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Patent Box: cos’è e come funziona

Come accedere all'agevolazione dopo le ultime novità legislative. Tutte le informazioni e le indicazioni sono quelle dell'agenzia delle entrate

Vediamo insime cos'è la patent box. La patent box è un regime opzionale di tassazione agevolata per i redditi derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali, di marchi d’impresa (poi esclusi per le opzioni esercitate dopo il 31 dicembre 2016), di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.

La parziale detassazione

Consente a tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dalla natura giuridica, dalla dimensione e dal settore produttivo di appartenenza, incluse le stabili organizzazioni in Italia di residenti in Paesi con i quali è in vigore un accordo per evitare la doppia imposizione e con i quali lo scambio di informazioni è effettivo, la parziale detassazione dei proventi derivanti dallo sfruttamento dei citati beni immateriali.

Chi è escluso

Sono escluse le società assoggettate alle procedure di fallimento, di liquidazione coatta amministrativa e di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi; in quest’ultimo caso, tuttavia, il beneficio spetta se la procedura è finalizzata alla continuazione dell’esercizio dell’attività economica.
Inoltre, non possono accedere al regime agevolativo i contribuenti che determinano il reddito con metodologie diverse da quella analitica (regime forfetario, tonnage tax, società agricole che calcolano il reddito su base catastale, ecc.).

Come accedere

Per accedere al regime di tassazione agevolata, occorre esercitare un’opzione, che deve essere comunicata all’Agenzia delle Entrate.
L’opzione dura cinque periodi di imposta, è irrevocabile e rinnovabile.

Per i primi due periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2014, l’opzione andava comunicata all’Agenzia delle Entrate con modalità telematiche, utilizzando appositi modello e software.

A decorrere dal terzo periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014, l’opzione è esercitata nella dichiarazione dei redditi e decorre dal periodo d’imposta al quale la dichiarazione si riferisce.

I titolari di reddito d’impresa che utilizzano direttamente il bene immateriale devono attivare una procedura di accordo preventivo con l’amministrazione finanziaria per definire in contraddittorio i metodi e i criteri di determinazione del reddito agevolabile (“ruling obbligatorio” - provvedimento del 1° dicembre 2015 - pdf).

In caso di utilizzo indiretto del bene immateriale, chi intende beneficiare dell’agevolazione può attivare la procedura se l’utilizzo è realizzato nell’ambito di operazioni con società che direttamente o indirettamente controllano l’impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa società che controlla l’impresa (“ruling facoltativo”).

Attenzione 

A decorrere dal periodo di imposta in corso al 1° maggio 2019 (data di entrata in vigore del Dl n. 34/2019 - “decreto crescita”), i soggetti che optano per il regime di patent box possono scegliere, in alternativa alla procedura di ruling, di determinare e dichiarare direttamente il reddito agevolabile, rimandando il confronto con l’amministrazione finanziaria a una successiva fase di controllo. A tal fine, devono indicare le informazioni necessarie alla determinazione del reddito agevolabile in un’idonea documentazione, predisposta secondo quanto previsto dal provvedimento attuativo dell’Agenzia delle Entrate - pdf.

I benefici

A seguito dell’opzione per il regime di patent box, una quota dei redditi derivanti dall’utilizzo dei beni immateriali non concorre a formare il reddito complessivo, in quanto esclusa per il 50% del relativo ammontare.

Nel dettaglio, va operata, ai fini Irpef/Ires e Irap, una variazione in diminuzione, per la cui determinazione occorre:

  • individuare il reddito agevolabile derivante dall’utilizzo diretto o indiretto del bene immateriale
  • calcolare il “nexus ratio”, dato dal rapporto tra le spese di ricerca e sviluppo e i costi complessivi afferenti il bene
  • effettuare il prodotto tra il reddito agevolabile e il nexus ratio per ottenere la quota di reddito agevolabile. Questa, dunque, non concorre a formare il reddito d’impresa per il 50% del relativo ammontare (la percentuale di esclusione, per il periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e a quello in corso al 31 dicembre 2015, era fissata, rispettivamente, in misura pari al 30 e al 40%).

Inoltre, le plusvalenze derivanti dalla cessione dei beni immateriali non concorrono a formare il reddito complessivo, a condizione che almeno il 90% del corrispettivo sia reinvestito, prima della chiusura del secondo periodo di imposta successivo a quello nel quale si è verificata la cessione, nella manutenzione o nello sviluppo di altri beni immateriali.

Info web

https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/schede/agevolazioni/patent-box-imprese

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