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Diritto e tecnologia a Padova: il nuovo corso per formare giuristi esperti in programmazione

Il primo nel suo genere in Italia avviato da una Università generalista per una conoscenza specifica su blockchain, domotica, diritto della rete, AI, finanza e mercati digitali

Anche il Diritto si trasforma e diventa multidisciplinare, una formazione trasversale che sta al passo con esigenze sociali ed economiche contemporanee e coniuga linguaggi diversi per creare professionisti che sappiano operare con gli strumenti giuridici, economici e tecnologici, con la conoscenza delle dinamiche informatiche e della loro applicazione nel campo dell’economia. La Scuola di giurisprudenza dell’università di Padova avvia per l’a.a. 2020/21 il primo corso di laurea triennale in diritto e tecnologia, il primo nel suo genere in Italia avviato da una Università generalista.

Figure ricercate

«È un corso che forma figure particolarmente ricercate, esperti negli aspetti giuridici della sicurezza informatica, della privacy, della finanza e delle attività commerciali in genere – spiega il Presidente del Corso, prof. Andrea Pin del Dipartimento di diritto pubblico, internazionale e comunitario -. Un profilo molto richiesto oggi è quello, ad esempio, del Data protection officer, ovvero colui che, in una azienda sia pubblica che privata, si occupa del trattamento dei dati personali e garantisce che il dato sia trattato e conservato secondo le norme del Diritto europeo. È il caso di tutte le aziende sanitarie, di logistica, o quelle che fanno parte della filiera del servizio alla persona».

Le prospettive lavorative

«Le prospettive lavorative? Basta qualche dato - continua Pin -. Nel 2023, quando avremo i primi laureati in Diritto e Tecnologia. In base alle stime Cisco, quell’anno gli utenti di internet saranno 5,3 miliardi (nel 2018 erano 3,9). L'87% dell'Europa occidentale sarà connessa (ora l'82). I devices online saranno 3 volte la popolazione terrestre (contro 1,8). Il 70% della popolazione terrestre avrà uno smartphone. Verranno scaricate 300 milioni di app. L'avvento del 5G cambierà il 70% del mondo dell'auto, il 35 della manifattura, il 26 della distribuzione e della logistica, il 20 della sanità. Gli attacchi informatici saranno 15,4 miliardi (contro i 7,9)».

I temi e gli esami

Gli esami da sostenere nel triennio – alcuni in lingua inglese - includono materie estremamente interessanti, quali: Blockchain and Smart contracts, ovvero quella tecnologia basata su tecniche crittografiche usata ad esempio per i pagamenti con le carte di credito; Diritto europeo della privacy; Diritto penale, Robotica e Intelligenza artificiale; Data access and web. Ma anche corsi specializzati in materie dell’economia, come Economia dei mercati digitali, e Diritto commerciale: società, innovazione e fintech. Di particolare interesse il corso in Internet of things, ovvero gli “oggetti intelligenti” che ci circondano all’interno delle nostre case, in grado di dialogare con i nostri device ma che ci espongono a rischi di intrusioni e violazioni della privacy; e quello in Algotrading and Law, ovvero l’uso degli algoritmi in Borsa.

Il biennio comune e il terzo anno a scelta 

Il corso triennale si struttura in un biennio comune e il terzo anno a scelta con un indirizzo economico, digitale/informatico, o giuridico. Oltre al Data protection officer, si formeranno consulenti della proprietà industriale, gli innovation officers che si occupano di integrare le tecnologie nelle professioni legali o nelle attività economiche. Terminato il triennio, i laureati potranno proseguire con un biennio in Economia o in Data science, dove diventeranno programmatori con una forte consapevolezza giuridica. Il corso si avvale della collaborazione dei Dipartimenti di Diritto pubblico, internazionale e comunitario, Diritto privato, Economia, Matematica, Ingegneria dell’Informazione. Al terzo anno sono previsti stage ad hoc. Il corso è ad accesso libero, previo Tolc.

Info web

https://www.giurisprudenza.unipd.it/dirittoetecnologia

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