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Inquinamento da Pm10, parla la Provincia: "Servono progetti e investimenti seri"

Fabio Bui, Vice presidente della Provincia di Padova, prova a dare risposte: "Agire su mezzi pubblici, riscaldamenti domestici e ristrutturazione case"

Il vicepresidente della Provincia di Padova Fabio Bui prova a dare delle risposte sulla questione dei Pm10: "Puntuale anche quest'anno si ripresenta la questione del Pm10 - inquinamento dell’aria. Ai tavoli di concertazione si susseguono le iniziative in funzione delle sensibilità, ma poi sarà - purtroppo - solo la pioggia a toglierci le castagne dal fuoco, riportando i valori entro i limiti di tollerabilità".

PROPOSTE

"Nel frattempo: annunci, riunioni, scarichi di responsabilità da parte dei livelli superiori di governo affinché ci sia sempre qualcuno che resti col cerino in mano, ma di concreto poco o nulla e arrivederci alla prossima emergenza. Non vorrei rassegnarmi a questo e per quanto mi riguarda, con il senso pratico dell’amministratore locale, mi permetto di ricordare alcune proposte. La creazione di un sistema unico integrato del trasporto pubblico locale nella nostra provincia: è una proposta che ha il valore pari alla scoperta dell'acqua calda se la misuriamo con ciò che avviene in tante città europee di dimensioni analoghe a Padova. Qui, invece, nel recente passato con la giunta Bitonci, si è preferito - tra l'altro - perdere i finanziamenti per il potenziamento della linea del tram. Mi chiedo per esempio dove sia finito il finanziamento regionale per la Metropolitana di Superficie che negli anni scorsi era stato avviato e che ora rischia di entrare nell'elenco delle grandi incompiute del Veneto. Un progetto - questo- che contribuirebbe realmente a togliere dalle nostre strade migliaia di auto di pendolari, che quotidianamente si muovono per raggiungere la città o i diversi centri produttivi. Serve un Piano integrato treno/autobus che preveda la possibilità per un lavoratore che parte, ad esempio, dalla stazione di Padova di trovare, soprattutto nelle ore di maggior pendolarismo per studio o lavoro, un numero sufficiente di mezzi diretti alla sua zona di lavoro, godendo della medesima comodità anche nelle ore del rientro".

COME CAMBIARE

"Naturalmente dovranno essere i tecnici e gli esperti del settore a perfezionare una valida proposta, organizzandone la fattibilità, ma è indubbio che una delle soluzioni al problema dell’inquinamento non può che essere il cambiamento dello stile di vita e mentalità rispetto all'utilizzo del trasporto pubblico. Ma questo avverrà soltanto sapendo rendere effettivamente conveniente ed efficiente l’uso dei mezzi alternativi. Altra questione importante e forse ancor più efficace della prima visti i valori di inquinamento prodotti, riguarda il riscaldamento domestico e degli edifici pubblici. Poiché gli sforamenti di PM10 sono quasi tutti concentrati in inverno, servirà a poco limitare il traffico se – in contemporanea – non si lotta anche contro il particolato prodotto dal riscaldamento, specialmente dal gasolio e dai combustibili legnosi. E qui gli investitori hanno un indirizzo preciso: Regione del Veneto e Governo italiano. Vanno sostituiti i riscaldamenti a legna di tipo antiquato che producono venti volte più particolato rispetto alle stufe a legna moderne. Basta con il riscaldamento a gasolio, piuttosto che con quello più ecologico del metano o elettrico. Va incentivata fiscalmente la ristrutturazione energetica delle case, dei condomini e va favorita l’installazione di caldaie e stufe moderne. Fra l’altro, si è visto che nel medio periodo queste misure hanno costo zero, perché quanto lo Stato perde in detrazioni, guadagna in tasse. Per l'inquinamento oltre che alle buone pratiche personali, occorrono progetti e investimenti strutturali seri. E ai progetti vanno associati i quattrini per realizzarli. Diversamente potremo incontrarci anche tutte le settimane, riempiremo pagine di giornali di dichiarazioni e polemiche, ma dobbiamo sperare nel Dio pluvio per salvarci".

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