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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Verso lo smart city, il mondo del terziario chiede sicurezza e mobilità intelligente

Mario Beltrame, vicepresidente di Servizi & Sviluppo Ascom spiega i risultati di un'indagine: "Le azioni di salvaguardia dell'ambiente e tutela delle risorse a garanzia delle generazioni future è al vertice delle preoccupazioni del nostro comparto"

Che siano quelli “più vicini” alla tematica, per formazione e attività professionale, non vi è dubbio. Per cui, se si parla di Smart City, il loro giudizio si fa interessante. A parlare un'indagine specifica. La “sicurezza diffusa”, intesa come contrasto alla criminalità volta a favorire il benessere sociale, viene valutata “molto utile” dal 72,5% dei 347 titolari d’impresa che hanno risposto al questionario, percentuale che diventa addirittura del 94,3% se al “molto utile” aggiungiamo l’”utile”.

RISULTATI. “Non meravigli – aggiunge Mario Beltrame, vicepresidente di Servizi & Sviluppo Ascom – l’ottima percentuale di risposte positive all’eco-sostenibilità che con il 63% di “molto utile” ed il 32,2% di “utile” fa schizzare la tematica al 95,2% a dimostrazione che le azioni di salvaguardia dell’ambiente e tutela delle risorse a garanzia delle generazioni future è al vertice delle preoccupazioni del nostro comparto”. Stessa percentuale (95,2%) ma leggera composizione diversa (58,4% di “molto utile” e 36,8% di “utile”) per la “mobilità intelligente” dove gestione dei flussi di traffico, riduzione dei tempi di attesa, progettazione di infrastrutture meno costose e più funzionali e ottimizzazione delle reti esistenti costituiscono un “desiderata” particolarmente significativo. Appena un punto sotto (94,2%) il risultato composto per il “turismo intelligente” che con un 54,5% di “molto utile” ed un 39,7% di “utile” conferma nel turismo lo strumento per uno sviluppo globale sostenibile, accessibile, rispettoso delle risorse naturali e delle comunità locali. “Percentuali molto elevate – aggiunge Nicola Bertin – anche per il “marketing territoriale” che vede nell’elaborazione di progetti, programmi e strategie volti a promuovere lo sviluppo territoriale e la valorizzazione delle attività economiche locali, una leva sulla quale operare per un rilancio in grande stile di Padova e del suo territorio”. Ed in effetti 51,4% di “molto utile” e 41,3% di “utile” portano ad un 92,7% di tutto rispetto una tematica piuttosto dibattuta se non altro perché richiede progettualità e visione prospettica.

DIGITALE. Scendono sotto il livello “psicologico” del 50% di “molto utile” sia la “carta dei servizi digitale” (48,6% al quale va aggiunto il 34,8% di “utile”) che le “iniziative culturali smart” (25,6% ma con un “utile” al 54,6%) che, infine, la “rete digitale” che si attesta al 37,4% di “molto utile” e al 52,6% di “utile”.
“Una certa dimestichezza col digitale – osserva Beltrame – fa scendere le percentuali di massima utilità nelle domande afferenti la materia, ma questo non significa che ci sia meno attenzione, quanto piuttosto che la loro importanza sia data per scontata in un mondo in cui il digitale non è più una “possibilità” ma la semplice “necessità” di tutti i giorni”. L’indagine si occupa inoltre di “condivisione del dato aggregato” (“utile” per il 51,2%, “molto utile” per il 18,2%); “interazione tra cittadinanza e pubblica amministrazione” (48,3% di “utile” e 40,3% di “molto utile”) ed, infine, chiede agli intervistati se conoscono il progetto denominato Soft City. “E qui purtroppo – conclude il presidente provinciale dell’Ascom, Patrizio Bertin – le risposte confermano che il messaggio fatica a passare nell’universo delle imprese visto che meno del 5% asserisce di conoscerlo mentre il 64,9% dice, senza remore, di ignorarlo”. Tradotto: c’è ancora un bel pezzo di strada da fare.

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