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Platani ammalati di cancro, due già abbattuti: un tavolo con gli ambientalisti

L'assessore Luciani ha convocato l'incontro per discutere dei progetti di intervento relativi al verde pubblico. Attualmente 7 le piante affette da questa malattia: 3 in via d'Acquapendente, 1 pianta in via Volturno, 2 in via Sorio e 1, da verificare, in via Giordano Bruno

Piante ammalate di cancro in città, il Comune corre ai ripari. "Ho intenzione di riconvocare il "tavole verde" per un incontro e un confronto con le associazioni ambientaliste che costituiscono il comitato difesa degli alberi della città – ha annunciato l’assessore Alain Luciani – così avremo modo di presentare i piani gestionali e i progetti di intervento relativi al verde pubblico, raccogliere suggerimenti e proposte e soprattutto chiarire e spiegare le motivazioni che hanno portato all’abbattimento dei platani, gravemente malati, che sono stati sottoposti a una valutazione da parte di personale qualificato e specializzato.

ABBATTIMENTO. "I platani – prosegue Luciani - sono risultati malati di cancro "ceratocystis fimbriata", un patogeno estremamente aggressivo in grado di infettare tutte le specie appartenenti al genere. Per rendere la misura della gravità, aggiungo che questa infezione è specificamente normata dal decreto regionale n. 24 dell’11.6.2012, che prevede l’obbligatorietà dell’intervento sulla pianta per evitare l’espandersi dell’infezione e del contagio. Viene addirittura previsto non solo l’abbattimento della pianta malata, ma anche di quelle limitrofe. Tornando alla disposizione normativa – precisa l’assessore - una volta accertati e comunicati al servizio fitosanitario regionale l’infezione e l’intervento necessario sulla pianta, il decreto non prevede né il sopralluogo, né l’approvazione da parte del servizio stesso. Scatta il silenzio assenso, dunque l’attesa, da parte del Comune, del decorrere dei 30 giorni previsti per legge prima di procedere all’abbattimento della pianta malata. Una misura drastica ma necessaria – sottolinea Luciani - Se non si ricorre all’abbattimento, l’albero rimane come focolaio d’infezione e, soprattutto, non si ha più la garanzia della sua staticità, fatto che compromette inevitabilmente anche l’incolumità pubblica".

LE ZONE. Il cancro "ceratocystis fimbriata" è peraltro visibile ad occhio nudo. Segni inequivocabili della malattia, anche per i meno esperti, sono il cambiamento del colore del fusto, la perdita delle foglie, il rinsecchimento generale della pianta. "Attualmente – conclude Luciani - ci sono 7 piante affette da questa malattia: 3 sono in via d’Acquapendente, dove ne abbiamo, appunto, già abbattute 2 e per la terza siamo in attesa dei tempi previsti dalla legge per procedere al taglio; 1 pianta in via Volturno, 2 in via Sorio e 1, da verificare, in via Giordano Bruno. Dunque siamo intervenuti su 5 piante malate per le altre due, ripeto, siamo in attesa dei tempi tecnici e delle verifiche necessarie per poi intervenire. Non abbiamo, dunque, effettuato tagli indiscriminati e in tal senso vogliamo fugare ogni ombra di dubbio. Tutti gli interventi effettuati e che effettueremo sul verde pubblico posano, pertanto, su attente e competenti valutazioni dello stato di salute degli alberi".

TUTELARE SICUREZZA. "Ricordo che l’implementazione del patrimonio arboreo, così come la gestione della sicurezza del verde pubblico, spettano al Comune e si declinano in una programmazione basata su un sistema di monitoraggio periodico e continuativo delle alberature. I risultati di tutte queste azioni coordinate – chiude Luciani - ci permettono di tutelare la sicurezza e l’incolumità dei cittadini e di intervenire tempestivamente qualora la valutazione dello stato di salute dell’albero sia grave a tal punto da richiedere interventi per la rimozione del pericolo".

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