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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Accoglienza, il bilancio delle prefetture a Palazzo Santo Stefano

Uno scambio di buone pratiche e modelli che hanno avuto, nei mesi scorsi, come destinatari diretti di progetto addetti all’Area Immigrazione di ogni Prefettura partner e  operatori delle organizzazioni del privato sociale coinvolte nei servizi di accoglienza

Si è tenuto oggi, giovedì 8 febbraio, presso la sede della Prefettura di Padova, l’incontro conclusivo del Progetto Fami (Programma Nazionale Fondo Asilo, Migrazione ed Integrazione) UTG Insieme. 

Il progetto, della durata di 12 mesi, ha visto la partecipazione e il coinvolgimento attivo come partner delle Prefetture del Veneto: la Prefettura di Padova (Capofila e Beneficiario Finale), la Prefettura Vicenza, la Prefettura Treviso, la Prefettura Rovigo, la Prefettura Belluno, la Prefettura Venezia e Gea Coop Sociale (partner di co-progettazione).

L’incontro finale è stata l’occasione per presentare i risultati e gli obiettivi raggiunti, le piattaforme e i sistemi di monitoraggio utilizzate dagli Uffici delle Prefetture coinvolte. Uno scambio di buone pratiche e modelli che hanno avuto, nei mesi scorsi, come destinatari diretti di progetto addetti all’Area Immigrazione di ogni Prefettura partner e  operatori delle organizzazioni del privato sociale coinvolte nei servizi di accoglienza. Sono state attivate 6 reti di Governance, coinvolgendo 66 soggetti tra Istituzioni, consulte di stranieri, associazioni  ed enti. 92 Operatori pubblici e 236 operatori del privato sociale hanno portato a termine con esito positivo gli interventi di formazione o aggiornamento professionale.

Ma una platea più ampia ha potuto usufruire delle azioni poste in essere e dei risultati di progetto se consideriamo che, come destinatari indiretti, si possono contare anche i cittadini stranieri richiedenti asilo presenti nei territori di competenza della Prefetture che hanno lavorato al progetto.

Obiettivo generale del progetto, in linea con le esigenze ed i bisogni identificati rispetto ai territori di riferimento ed ai destinatari, è stato quello di rafforzare ed aumentare la capacità operativa degli uffici delle Prefetture partner – Padova, Venezia, Treviso, Vicenza, Rovigo, Belluno – in particolare dell’Area IV e dell’Ufficio Contabilità, per armonizzare la qualità dei controlli sul servizio erogato alle persone richiedenti protezione internazionale ospitate a cura delle Prefetture.

A tal fine, i prodotti e le applicazioni software realizzati in maniera indipendente da alcune Prefetture nel corso di progetti FAMI ormai conclusisi, sono stati condivisi con tutti gli UTG e ottimizzati grazie all’apporto di esperienze di ogni partner. «Il progetto ha permesso di facilitare lo scambio e lo sviluppo di prodotti oggi in uso nella gestione del sistema di accoglienza che hanno migliorato la qualità della rendicontazione e del monitoraggio delle presenze nei Centri di Accoglienza Straordinaria di ogni provincia con un impatto positivo sull’organizzazione delle Prefetture, facilitando il rapporto con gli enti gestori coinvolti nell’ attuazione del progetto», commentano dalla Prefettura di Padova. 

Nello specifico delle singole azioni si è lavorato per migliorare strumenti e competenze del personale delle Prefetture nell’azione di verifica e monitoraggio dei servizi attraverso il rafforzamento e la reciproca condivisione degli strumenti digitali sviluppati con i fondi FAMI, contribuendo alla raccolta di informazioni omogenee, aggiornate e verificabili; rilevare le esigenze ed i requisiti necessari per rafforzare ed ampliare l’efficacia degli strumenti operativi e degli applicativi ICT in uso per la gestione dei flussi, attraverso il coinvolgimento degli operatori UTG partecipanti ai gruppi di lavoro interterritoriali; rafforzare le competenze del personale delle Prefetture coinvolte, favorendo il maggiore scambio di informazioni, di esperienze e di buone pratiche.

Un lavoro “corale” di tutte le Prefetture che ha permesso di creare, in questi 12 mesi, i presupposti per un sistema veneto di accoglienza, grazie alla formazione del personale, all’uso di strumenti innovativi e digitali e alla condivisione di buone pratiche.

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