Maestro per onorare la memoria con un’opera che ha raccolto le testimonianze e i ricordi di chi gli è stato vicino e ha condiviso un percorso di vita umana e professionale. Il contenuto del libro è uno spaccato della Cardiochirurgia dell’epoca, in cui molti attori del tempo facilmente si potranno riconoscere. Per i suoi allievi certamente il libro è un gesto d’amore nei confronti di colui che nel breve arco della sua vita accademica è riuscito a trasmettere i valori di passione, dedizione e rigore che ancora oggi caratterizzano l’operare di coloro che hanno avuto il privilegio di custodirne la memoria e l’attività.
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Venerdì 20 gennaio alle ore 17 in Archivio Antico di Palazzo Bo in via VIII febbraio 2 a Padova verrà presentato il libro dal titolo “Vincenzo Gallucci. Uomo, chirurgo, studioso e maestro” che contiene contributi, tra gli altri, di Giovanni Stellin, Carlo Valfrè, Alessandro Mazzucco, Uberto Bortolotti, Giulio Rizzoli, Giuseppe Faggian, Ugolino Livi e Gaetano Thiene.
Vincenzo Gallucci nasce a Ferrara il primo di novembre 1935 e si laurea all’Università di Modena nel 1959. Frequenta poi l’Istituto di Patologia generale diretto da Massimiliano Aloisi che sarà il suo mentore anche dopo il successivo trasferimento a Padova. Nel 1964 si trasferisce negli Stati Uniti per tre anni all’Università di Charolotte in North Carolina e per un anno all’Università di Huston in Texas. In questo periodo sotto la guida di giganti della cardiochirurgia, prima Francis Robicsek e poi Michael E. De Bakey, acquisisce le conoscenze e le tecniche chirurgiche allora all’avanguardia e che andranno a costruire il suo straordinario bagaglio internazionale. Nel 1969 Gallucci rientra a Padova nella Clinica Chirurgica Generale diretta da Giuseppe Cévese, dove contribuisce allo sviluppo di un programma di cardiochirurgia che si concretizzerà in un centro autonomo, Centro per le Cardiopatie Operabili, sotto la sua direzione. Negli anni successivi identifica il gruppo di lavoro e ricerca che fornirà nel tempo un contributo clinico-scientifico significativo in tutti i settori della cardiochirurgia moderna, dalla chirurgia tradizionale dell’adulto alla correzione delle cardiopatie congenite complesse in epoca neonatale, alla chirurgia vascolare maggiore. A metà degli anni Ottanta la realizzazione del primo trapianto di cuore in Italia proietta la figura di Gallucci ai vertici nazionali e internazionali della cardiochirurgia.